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MotoGP, le novità dei test di Valencia: Marquez e Quartararo delusi, bene Ducati

L'otto volte campione del mondo rimanda a febbraio la nuova RC213V, mentre Rins e Mir pagano nei tempi il passaggio da Suzuki a HRC. Quartararo non è soddisfatto del nuovo motore, mentre Bagnaia promuove il telaio provato e Oliveira trova un buon feeling con la sua Aprilia

La stagione della MotoGP si è chiusa a Valencia, con i test di martedì scorso. Le prove sono state importanti per diversi piloti che hanno cambiato squadra e per quelli che – vedi Quartararo e Marquez- sono rimasti nei team di provenienza ma speravano di trovare una moto molto differente da quella della stagione appena conclusa.

 

Speranze disattese

Il campione del mondo 2021 non ha nascosto la propria disillusione: “Ho provato il telaio ma non è andata molto bene, non ho notato miglioramenti - ha puntualizzato il francese-. Ma soprattutto mi ha deluso il nuovo motore, pensavo molto meglio: dobbiamo capire cosa sia successo”.

Il telaio è piaciuto invece a Franco Morbidelli, ma è evidente come fosse il propulsore l'elemento su cui c'erano le maggiori aspettative, nonché un sostanziale bisogno di progredire. Il sospetto che circola nel box a questo punto è che il motore sia davvero migliorato un po', ma che sia la nuova aerodinamica a “frenare” troppo la M1. La nuova carena, con un cupolino che assomiglia molto a quello della Ducati, più le alette sul codone, potrebbero avere in buona sostanza fatto aumentare sensibilmente il drag della Yamaha. La conferma indiretta arriva dallo stesso Quartararo. “La moto ora impenna meno, ma la velocità è rimasta più o meno la stessa”.

L'altro pilota che non ha risparmiato critiche ai risultati del lavoro svolto è stato Marc Marquez: “Speravo meglio con questo primo prototipo di moto 2023: abbiamo guadagnato in inserimento, ma perso in un altro punto. Con quello che ho avuto a disposizione oggi non possiamo lottare per il campionato, dobbiamo lavorare di più”. Marc non si addentra nelle questioni tecniche – in HRC è un tabù- ma l'otto volte campione del mondo lamenta comunque una mancanza di feeling all'anteriore che non gli permette di sfruttare uno dei propri punti forti: la staccata. Per il resto si è visto un gran lavoro di affinamento aerodinamico sulla RC213V, ma i tempi non hanno certo fatto scalpore.

 

I nuovi arrivati

La cosa è apparsa piuttosto evidente guardando i cronometrici di Alex Rins e Joan Mir. Scesi dalla Suzuki che domenica aveva vinto la gara, i due spagnoli hanno faticato non poco a segnare dei buoni tempi con la Honda. Il tempo di 1'30”914 di Mir è stato di 0.693 secondi più lento di quello che gli è riuscito nella Q2 sabato pomeriggio e solo in cinque occasioni è stato in grado di migliorare il proprio miglior giro in gara. È andata più o meno nello stesso modo anche per Alex Rins, a ben 1.288 secondi dal giro che lo ha posizionato a metà della seconda fila per il gran premio.

Sensazioni completamente diverse per Pol Espargarò, che da Honda è tornato in KTM via Gas Gas, e soprattutto per Alex Marquez, salito sulla Desmosedici dopo tre stagioni difficili in HRC. Più luci e ombre per Jack Miller sulla RC16, mentre decisamente soddisfatto è apparso Miguel Oliveira, che ha provato l'Aprilia per la prima volta. Quarto tempo assoluto per il portoghese.

 

Le altre novità

Dal punto di vista tecnico qualcosa di nuovo si è visto anche in Ducati: il neo campione del mondo Pecco Bagnaia ha testato un nuovo telaio, che lo ha soddisfatto, e dal punto di vista aerodinamico è stata provata una carena con lo scalino nella parte inferiore, soluzione copiata da Aprilia per pulire il flusso d'aria verso la parte posteriore della moto.

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