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MotoGP 2022 - Marc Marquez, che succede? Troppi alti e bassi

Lo spagnolo nella sua carriera è caduto piuttosto frequentemente, ma nell'ultimo periodo gli errori arrivano quando non è necessario rischiare, e la sua salute è sempre più in pericolo. Puig prende tempo: "Speriamo si riprenda per la prossima gara"
Marc Marquez è al suo peggior avvio di stagione in MotoGP di sempre – eccezion fatta per l'anno dell'infortunio- e dopo il botto di Mandalika ora c'è da temere anche per il proseguimento della stagione. Le prime analisi mediche hanno escluso problemi seri, ma da qua al 3 aprile (data del prossimo gp in Argentina) non c'è certezza di riavere Marc in pista e soprattutto in quali condizioni.

AGGIORNAMENTO: Marc Marquez soffre di nuovo di diplopia, tempi di recupero incerti

Parola di Puig
Il capo delle operazioni in pista per HRC non ha speso molte parole sul prossimo futuro e non è stato nemmeno troppo chiaro: “Ora l'importante è che Marc si riposi e che si concentri sul suo recupero. Per la prossima gara speriamo che si sia ripreso”. Puig poi sposta l'attenzione sulla gomma Michelin, ma problemi di accoppiamento tra la RC213V e lo pneumatico a parte, è il fattore umano che al momento desta preoccupazione.

Troppe cadute
Marquez non è mai stato un pilota che è caduto poco: anche quando vinceva dieci gare a stagione, lo spagnolo era tra i più inclini a sdraiarsi. Il fatto è che succedeva spesso in prova, meno spesso in gara, e comunque con modalità molto meno violente rispetto a quanto abbiamo visto nell'ultimo periodo. Ora si vede che Marc cerca meno il salvataggio al limite e il gomito – anche il sinistro- non  viene usato più come una terza gamba all'occorrenza. La nuova Honda inoltre non è stata ancora compresa in pieno e si può dire che MM93 non si trovi poi troppo a suo agio in sella alla RC213V.

Come proseguire?
A prescindere da quando tornerà in pista, Marquez sarà in grado di affrontare la stagione con un approccio più conservativo? È opinione comune che il talento dell'otto volte campione del mondo sia sufficiente a correre per il mondiale. Ci sono piste che lo vedono dominatore da anni, come Texas o Sachsenring, altre assolutamente congeniali come Termas de Rio Hondo, Aragon, Phillip Island. Anche solo ipotizzando un paio di vittorie nelle prime due e podi sulle altre, Marquez sarebbe in grado di competere fino al termine del campionato per il mondiale. È chiaro che si tratta solo di ipotesi e che se c'è un pilota che non fa calcoli, quello è proprio Marc. A Mandalika, Marquez è caduto quattro volte nello stesso fine settimana, due nel warm up, che non è esattamente il momento nel quale rischiare. Quante altre cadute ci vorranno per vedere Marc meno in balia di sé stesso? 
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