MotoGP - Intervista esclusiva Pernat: “Valentino Rossi continua nel 2022"
MotoGP news - Carlo Pernat ha fatto il punto con noi sull'attuale mercato MotoGP, sulle mosse di Ducati, sul futuro di Valentino Rossi e ha dato anche una sua personale valutazione su come potrebbe svolgersi questo Motomondiale 2020
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"Rossi continuerà anche nel 2022"
Il Motomondiale 2020 potrebbe iniziare tra meno di due mesi e la nostra Serena Zunino ha fatto una lunga chiacchierata con Carlo Pernat, uno dei manager "storici" del paddock. Il genovese ha detto di cosa si aspetta da questo "maldetto" 2020, di come potrebbe essere il campionato, e poi ha parlato delle mosse sul mercato di Ducati e del futuro di Valentino Rossi.
Come vedi questa stagione 2020?
Difficile sapere come si evolverà la situazione ad oggi. Ci sono tre soluzioni. La prima è la migliore, ovvero quella che prevede l’inizio del campionato il 19 luglio, si correrà solo in Europa per un totale di 12 gare. È molto ristretta, ci sarà pochissima gente, è come un campionato virtuale, ma l’importante è che ci sia, e penso che al 90% vada in porto. La seconda opzione sarebbe quella di uscire dall’Europa, a novembre e dicembre, con un GP in Qatar e uno in Malesia ma i promoter lo vogliono fare a porte aperte. L’ultimo punto è che non si possa correre, è una di quelle possibilità che Ezpeleta (CEO di Dorna), in quanto organizzatore ha dovuto prendere in considerazione. Dobbiamo inoltre ringraziare Carmelo Ezpeleta perché è l’unico organizzatore di eventi sportivi che sta tenendo in piedi le squadre, cosa che in altri sport non è successo.
Poi bisognerà sedersi tutti intorno al tavolo per ridefinire gli ingaggi e i budget e cosa può succedere nel futuro. Il colpo di Lorenzo, pagato 12,5 milioni di euro da Ducati non si vedrà più per almeno quattro o cinque anni. Per minimo due o tre stagioni non sarà più come prima.
Ducati sta movimentando il mercato, come vedi il braccio di ferro tra Dovizioso e Ducati?
Bisogna fare un passo indietro, a quando Ducati ha preso Lorenzo per 12,5 milioni. Dovizioso il primo anno prendeva 1milione e mezzo e aveva dato la paga a Lorenzo. Quando ha poi rinnovato ci sono state trattative lunghe, anche un po’ rancorose, giustamente da parte di Dovizioso. Ora ci si trova in questa situazione in cui Ducati gli offrirà probabilmente il 50% e Dovizioso non ci penserà nemmeno perché si ricorda delle trattative passate. Quelle cose rimangono nella testa di un pilota, è un simbolo di fiducia totale. Ora la situazione secondo me è molto difficile. Credo che Ducati abbia molto più bisogno di Dovizioso, che viceversa. Ducati ha il pilota che è stato l’anti-Marquez per tre anni. È un braccio di ferro abbastanza pericoloso, Dovi ha anche una certa età e potrebbe anche guardare alla KTM, è molto bravo a fare una moto. Oppure potrebbe anche smettere. Con lo stimolo di Miller vicino Dovizioso potrebbe fare quello che ha fatto quando aveva come compagno di squadra Lorenzo. Se fossi Ducati lo blinderei, ma non sono in Ducati e non conosco nel dettaglio la loro situazione economica.
Se non dovesse esserci il rinnovo tra Ducati e Dovizioso, cosa potrebbe succedere?
I piloti bravi ormai hanno firmato tutti. Miller l’hanno ingaggiato e potrebbe essere una sorpresa. Poi quest’anno hanno sotto contratto Zarco, Petrucci e Bagnaia. E gira anche la voce dell’interesse per Iannone, chiaro che era un pilota che sulla Ducati andava forte.
Potresti ipotizzare un Miller-Iannone?
In ultima analisi, perché no. La logica mi dice Dovizioso-Miller, sarebbe un’ottima squadra, la più giusta. In alternativa, potresti dare fiducia a Petrucci, ma non mi pare che ci sia un vento molto favorevole. Chi ci ha rimesso con questa pandemia del Coronavirus è proprio lui che non ha potuto far vedere il suo potenziale. In Malesia aveva fatto vedere cose molto interessanti.
E del futuro di Valentino Rossi cosa dici?
Sicuramente continuerà nel 2021. Intanto Yamaha non l’ha scaricato e secondo me gli pagherà l’ingaggio. Credo che la Petronas sia strafelice di avere Valentino, anche se è contro la sua politica di crescere i giovani. Puoi immaginare la comunicazione che avrà la Petronas. Ora c’è un po’ di braccio di ferro sul team, ma si metteranno d’accordo: è chiaro che Vale vuole tutta la sua squadra, ma credo che la stessa cosa lo vorrà fare Quartararo, è la squadra che gli ha fatto fare risultato. Non lo vedo un grosso problema. La Petronas deve tenere un po’ duro per far vedere che è casa sua. Può anche vincere Quartararo, ma Valentino è la comunicazione.
Per quanto tempo correrà ancora?
Finché gli piace e ha la forza fisica. Se ne ha ancora tanta voglia e vede che arriva nei primi 5 o 6 non molla. Non è Agostini che ha smesso perché arrivava terzo o quarto e non ci stava. Valentino si diverte, è il suo mondo. Non credo smetterà nel 2022, poi chi lo sa.
Cosa ci possiamo aspettare dal campionato 2020?
