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Portimao non fa paura ai freni, ecco i dati di Brembo

Ecco i dati della pista di Portimao dal punto di vista dei freni, nonostante sia un tracciato spettacolare e ricco di saliscendi l'impianto frenante in Portogallo non è particolarmente sollecitato

La MotoGP si appresta a disputare la quinta edizione  del Gran Premio del Portogallo sull’Algarve International Circuit. Una pista che è mediamente impegnativa per i freni, infatti in una scala da 1 a 6 gli ingegneri Brembo le hanno attribuito un indice di difficoltà di 3. Questo perché metà delle 10 frenate rientrano nella categoria “leggera” e soltanto 2 sono impegnative. Peraltro, queste 2 sono tutte racchiuse nelle prime 5 curve, facilitando quindi il ritorno dell’impianto a temperature accettabili nelle restanti curve.

 

Da 330 km/h a 123 km/h in 243 metri
La frenata più impegnativa di Portimao è la prima, complice il rettilineo di 969 metri che la precede: i freni sono azionati per 4 secondi  e la velocità passa da 330 km/h a 123 km/h in 243 metri. In questo frangente i piloti esercitano un carico di 7 kg sulla leva del freno mentre la pressione del liquido raggiunge i 14,9 bar.

 

L’ultima del Brasile
Questa è soltanto la seconda volta che il GP Portogallo costituisce il 2° appuntamento del calendario: il precedente nel 2005, vide la vittoria di Alex Barros con la Honda del team Pons davanti a 3 italiani. Secondo infatti fu Valentino Rossi, 3° Max Biaggi e 4° Marco Melandri. Quello fu l’ultimo GP della classe regina vinto da un pilota brasiliano. La sua RC211V era dotata di pinze Brembo, come tutte le moto che vinsero i 17 GP di quel campionato.

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