MotoGP 2023, Marquez: “Non sono molti gli atleti che dopo tre anni per un infortunio sono tornati al top”
MotoGP news – Mentre Marc Marquez si prepara a disputare il Gran Premio d'Olanda, è uscita una sua intervista in cui ha raccontato di alcuni momenti più privati, lontani dalla pista: dall'importanza di dormire tanto e bene al suo documentario, a come ha fatto a superare i momenti difficili vissuti a causa dell'infortunio alla spalla destra
L'importanza di prendersi cura di sé secondo Marquez
Marc Marquez non sta vivendo un buon momento in pista e dopo aver saltato diverse gare per un infortunio alla mano destra, rimediato nel primo GP del Portogallo, la domenica è sempre stato in difficoltà con la sua Honda del team Repsol. L’otto volte iridato si appresta a disputare il GP d'Olanda ed è stato intervistato dalla rivista inglese GQ in cui ha toccato diversi temi, anche alcuni più privati. Lo spagnolo ha raccontato come oggi si prende cura di sé: “Quando ho iniziato a correre ero molto piccolo, si trattava solo di guidare, nulla di più. Adesso invece ho 30 anni e ho capito che devo prendermi sempre più cura del mio corpo: tenere tutto controllato, fare più sessioni di fisioterapia e cose del genere. Tutto sembra più impegnativo”. Un aspetto da non sottovalutare è il sonno: “Una delle cose più importanti, per un atleta ma penso per tutti, è dormire bene. Ma a volte è difficile. Ci possono essere problemi fisici o mentali, preoccupazioni. A volte prendo la melatonina, ma non in grandi quantità. Riesce a darmi dieci ore senza problemi. Quando hai un momento complicato, perché non prenderla?”
Il messaggio di Marquez attraverso il suo documentario
Marquez è tornato in pista quest’anno dopo aver risolto definitivamente l’infortunio al braccio destro che lo ha condizionato per tre lunghi anni, e ha detto: “Non sono molti gli atleti che in passato hanno trascorso tre anni alle prese con gli infortuni e poi sono riusciti a tornare al top. Voglio essere di nuovo competitivo e giocarmi il titolo”. Durante l’inverno è uscito il suo documentario “Marc Marquez: All In” in cui per la prima volta si è raccontato a 360 gradi: “Normalmente queste cose un atleta le fa quando ha successo e ottiene buoni risultati, per mostrare quanto è felice. Quando invece si attraversa una fase difficile, ci si chiude e si tengono le telecamere lontane. Per questo motivo mi sono detto: perché no? In passato, quando vincevo, mi hanno filmato in tanti. Ma non in momenti complicati. Siamo esseri umani, abbiamo tutti momenti negativi. Penso che chi sta attraversando un periodo difficile nel suo privato possa magari trovare nel documentario una modalità per affrontare le cose. Spero possa essere d'aiuto”. Ora il momento più complicato se l’è messo alle spalle e ha spiegato: “Per me le chiavi (per superare gli infortuni) sono state la mentalità positiva e le abitudini. Alcuni giorni sei molto giù di corda e mantenere le abitudini aiuta, così come le persone intorno a te. Quelle giuste: famiglia, amici e team”.
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