MotoGP 2024 - Tre motivi per cui Marc Marquez può vincere il mondiale. Bagnaia e Martin siete avvisati!
Matematica, calendario, conoscenza della moto: Marquez non è fuori dai giochi per il titolo, Bagnaia e Martin avranno qualcosa di più che un terzo incomodo nel finale di stagione
Mai dare Marc Marquez per spacciato. È una lezione che i suoi avversari hanno imparato negli anni di una incredibile carriera. Lo hanno imparato a proprie spese prima Pedrosa, Lorenzo e Rossi, ma anche la nuova generazione sa bene che con l’otto volte campione del mondo i conti si fanno alla fine. Bagnaia e Martin sono consapevoli che il campionato è lungo e che Marc sarà un cliente scomodo fino alle ultime gare. I motivi sono almeno tre.
1 - La matematica sorride a Marc
Lo ha rimarcato ieri Andrea Migno nel dopo gara di Sky Sport: 70 punti di distacco dalla vetta (qui la classifica MotoGP) - tanti sono quelli che separano Marquez da Martin- sono ben pochi, considerando che ogni weekend un pilota ne può prendere 37. In buona sostanza Marc è a poco meno di due gp di distanza da Jorge Martin, le lunghezze sono addirittura solo 47 da Bagnaia. Mancano 8 appuntamenti alla fine della stagione, le possibilità di rientro sono concrete. Solo due anni fa Bagnaia ne recuperò 91 a Quartararo con poco più di metà stagione da correre e allora non c’erano le Sprint.
2- Il calendario è un alleato
Ci sono ancora 8 gran premi da correre e diverse piste su cui Marquez può davvero fare bene. Due sono sinistrorse: Phillip Island e Valencia, tracciati su cui il #93 è in grado di fare la differenza anche con la Desmosedici dell’anno scorso. E nelle altre 6 gare ci sono comunque circuiti che a Marquez piacciono parecchio: Misano per esempio è uno di questi: al Marco Simoncelli l’ex pilota Honda ha già vinto 6 volte, in tutte le categorie.
Ecco il calendario della MotoGP.
3 - La conoscenza della moto
La GP23 sarà anche la “vecchia” Desmosedici, ma dopo la GP24 rimane di gran lunga la migliore moto del lotto, almeno nelle mani di Marquez. Inoltre l’affiatamento tra mezzo e pilota va affinandosi di gara in gara, mentre Martin e Bagnaia hanno poco margine di miglioramento - o ne hanno meno- su una Ducati che ormai li accompagna da diversi anni.
Fattori minori
Ci sono poi tutta una serie di motivi che possono dare fiducia a Marc: facilmente a fine anno ci sono gare bagnate e nelle condizioni di scarsa aderenza -quando non cade- Marc va molto veloce. Inoltre il #93 è migliorato sensibilmente in qualifica, un aspetto cruciale. E poi c’è il fattore pressione, non delle gomme, ma mentale: Martin e Bagnaia probabilmente inizieranno ad avere più paura di sbagliare, mano a mano che si avvicineranno al finale di campionato, mentre Marc può giocare più liberamente: corre per un team privato e come “ducatista di primo pelo” non è tenuto a vincere già con Gresini in questa stagione. L’anno prossimo avrà la moto ufficiale e sarà quello il momento in cui dovrà performare al massimo. Insomma, Marquez c’è, non solo nelle singole gare, ma per l’intero campionato.