A Jerez il carico sulla leva del freno sfiora la tonnellata
La pista spagnola negli anni è stata teatro di grandi duelli, sorpassi al limite e tanto spettacolo. Ecco un'analisi del tracciato dal punto di vista dai freni
Da 296 km/h a 67 km/h in 5,1 secondi
Dopo il GP di Austin si torna in Europa, per il Gran Premio di Spagna, e la pista di Jerez è pronta a ospitare la MotoGP. Il tracciato è impegnativo per i freni, ci sono 11 staccate che durano per 33 secondi al giro.
Sono i dati riportati dai tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP. Nel dettaglio, la curva più dura per l’impianto frenante è la 6: le MotoGP passano da 296 km/h a 67 km/h in 5,1 secondi in cui percorrono 229 metri mentre i piloti esercitano un carico sulla leva del freno di 5,5 kg. La decelerazione è di 1,5 g, la pressione del liquido freno Brembo raggiunge gli 11,7 bar e la temperatura dei dischi in carbonio i 700 °C. Il carico complessivo sulla leva del freno applicato da ciascun pilota nell’intero GP sfiora la tonnellata.
Un po’ di storia
A lungo dominatori delle categorie inferiori, i piloti spagnoli hanno iniziato a fare la voce grossa in classe regina nella seconda metà degli anni Novanta, grazie ad Alex Crivillé: il catalano fu vicecampione del mondo nel 1996, saltò un terzo del campionato 1997 per infortunio, concluse terzo nel 1998 e si laureò campione nel 1999. Trionfò in sella alla Honda dotata di dischi in carbonio da 290 mm e 320 mm a seconda delle necessità e di pinze Brembo a quattro pistoni.
Quello fu l’ultimo Mondiale della classe regina appannaggio di una moto dotata di pinze assiali perché nel 2000 si impose Kenny Roberts Jr con la Suzuki impreziosita dalle pinze radiali. Una soluzione che pareva impossibile da realizzare, ma che gli ingegneri Brembo riuscirono a mettere in pratica. La prima a sperimentarla fu l’Aprilia 250, seguita dalle Suzuki 500 ufficiali. E proprio i successi di quest’ultima indussero il team HRC ad impiegarle, sul finale del Mondiale 1999, quando il titolo di Crivillé era ormai in cassaforte.
L’episodio Rossi-Gibernau
Nel 2005 il Mondiale scattò a Jerez. In pole Valentino Rossi con mezzo secondo su Sete Gibernau. L’amicizia tra i due era venuta meno l’anno prima in Qatar quando l’italiano fu retrocesso a fondo griglia perché i suoi meccanici avevano pulito la piazzola di partenza. A Jerez lo spagnolo condusse a lungo, ma Rossi lo superò al terz’ultimo giro, salvo sbagliare frenata all’ultimo. Gibernau tornò davanti, ma alla curva conclusiva l’italiano lo attaccò all’interno, spostandolo con una spallata. Grazie a quella abile mossa Valentino si impose.