Honda, la MotoGP non è più un dramma. Tutto merito di Zarco?
La RC213V è tornata a partire in prima fila e a chiudere una gara nel gruppo davanti. Merito di un anteriore più solido e di una ritrovata manovrabilità. Il francese però ci ha messo molto del suo. La settimana prossima si va ad Austin, pista dalla tradizione favorevole

Le uniche vere gioie per Honda negli ultimi anni sono arrivate da Lucio Cecchinello: nel 2023 Alex Rins ha regalato ad HRC l'ultimo successo in MotoGP e anche l'anno scorso è stata la RC213V del team italiano a ottenere i migliori risultati. Gran parte del merito va a Johann Zarco, che ha ottenuto un ottavo posto in Thailandia e un nono in Indonesia. Il gran premio di Argentina di questo inizio 2025 però ha mostrato un grande passo in avanti.
Podio più vicino
A Termas de Rio Hondo il francese ha agguantato un quarto posto nella Sprint, dopo essersi piazzato terzo nelle qualifiche (Honda non partiva così avanti da 21 mesi). Nella gara lunga le Ducati partite dietro di lui hanno invece avuto più tempo per agguantarlo e alla fine Zarco ha chiuso sesto, battagliando come un leone. Non sono andati male nemmeno i suoi compagni di marca: escluso Chantra, rookie sulla moto forse più difficile della griglia, il risultato è stato solido, con Mir e Marini in top ten (dopo la squalifica di Ogura). Il merito della prestazione non può essere imputato esclusivamente alla pista, perché anche in Thailandia Johann aveva ben figurato, con un settimo posto finale.
Dove sono gli avversari?
Per essere onesti fino in fondo, rispetto all'anno scorso ci sono due Ducati in meno sulla griglia, inoltre Yamaha sta vivendo un momento di difficoltà. Due gare poi sono davvero troppo poco per esprimere un giudizio e Zarco in qualifica - come in gara- spesso sa andare oltre il limite della moto. A livello di tempi, al primo appuntamento stagionale Johann ha centrato un tempo in qualifica di un decimo migliore rispetto allo scorso autunno. Non moltissimo, ma la prestazione in gara è sembrata consistente.
I punti di forza
La RC213V è migliorata nel complesso ed è ancora il francese a spiegare nel dettaglio i progressi. "Sto guidando bene la Honda e sto cercando di sfruttare i suoi punti forti, come l'anteriore, che ci dà molta fiducia. Abbiamo anche una buona capacità in curva, infatti usiamo bene l'acceleratore. Purtroppo il motore è ancora poco performante, quindi dobbiamo migliorare, cercando invece di ridurre un po' le vibrazioni".
L'anteriore è tornato a dare confidenza ai piloti dopo due-tre anni terribili in tal senso. È una buona notizia; per capire se basterà a rivedere la Honda in zona podio anche ad Austin non resta che seguire il prossimo weekend di gara.