Marquez: “Sarebbe un onore correre con la Ducati ufficiale”
Alla vigilia del Gran Premio d’Italia Marc Marquez ha fatto il punto della sua situazione in campionato, sul mercato e ha parlato del capo Nadia Padovani
I momenti difficili che ha vissuto
Marc Marquez nelle ultime tre gare è fisso sul podio della domenica, segno che con la sua Ducati Desmosedici GP23 del team Gresini ha instaurato un rapporto quasi perfetto. L’infortunio alla spalla destra è ormai superato e intervistato dal Corriere della Sera ha dichiarato: “Me la godo! Sono tornato a fare podi e bei risultati. C’è stato un periodo in cui credevo che non avrei mai più vissuto momenti così, che non avrei più lottato contro i migliori. Ero lontano e soffrivo, ho provato tanto dolore. Ogni podio, ogni bella corsa va celebrata. Ho sperimentato sulla mia pelle che le cattive notizie arrivano senza preavviso”.
"Lavoro straordinario di Dall'Igna"
Lasciata la Honda dopo undici anni è passato in Ducati per ritrovare la competitività persa dal 2020 al 2023: “Quando hai infortuni gravi come i miei, quattro operazioni al braccio destro, quando passi da un intervento chirurgico a un altro, tutto questo ti provoca un esaurimento mentale. Puoi restare positivo ma vengono dubbi e calano voglia e fiducia, e la fiducia è tutto per andare in moto. Però non ho mai dubitato delle mie capacità, altrimenti non avrei mai accettato la sfida della Ducati con Gresini, non sarei salito sulla miglior moto in griglia”. Dopo aver lavorato solo con i giapponesi, ora è passato alla Casa bolognese: “Ducati è la moto più completa. Però non è solo una questione tecnica: ad avere la migliore moto si arriva con un metodo che si basa sugli ingegneri e sui piloti. Tutti i costruttori hanno più o meno le stesse risorse, ma nessuno ha fatto un lavoro straordinario come quello di Gigi Dall’Igna e del suo staff”.
Il futuro sarà in Ducati?
Con il direttore generale di Ducati Corse ha instaurato un ottimo rapporto: “Diretto e onesto. Ha agevolato le cose perché mi convincessi ad andare in Gresini. È un super ingegnere, ha creato moto vincenti ovunque è andato. Ci intendiamo a meraviglia”. Proprio Dall’Igna, con l’ad Claudio Domenicali, dovrà decidere se promuoverlo al team ufficiale: “Qualsiasi pilota vuole avere il massimo per lottare per il Mondiale. Sarebbe un onore correre con il team ufficiale, ma non è una decisione che dipende da me. Sto lavorando duro e già il fatto che mi prendano in considerazione mi rende orgoglioso. Sto crescendo parecchio ed è normale che varie Case mi contattino. Erano più di 4 anni che non mi sentivo così bene”.
Come Marquez vede Bagnaia, Acosta e Martin
Dopo sei gare è già terzo in campionato: “Non era l’obiettivo di partenza, volevo soltanto tornare competitivo. Se ritrovo la fiducia, come sta succedendo, e sono in grado di duellare con Pecco e con Martin, ci proverò. Se vedo un’occasione mi ci butto, cercherò di imparare da loro due che vanno meglio di me”. Dei suoi due rivali ha detto: “Bagnaia assomiglia a Jorge Lorenzo, per lo stile e per come prende le curve rapide. Pecco guida di fino, è capace di inanellare giri veloci in sequenza, ha un ritmo martellante in gara. Martin è un mix. Esplosivo in qualifica e forte nei duelli. E sa gestire bene le gomme. Ricorda Stoner”. E poi c’è il giovanissimo rivale Pedro Acosta: “Ha istinto e l’incoscienza del debuttante, come avevo io. Non teme nulla e nessuno. Commetterà errori, è normale. Ha qualità per scrivere un’era della MotoGP”.
Visti i precedenti avuti con Valentino Rossi, come sono i rapporti con i suoi allievi della VR46 Riders Academy? “Ogni pilota è diverso, il rapporto con Pecco è buono e cordiale. E anche con Luca. Sappiamo separare bene le cose”.