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MotoGP 2020, Petrucci: “Voglio continuare a essere pilota ufficiale Ducati”

MotoGP news – Il pilota di Terni sta trascorrendo la quarantena a casa, tra allenamenti virtuali e lavori agricoli. Danilo Petrucci ha ripercorso il momento più bello del 2019, la sua vittoria in MotoGP, ha raccontato il suo speciale rapporto con Ducati, ha raccontato chi è stato il suo idolo e ha parlato del rinnovo con la "rossa"
"Capirossi il numero uno indiscusso"
Dalla prossima settimana le restrizioni della quarantena saranno meno ferree e Danilo Petrucci sta passando così gli ultimi giorni chiuso in casa. Intervistato da Sky Sport ha raccontato: “Sto provando tutti gli escamotage per tenermi attivo e non annoiarmi. Ho un pezzo di terra e mi sto impegnando per prendermi cura della campagna, piantando qualche albero. Cucinare in quarantena? Mangio, più che cucinare. Quello mi dà molto più gusto”. In attesa che parta il vero campionato alcuni piloti, tra cui Petrucci, disputano le gare virtuale e la prossima è in programma per il 3 maggio: “Mi sto allenando, ma soffro un po' la vecchiaia, sono uno dei più anziani nella griglia di partenza. Gli altri piloti sono più giovani. Però ho comprato un simulatore professionale per auto. In questo momento i giochi d’auto hanno un grado di simulazione più vicina alla realtà. Visto che non si può uscire, per allenarmi ho comprato i rulli per la bici, ho fatto quasi duemila chilometri, ci alleniamo virtualmente anche con altri piloti, pedaliamo virtualmente insieme, ci sono piloti come Melandri ed Espargaró, Aleix è proprio inarrivabile… Però mi manca tanto andare in moto, non ricordo un periodo così lungo senza moto neanche durante gli infortuni”. Il suo ricordo più bello della stagione passata è senza dubbio la vittoria conquistata al Mugello: “È stato un mix di emozioni, ricordo pochissimi flash di quel podio. Appena ho tagliato il traguardo, ho iniziato a urlare e a ridere, una roba che non mi è successa mai più, sono rimasto senza voce. Ricordo una cosa simile dopo il primo podio a Silverstone. Mio papà non riusciva a parlare, gli tremava la voce, era emozionatissimo”. Il suo primo idolo è stato “Capirex” di cui racconta: “Quando ero piccolo tifavo per Loris Capirossi, ho una foto con lui quando avevo due anni. Capirossi ha debuttato proprio l’anno in cui sono nato, nel 1990, quindi sono cresciuto con i poster e gli adesivi di Loris, io vivevo in un mondo in cui il mio dio era Capirossi. Per me era il numero uno indiscusso. Poi ho iniziato a seguire anche Valentino Rossi, ma Capirossi è il pilota che mi ha fatto impazzire e appassionare. Mi piacerebbe ripercorrere la sua carriera”.
Infine ha parlato del suo rapporto speciale con la “rossa”: “Essendo italiano, la Ducati è sempre stata il mio sogno da quando entrata in MotoGP nel 2003, volevo correre con una moto italiana nella classe regina. Ho iniziato ad andare in pista da piccolo con una Ducati, quando avevo 13-14 anni. Nel 2012 ho debuttato con il team Ioda, che non era legato a Ducati, ma mi diedero il permesso di provare la moto di Valentino Rossi al Mugello, quella fu una grandissima esperienza. A fine 2014 mi chiamò Francesco Guidotti del team Pramac per correre con una Ducati: non ho voluto sapere neanche quali fossero le cifre del contratto che mi offrivano. Ho detto subito sì. Da lì ho vissuto con la Ducati una lunghissima storia, fino al team ufficiale, una storia che vorrei continuasse ancora per tanto tempo”. A breve il mercato ripartirà e la sua situazione non è ancora definita: “È chiaro che bisognerà lottare per il rinnovo, il mio primo obiettivo è restare nella Ducati ufficiale. Per fortuna la scelta dei piloti avviene in base ai risultati, non potendo correre in questo momento non si può prendere nessuna decisione. Quello che conta sono i risultati, questa cosa non mi spaventa, anzi non vedo l’ora di tornare in moto”.
 
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