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MotoGP 2019, come stanno andando i "rookie"

MotoGP news – Ogni anno arrivano nuovi piloti nella categoria regina e in questo 2019 sono quattro i debuttanti della MotoGP. Si va da Fabio Quartararo, che ha già fatto molto parlare di sé, a Joan Mir, da Miguel Oliveira a Francesco Bagnaia, ancora in difficoltà. Ecco come se la sono cavata nella prima parte della stagione
Quartararo il migliore, Bagnaia il peggiore
Quest’anno a lottare per il titolo di “Rookie of the year”, ovvero miglior debuttante, nella MotoGP ci sono ben quattro piloti che guidano quattro moto diverse. Nel team Petronas SRT Yamaha c’è Fabio Quartararo, nel team Ducati Pramac c’è il “nostro” Francesco Bagnaia, nel team ufficiale Suzuki è arrivato Joan Mir e nel team Tech 3 KTM corre l’unico pilota portoghese della griglia di partenza, Miguel Oliveira. Le prestazioni dei quattro giovani piloti sono molto diverse tra loro, andiamo ad analizzare la prima parte del campionato di ognuno di loro.

Fabio Quartararo
La stagione del francese è iniziata durante la conferenza stampa del Gran Premio di Losail (Qatar), dove sedeva accanto a Valentino Rossi che scherzò dicendo: “Potrebbe essere mio figlio”. Vent’anni, uno sguardo determinato e un passato altalenante. Sì perché se nel CEV sembrava essere un fenomeno, tanto da far cambiare una nota nel regolamento e poter arrivare prima al mondiale, proprio qui poi non ha raccolto i risultati che da lui ci si aspettava. Sia in Moto3 sia in Moto2 non ha brillato ed è arrivato quasi a sorpresa il suo ingaggio nel team Petronas SRT Yamaha in MotoGP. Molti hanno storto il naso davanti alla notizia, ma lui si è messo a lavorare duramente, la maneggevolezza della Yamaha l'ha aiutato e al quarto Gran Premio stagionale, a Jerez, ha firmato un’incredibile pole position. Successivamente l’ha ottenuta anche nel GP di Catalogna e in quello olandese, e in entrambe le occasioni ha anche conquistato il podio (in seconda e terza posizione rispettivamente). Nell’ultimo appuntamento prima della pausa estiva, in Germania, è partito dalla prima fila e poi ha commesso il primo errore stagionale, cadendo. Ci sta, è un debuttante nella categoria regina, ma finora è stato il migliore.

Joan Mir
Maiorchino come Jorge Lorenzo, Joan Mir è passato alla MotoGP dopo ave vinto il titolo iridato di Moto3 nel 2017, con un dominio schiacciante di 10 vittorie su 18 gare. L’anno successivo ha debuttato in Moto2 e grazie ad un rapido adattamento alla Kalex del team Marc VDS è riuscito da subito a stare con i migliori. Quattro podi (due terzi posti e due secondi posti) e tre top 5 subito al primo anno hanno convinto Suzuki a ingaggiarlo per il 2019 e a portarlo in MotoGP. Tra tutti i debuttanti lui è dunque l’unico ad avere una sella ufficiale e in Qatar era stato il migliore al traguardo con un positivo ottavo posto. Successivamente le prestazioni del maiorchino sono peggiorate: caduta in Argentina, solo diciassettesimo (fuori dalla zona punti) ad Austin, caduta di nuovo a Jerez e sedicesimo al traguardo di Le Mans. La sfilza di risultati negativi si conclude qui, al Mugello c’è stato un segnale di ripresa, dove ha sfiorato la top 10 che poi ha centrato abbondantemente negli appuntamenti a seguire. Sesto in Catalogna, ottavo ad Assen e settimo in Germania, per andare in vacanza con il sorriso e buone sensazioni alla guida della GSX-RR.

Miguel Oliveira
Terzo in questa speciale classifica è Miguel Oliveira, portoghese e voluto in MotoGP da Hervé Poncharal, proprietario del team Tech 3. Nel 2019 è iniziata una nuova sfida per il team francese, che dopo una collaborazione ventennale con Yamaha ha accettato la proposta di KTM. Oliveira è dunque arrivato nella top class su una moto ancora completamente in via di sviluppo, ma nonostante questo, è stato autore finora di prestazioni molto convincenti. Il portoghese è alla sua nona stagione nel Motomondiale, non ha mai vinto un titolo iridato, ma nel 2015 è stato vice-campione in Moto3 e nel 2018 è arrivato secondo in Moto2. Il passaggio alla categoria regina è arrivato in un momento giusto della sua carriera e sulle nove gare finora disputate Oliveira è andato a punti ben cinque volte. Il suo miglior risultato stagionale è l’undicesimo posto ottenuto in Argentina, a cui fanno seguito il dodicesimo posto della Catalogna e il tredicesimo ad Assen.  La sua curva di apprendimento positiva ha convinto subito Poncharal a rinnovare con lui per il 2020 e a non lasciarsi scappare questo grande talento.

Francesco Bagnaia
Ahinoi, il “nostro” Francesco Bagnaia è finora il peggior debuttante stagionale, almeno guardando la classifica iridata. “Pecco”, campione del mondo in carica di Moto2, aveva firmato con il team Ducati Pramac già a inizio 2018, potendosi poi così concentrare sul titolo della classe di mezzo. Conquistato dopo una prestazione superlativa, il piemontese trasferito a Tavullia ha iniziato la nuova sfida nella top class e la strada è piuttosto in salita. Se guardiamo alle qualifiche, il suo miglior risultato è stato l’ottavo posto conquistato al Mugello, dove al termine del venerdì aveva addirittura firmato il miglior tempo della giornata. I risultati di gara non rispecchiano chiaramente tutte le potenzialità dell’italiano, e sulle nove gare finora disputate la “rossa” numero 63 ha tagliato il traguardo solo quattro volte. Di queste, il miglior risultato è il nono posto ottenuto ad Austin, poi ci sono i due 14esimi posti in Argentina e in Olanda, e il 17esimo del Sachsenring, in Germania. Ben quattro cadute di fila sono state quelle a Jerez, Francia, Mugello e Catalogna, che hanno inevitabilmente colpito il morale. Questa pausa estiva servirà a “Pecco” per rigenerarsi e fare in qualche moto tabula rasa, per ripartire da Brno con grinta e determinazione, quella che aveva ampiamente mostrato lo scorso anno, in Moto2.
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