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MotoGP Assen: freni sotto stress solo alla curva Haarbocht

Ai raggi X le frenate delle MotoGP equipaggiate Brembo per il Gran Premio d’Olanda, ottavo appuntamento in calendario . Assen è un circuito molto guidato e con poche staccate aggressive, ma attenzione alla prima curva 
Leggera sui freni, ma non troppo
La MotoGP si prepara ad affrontare uno dei circuiti storici del Mondiale, l’unico che ospita gare iridate sin dalla nascita del campionato: dal 23 al 25 giugno si corre al TT Circuit Assen l’ottava tappa del Motomondiale 2017. Un vero e proprio toboga, la pista di Assen conta ben 18 curve che comprendono curvoni veloci e una sola curva secca. Il circuito quindi è parecchio guidato – da sempre ricordato come l’università della moto (ma dopo le ultime modifiche il senso del soprannome si è un po' perso...) – e lascia ai freni il tempo di raffreddarsi. I tecnici Brembo lo hanno classificato come poco impegnativo, dandogli un punteggio di difficoltà pari a 2 (sui 5 disponibili). L’unico problema ad Assen sono le condizioni meteo variabili. Nel 2014, per esempio, i piloti MotoGP hanno preso il via con i freni in acciaio (causa pioggia iniziale) ma a metà gara molti sono passati alla moto da asciutto con freni in carbonio: non essendo stati scaldati a sufficienza, alcuni hanno poi avuto problemi nelle prime frenate. Il circuito olandese richiede l’utilizzo dei freni solo in 10 punti, con una media per giro di 24 secondi. In tutta la gara, le MotoGP staccano per il 26 per cento del tempo con una media delle decelerazioni massime di 1,15 g. Solamente una delle 10 frenate è considerata altamente impegnativa: si tratta della staccata per la curva Haarbocht (curva 1). I piloti arrivano a 291 km/h e frenano per 3,9 secondi e 213 metri – 1,5 g di decelerazione – per poi entrare in curva a 111 km/h. Gli altri due punti di Assen che mettono alla prova i freni Brembo, seppur in modo meno severo, sono la curva De Bult e la Ruskenhoek, rispettivamente curva 9 e curva 6. Mentre la prima richiede una decelerazione di 1,4 g per rallentare da 242 a 112 km/h, la seconda è l’unica in cui le moto arrivano ad oltre 300 km/h (ma rallentano “solo” fino a 236 km/h). Le restanti 7 frenate, invece sono “light”.
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