Polemica tra Pernat ed Ezpeleta: "Sprint Race in MotoGP? Dorna deve pagare"
Il manager genovese batte cassa: le gare raddoppiano ma i premi per i piloti non cambiano: "Bisogna trovare un accordo". Il ceo spagnolo risponde: "Non credo a uno sciopero ed è una questione tra piloti e team"
Le sprint race saranno la novità principale del format MotoGP nel 2023, e di sicuro non si può dire che questo cambiamento sia passato sotto traccia. Fin dall'introduzione non sono mancate le critiche dei piloti: disputare più gare non significa solo essere impegnati maggiormente dal punto di vista fisico e mentale, ma anche sottoporsi al rischio di maggiori infortuni. Il tutto a fronte di premi che, a quanto pare, sono rimasti invariati. La polemica è esplosa per l'intervento di Carlo Pernat, con Carmelo Ezpeleta che non si è tirato indietro rispetto a una risposta in merito.
Sempre più impegni
Se fino a due anni fa il calendario era fermo a 18 gare, nella stagione che ci apprestiamo a iniziare i gran premi sono cresciuti fino a 21, sollevando già così il malumore di diversi piloti e tecnici, che si sono visti allungare e infittire il calendario lavorativo, non che le trasferte extraeuropee.
L'aggiunta delle sprint race ha portato a 42 il totale delle gare da correre, decisione presa con la maggior parte dei contratti già discussi dai manager dei piloti con le rispettive squadre. Il nodo pra è sui premi gara: se si aggiungono gran premi, i premi per i piloti sono automaticamente – a livello potenziale- di più. Ma con le sprint race cosa si fa? Al momento sembra che la palla sia al centro del campo. Carlo Pernat sarebbe in testa al plotone di chi ritiene le squadre – e anche Dorna- responsabili della decisione. Secondo il manager genovese dovrebbero quindi prendere in carico l'onere economico. “Nei test di Sepang ho cercato di convincere quanti più piloti possibile della mia opinione. Vorrei parlare con il maggior numero possibile di procuratori, tra cui Jimmy Martinez, il nuovo manager di Marc e Alex Márquez".
La risposta di Dorna
La reazione di Ezpeleta non ha tardato ad arrivare. “Non ho niente a che fare con quello che guadagnano i piloti con i loro team, i piloti devono essere d'accordo con le loro scuderie” ha spiegato, derubricando anche le minacce di sciopero come una questione di relativa importanza. “Non posso prenderli sul serio, conosciamo Carlo. Comunque Pernat ha il mio numero di telefono, ma non mi ha mai chiamato per parlare della cosa”.