MotoGP 2019, Phillip Island scarsamente impegnativo per i freni. Orari TV
MotoGP news – Non si tratta di un appuntamento ostico per i freni, quello che si terrà questo fine settimana in Australia, e i tecnici Brembo che lavorano con tutti i piloti della categoria regina hanno spiegato, nel dettaglio, il perché
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MotoGP
La vicinanza dell'oceano aiuta
Sul tracciato di Phillip Island, in Australia, andrà in scena il diciassettesimo appuntamento stagionale, spesso caratterizzato da temperature rigide. Per far fronte a questo problema, con l’obiettivo di mantenere adeguata la temperatura iniziale dei freni, spesso le MotoGP utilizzano le cover in carbonio, le stesse usate anche in altri circuiti in caso di pioggia. Se domenica dovesse piovere, però, non è escluso l’uso dei dischi in acciaio. Brembo assiste il 100% dei piloti in pista e il tracciato australiano rientra nella categoria di quelli scarsamente impegnativi per i freni.
Pur disponendo di 12 curve, la pista australiana presenta solo 7 punti in cui vengono utilizzati i freni dalle MotoGP, lo stesso numero delle frenate delle Superbike.
Su nessun’altra pista del Mondiale MotoGP si registrano meno frenate: sono 7 anche a Buriram e Spielberg. In media a Phillip Island i freni sono usati per 22 secondi al giro, equivalenti al 25 per cento della durata della gara. La decelerazione media è di 1,07 g, ma per 4 delle 7 frenate non supera 1 g.
Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi si sfiorano i 5,9 quintali, il valore più basso dell’intero campionato. Per le Superbike il valore è invece vicino ai 4,9 quintali ma le loro gare sono di soli 22 giri contro i 27 giri delle MotoGP.
Delle 7 frenate del circuito solo una è considerata altamente impegnativa per i freni, un’altra è di media difficoltà e 5 sono leggere.
Con i suoi 268 metri di spazio di frenata, la prima curva dopo il traguardo è la più dura per l’impianto frenante: le MotoGP passano da 341 km/h a 189 km/h in 3,8 secondi durante i quali i piloti sono sottoposti ad una decelerazione di 1,5 g.
In questa curva la frenata delle Superbike richiede meno tempo (3,3 secondi) e spazio (224 metri) perché le moto sono più lente di una trentina di km/h. La curva 4 invece si mette in luce per i valori elevati del carico sulla leva del freno (4,5 kg) e la pressione del liquido freno Brembo HTC 64T che arriva a 9,7 bar.
Parecchi considerando che le MotoGP iniziano a frenare ad una velocità abbastanza modesta, si fa per dire, di 223 km/h e continuano a farlo per 4,8 secondi. La Superbike presenta valori identici tranne per la pressione del liquido Brembo che è parecchio più bassa.
Nelle altre 5 frenate la diminuzione di velocità è sempre inferiore ai 100 km/h e di conseguenza i relativi spazi di frenata non superano mai i 140 metri. Per la curva 9 i freni sono in funzione per soli 2,7 secondi, sufficienti a scendere da 222 km/h a 144 km/h.
Non perdetevi nulla del fine settimana australiano, cliccate qui per vedere gli orari diretta TV su Sky e su TV8.
Sul tracciato di Phillip Island, in Australia, andrà in scena il diciassettesimo appuntamento stagionale, spesso caratterizzato da temperature rigide. Per far fronte a questo problema, con l’obiettivo di mantenere adeguata la temperatura iniziale dei freni, spesso le MotoGP utilizzano le cover in carbonio, le stesse usate anche in altri circuiti in caso di pioggia. Se domenica dovesse piovere, però, non è escluso l’uso dei dischi in acciaio. Brembo assiste il 100% dei piloti in pista e il tracciato australiano rientra nella categoria di quelli scarsamente impegnativi per i freni.
Pur disponendo di 12 curve, la pista australiana presenta solo 7 punti in cui vengono utilizzati i freni dalle MotoGP, lo stesso numero delle frenate delle Superbike.
Su nessun’altra pista del Mondiale MotoGP si registrano meno frenate: sono 7 anche a Buriram e Spielberg. In media a Phillip Island i freni sono usati per 22 secondi al giro, equivalenti al 25 per cento della durata della gara. La decelerazione media è di 1,07 g, ma per 4 delle 7 frenate non supera 1 g.
Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi si sfiorano i 5,9 quintali, il valore più basso dell’intero campionato. Per le Superbike il valore è invece vicino ai 4,9 quintali ma le loro gare sono di soli 22 giri contro i 27 giri delle MotoGP.
Delle 7 frenate del circuito solo una è considerata altamente impegnativa per i freni, un’altra è di media difficoltà e 5 sono leggere.
Con i suoi 268 metri di spazio di frenata, la prima curva dopo il traguardo è la più dura per l’impianto frenante: le MotoGP passano da 341 km/h a 189 km/h in 3,8 secondi durante i quali i piloti sono sottoposti ad una decelerazione di 1,5 g.
In questa curva la frenata delle Superbike richiede meno tempo (3,3 secondi) e spazio (224 metri) perché le moto sono più lente di una trentina di km/h. La curva 4 invece si mette in luce per i valori elevati del carico sulla leva del freno (4,5 kg) e la pressione del liquido freno Brembo HTC 64T che arriva a 9,7 bar.
Parecchi considerando che le MotoGP iniziano a frenare ad una velocità abbastanza modesta, si fa per dire, di 223 km/h e continuano a farlo per 4,8 secondi. La Superbike presenta valori identici tranne per la pressione del liquido Brembo che è parecchio più bassa.
Nelle altre 5 frenate la diminuzione di velocità è sempre inferiore ai 100 km/h e di conseguenza i relativi spazi di frenata non superano mai i 140 metri. Per la curva 9 i freni sono in funzione per soli 2,7 secondi, sufficienti a scendere da 222 km/h a 144 km/h.
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