MotoGP Barcellona 2017: vita dura per i freni
Con il GP di Catalunya alle porte, Brembo svela l’impegno dei freni sul circuito di Barcellona. La pista spagnola, caratterizzata da staccate decise e ravvicinate, mette a dura prova l’impianto frenate. Ecco dove si stacca di più
Image
MotoGP
Massima difficoltà
Appena concluso il GP di Italia al Mugello, la carovana del Motomondiale si è subito spostata in Spagna per affrontare nel prossimo weekend il settimo round stagionale. Il GP di Catalunya si correrà dal 9 all'11 giugno a Barcellona, pista che ha ospitato per la prima volta la classe 500 nel 1992. Il tracciato è lungo 4.727 metri e presenta 7 curve a sinistra e 9 a destra, insieme ad uno dei rettilinei più lunghi del Mondiale: 1.047 metri dove sfruttare tutta la potenza dei prototipi MotoGP. Superato quest’ultimo, i piloti affrontano una serie di staccate molto decise e ravvicinate fra loro, che non danno tregua all’impianto frenante. Brembo, infatti, ha classificato il circuito con il punteggio di difficoltà massimo (5 stelle su 5). Due volte in ogni giro le MotoGP perdono in frenata oltre 200 km/h: alla prima curva la decelerazione è di 239 km/h mentre alla curva 10 è di 205 km/h. Ogni giro i piloti fanno ricorso ai freni 10 volte per un totale di mezzo minuto: durante la gara i freni sono usati per il 28 per cento del tempo. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno, dalla partenza fino alla bandiera a scacchi, si ottiene un cifra superiore ai 10 quintali: ogni giro i piloti sono chiamati ad uno sforzo di 41 kg. Delle 10 frenate del circuito di Catalunya, ce ne sono due decisamente impegnative. La staccata più dura, come succedeva al Mugello, è quella per la prima curva: in fondo al rettilineo le MotoGP arrivano a 340 km/h ed entrano in curva a 101 km/h, dopo aver frenato per ben 285 metri. Per frenarsi così, i piloti si affidano all’impianto Brembo per 5,1 secondi e ricevono 1,5 g di decelerazione, così come accade nella staccata per la curva 10 (la seconda per difficoltà).
Appena concluso il GP di Italia al Mugello, la carovana del Motomondiale si è subito spostata in Spagna per affrontare nel prossimo weekend il settimo round stagionale. Il GP di Catalunya si correrà dal 9 all'11 giugno a Barcellona, pista che ha ospitato per la prima volta la classe 500 nel 1992. Il tracciato è lungo 4.727 metri e presenta 7 curve a sinistra e 9 a destra, insieme ad uno dei rettilinei più lunghi del Mondiale: 1.047 metri dove sfruttare tutta la potenza dei prototipi MotoGP. Superato quest’ultimo, i piloti affrontano una serie di staccate molto decise e ravvicinate fra loro, che non danno tregua all’impianto frenante. Brembo, infatti, ha classificato il circuito con il punteggio di difficoltà massimo (5 stelle su 5). Due volte in ogni giro le MotoGP perdono in frenata oltre 200 km/h: alla prima curva la decelerazione è di 239 km/h mentre alla curva 10 è di 205 km/h. Ogni giro i piloti fanno ricorso ai freni 10 volte per un totale di mezzo minuto: durante la gara i freni sono usati per il 28 per cento del tempo. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno, dalla partenza fino alla bandiera a scacchi, si ottiene un cifra superiore ai 10 quintali: ogni giro i piloti sono chiamati ad uno sforzo di 41 kg. Delle 10 frenate del circuito di Catalunya, ce ne sono due decisamente impegnative. La staccata più dura, come succedeva al Mugello, è quella per la prima curva: in fondo al rettilineo le MotoGP arrivano a 340 km/h ed entrano in curva a 101 km/h, dopo aver frenato per ben 285 metri. Per frenarsi così, i piloti si affidano all’impianto Brembo per 5,1 secondi e ricevono 1,5 g di decelerazione, così come accade nella staccata per la curva 10 (la seconda per difficoltà).
Aggiungi un commento