MotoGP 2023, Rossi sulle quattro ruote: “Mi guardano come se fossi ancora un motociclista”
MotoGP news – Questo fine settimana Valentino Rossi torna a correre in Italia, ovvero a Monza, nella Fanatec GT World Challenge Europe, e al suo secondo anno da pilota di auto ha raccontato come sta vivendo questo nuovo “lavoro”, com’è essere alla guida di un volante e com’è solitametne accolto in griglia di partenza
Le differenze tra guidare una moto e una auto secondo Rossi
Dopo aver vinto nove titoli mondiali e dopo oltre 25 anni passati nel motociclismo, dall’anno scorso Valentino Rossi è passato alle quattro ruote e questo fine settimana torna in pista in Italia, a Monza, per il Fanatec GT World Challenge Europe. Intervistato da Gianluca Gazzoli, il Dottore pronto a rimettersi alla guida della sua BMW del team WRT ha fatto un primo paragone tra le due discipline motoristiche e ha raccontato: “In auto i piloti fanno cose peggiori che in moto perché in quel caso fa meno paura. Si è dentro una gabbia e quindi sbattere contro un'altra è meno pauroso”. La prospettiva è totalmente diversa rispetto a quella a cui era abituato prima: “Usano la macchina come scudo o comunque per infastidire l'avversario sfruttando il fatto che è grossa. I sorpassi sono molto più difficili che in moto. Ma va detto che comunque correre in moto è una cosa molto simile sotto tanti punti di vista e poi ho sempre cercato di ritagliarmi il tempo per fare due gare all'anno con le auto. Quindi in ogni caso ho una buona esperienza anche sulle quattro ruote”.
"Alla fine sono le stesse sensazioni"
La rivalità in pista è alta, Rossi è ancora nuovo nell’ambiente e l’accoglienza non è stata delle più facili: “Prima di tutto perché il pilota mi guarda come se fossi ancora un motociclista. Pensano: ‘Io corro in auto da una vita, ora arriva questo che ha sempre corso in moto’. Quindi diciamo che sono ancora più motivati a tenermi dietro. E comunque ci sono tanti piloti molto forti e quindi il livello è abbastanza alto”. La passione per le auto la condivide con suo papà Graziano e il Dottore ha spiegato: “Mi sono sempre detto che quando avrei smesso di guidare, avrei corso in macchina per non smettere di fare il pilota. Alla fine sono le stesse sensazioni”. Sull’impegno con la squadra ha invece detto: “C’è da lavorare ogni fine settimana per essere più competitivi quindi hai l'adrenalina della gara. Fisicamente è un po' meno difficile”.