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AER 2025, oggi la giornata decisiva

Cerutti deve recuperare 9'49" su Botturi e dopo la tappa annullata di ieri, le possibilità di rientro si affievoliscono. Ma la prova da Amodjar a Nouakchott sarà dura e offrirà al pilota Aprilia la chance di fare valere le qualità della Tuareg Rally

Oggi è la giornata decisiva all'Africa Eco Race: la resa dei conti tra Botturi e Cerutti si sarebbe dovuta tenere su due tappe: l'anello intorno a Cinguetti e la Amodjar-Nouakchott di oggi. Purtroppo però ieri lo stage è stato annullato per le condizioni meteo e il duello tra i due sfidanti si terrà sulla metà della distanza, che forse non sarà sufficiente a Cerutti per provare a chiudere il gap di 9'49” sul pilota Yamaha.


Condizioni proibitive

Ieri al bivacco il vento sollevava tende e tendoni, per vedere bisognava indossare la maschera. In Mauritania non è sufficiente per parlare di tempesta di sabbia, ma la copertura degli elicotteri sull'intero percorso non poteva essere garantita al cento per cento. La direzione gara così ha annullato la tappa, dopo l'opposizione dei piloti a partire. È stato un vero peccato, perché la speciale di Cinguetti è da sempre considerata la prova “regina” dell'Africa Eco Race e la classifica lasciava pregustare una bella lotta tra il campione in carica Jacopo Cerutti e il leader della generale Alessandro Botturi (foto Rally Cool).


Programma rivisto e rivisto

Gli organizzatori hanno inizialmente rimandato lo start, poi è stato proposto di cominciare dal chilometro 25. Dopo un volo dell'elicottero a perlustrare il percorso, i piloti però hanno ribadito che non se la sentivano di buttarsi dentro 400 chilometri di piste e dune senza condizioni di sicurezza ritenute sufficienti. Botturi, Cerutti e Pedrero sono stati i capofila della protesta, dall'alto di un'esperienza sicuramente maggiore rispetto a quella della maggior parte degli altri concorrenti. “Qua la situazione può sembrare passabile – ha spiegato il pilota Aprilia- ma più avanti sul percorso non è la stessa cosa”. “È stata presa una decisione che ha messo la sicurezza davanti a tutti”. Pedrero all'inizio era addirittura dell'idea di non lasciare il bivacco: l'idea di sorbirsi 400 chilometri di sabbia e pietre in una giornata del genere - in sella alla sua Harley-Davidson Pan America- non doveva essere particolarmente allettante.


Tutto rimandato

Tanto Cerutti quanto Botturi avevano buone ragioni per non volere correre a tutti i costi: Jacopo era ancora fortemente debilitato dai problemi di stomaco, il pilota Yamaha aveva 9'49” di vantaggio e più si avvicina il traguardo del Lago Rosa, più le possibilità di recupero dell'avversario si riducono.

I conti sono rimandati a oggi, con la speciale da Amodjar a Nouakchott: i chilometri sono 474, di cui 409 di prova cronometrata. Il piatto è ricco: roccia, piste di sabbia, un paio di cordoni di dune, di cui uno molto esteso. Sarà una tappa dura anche in termini di navigazione e Cerutti è chiamato a una vera e propria impresa. Partendo a 6 minuti da Botturi (il pilota di Lumezzane inizierà decimo, Jacopo 13esimo, ma oltre la top10 le partenze sono a 2 minuti), il campione in carica dovrà puntare a riprendere l'avversario il prima possibile. Sempre che ci riesca, dovrà poi provare a staccarlo nelle dune, dove la Tuareg Rally è più leggera e agile della Yamaha Ténéré. È in buona sostanza l'ultima occasione per provare a vincere, perché poi – prima della passerella finale di Dakar- rimarrà solo la speciale di 82 chilometri di domani.

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