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MotoGP Valencia: Mir a un passo dal titolo, Quartararo ha bisogno di una pole per restare in gioco

Il maiorchino può portarsi a casa il campionato semplicemente andando a podio nella gara di domenica, ma anche con un piazzamento le opportunità di Rins e del Diablo sarebbero ridottissime. Nel frattempo il mercato piloti torna in fermento: Andrea Iannone è stato squalificato per 4 anni e Aprilia cerca un rider per sostituirlo. All'orizzonte si profila l'opzione Jorge Lorenzo
Il penultimo weekend di gara del motomondiale sta per arrivare e con il Gran Premio della Comunitat Valenciana ritorna anche l'appuntamento con MotoGP Starting Grid e il nostro Guido Sassi.

La novità
Il verdetto si è fatto attendere parecchio, ma alla fine è arrivato ed è stato tutt'altro che tenero con Andrea Iannone (cliccate qui per i dettagli della vicenda) il Tas di Losanna ha confermato la richiesta della Wada e ha comminato al pilota di Vasto il massimo della pena prevista, con una squalifica di 4 anni. Il conteggio parte da novembre dell'anno scorso, ma è chiaro che una punizione così severa mette sostanzialmente la parola fine sulla carriera del pilota di Aprilia, consideranco che nel 2023 avrà 34 anni. Il Tas ha ritenuto che le prove a propria discolpa portate da Iannone non hanno fatto sufficiente chiarezza sulla mancata intenzionalità di assumere determinate sostanze dopanti. A questo punto la casa di Noale si trova nella complicata situazione di sostituire il proprio pilota nel peggior momento della stagione. Cal Crutchlow, che fino a qualche settimana fa veniva dato in trattativa con Rivola, ora pare destinato al test team Yamaha. Andrea Dovizioso, a meno di ripensamenti, prenderà un anno sabbatico. Rimane in piedi la soluzione Jorge Lorenzo, di grande fascino ma dagli esiti incerti. A questo punto Aprilia probabilmente cercherà con più insistenza di chiudere con il maiorchino.

Che numeri
Joan Mir è davvero a un passo dalla conquista del mondiale. Il maiorchino ha 37 punti di vantaggio sulla coppia formata dal compagno di squadra Alex Rins e da Fabio Quartararo, quest'ultimo alle prese con le difficoltà di Yamaha. Per festeggiare il titolo già a Valencia, con una gara di anticipo, a Joan basterà conquistare un podio, a prescindere dal risultato dei suoi avversari. La missione sembra decisamente alla portata del pilota Suzuki, che ci è riuscito in 7 delle ultime 9 occasioni. Ma anche se domenica dovesse fallire il suo obiettivo, Mir potrà permettersi di arrivare ottavo se il suo compagno di squadra o il francese non vincessero.

La sfida
L'ultimo duello a ogni modo sembra tutto da decidersi in casa Suzuki. Rins, domenica scorsa, avrebbe avuto qualche carta da giocarsi in più se non avesse sbagliato una marcia all'ingresso del tornante della 11. La vittoria è sfumata per via dell'unico errore commesso, ma in questo fine settimana Alex potrà riprovarci: in qualifica, negli ultimi due gp, il numero 42 è riuscito a partire davanti al proprio compagno di squadra e nelle prime fasi di gara spesso Rins è più veloce di Mir. JR36 ha il vantaggio di potergli arrivare anche alle spalle, ma intanto la vittoria sembra un obiettivo tangibile per Alex. Per Quartararo invece si tratta di imbroccare una delle sue qualifiche d'oro: quest'anno il francese ha tramutato in vittorie 2 delle sue 4 pole position, il terzo successo è arrivato comunque partendo dalla prima fila. Forse, con meno pressione addosso e un weekend completamente asciutto, El Diablo tornerà quello dei giorni migliori: d'altronde Fabio nelle ultime 4 gare ha raccolto la miseria di 17 punti, una media da 12esimo posto che non può portare al mondiale.

Questa è storia
Negli ultimi 4 anni il titolo della MotoGP è andato a Marc Marquez e dal 2013 a oggi il campione di Cervera ha conquistato 6 titoli su 7 partecipazioni (2020 escluso). Fa eccezione l'ormai famigerato 2015 che consegnò la vittoria a Lorenzo, capace di laurearsi campione anche nel 2010 e 2012. Se davvero Joan conquisterà l'alloro, concluderà un decennio nel quale – 2011 con Casey Stoner campione a parte- solo gli spagnoli hanno firmato l'albo d'oro. Lo strapotere iberico andrebbe anche a pareggiare il conto con l'epoca degli americani, capaci di vincere a cavallo tra anni '80 e '90 10 titoli in 11 campionati. Ma in questo nostro presente – con il prossimo rientro di Marquez e tutta una nuova generazione di talenti in rampa di lancio- il dominio sembra molto lontano dal concludersi.

Hot spot
A Valencia è davvero complicato sorpassare e, tolta la frenata della curva 1 in fondo al rettilineo di partenza, le occasioni non sono poi molte. Inoltre non tutti possono permettersi di sopravanzare gli avversari sul dritto o in frenata: Dovizioso è riuscito a guadagnare qualche posizione domenica, ma senza una Ducati il compito è più difficile. Rimane quindi vitale per Yamaha e i suoi piloti migliorare in qualifica, soprattutto negli ultimi due settori che spesso hanno messo in crisi i piloti di Iwata nello scorso weekend. Una pista asciutta e gommata potrebbe però aiutare Rossi e compagni a trovare un po' più di trazione, migliorando così nel rettilineo di ritorno e nel lungo curvone della 13. Ormai è assodato che le Yamaha per vincere devono partire dalla prima fila ma il target, seppure difficile, non è impossibile da centrare.

 
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