Non è mai successo che nella storia delle moto i piloti restassero fermi da febbraio a luglio, è un lungo periodo. Il problema è di concentrazione mentale. Sarà un mondiale che si deciderà nei primi tre Gran Premi. Chi cade non recupera più. Potrebbe essere un campionato dove si rischia poco, dove non va via nessuno, quindi molto più interessante con battaglie fino all’ultimo. Anche Marquez dovrà stare attento. Ci potrebbero essere delle sorprese.
Secondo te cosa farà Honda con Alex Marquez? Lo rinnoverà?
Credo che Alex fosse nel pacchetto del fratello, e per me è stato fatto un errore. Credo che lo terranno ancora, perché Marc avrà molto peso in questa decisione. Sono dell’idea che all’inizio doveva essere messo nel team di Cecchinello per fare lì un anno di “apprendistato”. Probabilmente questa voglia di Marc di fare tutto quello che ha fatto Valentino, cioè italianizzare la Yamaha, l’ha portato a spagnolizzare la Honda. Sono tutti spagnoli. Quando c’era Valentino erano tutti italiani.
Il Motomondiale 2020 potrebbe iniziare tra meno di due mesi e la nostra Serena Zunino ha fatto una lunga chiacchierata con Carlo Pernat, uno dei manager "storici" del paddock. Il genovese ha detto di cosa si aspetta da questo "maldetto" 2020, di come potrebbe essere il campionato, e poi ha parlato delle mosse sul mercato di Ducati e del futuro di Valentino Rossi.
Come vedi questa stagione 2020?
Difficile sapere come si evolverà la situazione ad oggi. Ci sono tre soluzioni. La prima è la migliore, ovvero quella che prevede l’inizio del campionato il 19 luglio, si correrà solo in Europa per un totale di 12 gare. È molto ristretta, ci sarà pochissima gente, è come un campionato virtuale, ma l’importante è che ci sia, e penso che al 90% vada in porto. La seconda opzione sarebbe quella di uscire dall’Europa, a novembre e dicembre, con un GP in Qatar e uno in Malesia ma i promoter lo vogliono fare a porte aperte. L’ultimo punto è che non si possa correre, è una di quelle possibilità che Ezpeleta (CEO di Dorna), in quanto organizzatore ha dovuto prendere in considerazione. Dobbiamo inoltre ringraziare Carmelo Ezpeleta perché è l’unico organizzatore di eventi sportivi che sta tenendo in piedi le squadre, cosa che in altri sport non è successo.
Poi bisognerà sedersi tutti intorno al tavolo per ridefinire gli ingaggi e i budget e cosa può succedere nel futuro. Il colpo di Lorenzo, pagato 12,5 milioni di euro da Ducati non si vedrà più per almeno quattro o cinque anni. Per minimo due o tre stagioni non sarà più come prima.
Ducati sta movimentando il mercato, come vedi il braccio di ferro tra Dovizioso e Ducati?
Bisogna fare un passo indietro, a quando Ducati ha preso Lorenzo per 12,5 milioni. Dovizioso il primo anno prendeva 1milione e mezzo e aveva dato la paga a Lorenzo. Quando ha poi rinnovato ci sono state trattative lunghe, anche un po’ rancorose, giustamente da parte di Dovizioso. Ora ci si trova in questa situazione in cui Ducati gli offrirà probabilmente il 50% e Dovizioso non ci penserà nemmeno perché si ricorda delle trattative passate. Quelle cose rimangono nella testa di un pilota, è un simbolo di fiducia totale. Ora la situazione secondo me è molto difficile. Credo che Ducati abbia molto più bisogno di Dovizioso, che viceversa. Ducati ha il pilota che è stato l’anti-Marquez per tre anni. È un braccio di ferro abbastanza pericoloso, Dovi ha anche una certa età e potrebbe anche guardare alla KTM, è molto bravo a fare una moto. Oppure potrebbe anche smettere. Con lo stimolo di Miller vicino Dovizioso potrebbe fare quello che ha fatto quando aveva come compagno di squadra Lorenzo. Se fossi Ducati lo blinderei, ma non sono in Ducati e non conosco nel dettaglio la loro situazione economica.
Se non dovesse esserci il rinnovo tra Ducati e Dovizioso, cosa potrebbe succedere?
I piloti bravi ormai hanno firmato tutti. Miller l’hanno ingaggiato e potrebbe essere una sorpresa. Poi quest’anno hanno sotto contratto Zarco, Petrucci e Bagnaia. E gira anche la voce dell’interesse per Iannone, chiaro che era un pilota che sulla Ducati andava forte.
Potresti ipotizzare un Miller-Iannone?
In ultima analisi, perché no. La logica mi dice Dovizioso-Miller, sarebbe un’ottima squadra, la più giusta. In alternativa, potresti dare fiducia a Petrucci, ma non mi pare che ci sia un vento molto favorevole. Chi ci ha rimesso con questa pandemia del Coronavirus è proprio lui che non ha potuto far vedere il suo potenziale. In Malesia aveva fatto vedere cose molto interessanti.
E del futuro di Valentino Rossi cosa dici?
Sicuramente continuerà nel 2021. Intanto Yamaha non l’ha scaricato e secondo me gli pagherà l’ingaggio. Credo che la Petronas sia strafelice di avere Valentino, anche se è contro la sua politica di crescere i giovani. Puoi immaginare la comunicazione che avrà la Petronas. Ora c’è un po’ di braccio di ferro sul team, ma si metteranno d’accordo: è chiaro che Vale vuole tutta la sua squadra, ma credo che la stessa cosa lo vorrà fare Quartararo, è la squadra che gli ha fatto fare risultato. Non lo vedo un grosso problema. La Petronas deve tenere un po’ duro per far vedere che è casa sua. Può anche vincere Quartararo, ma Valentino è la comunicazione.
Per quanto tempo correrà ancora?
Finché gli piace e ha la forza fisica. Se ne ha ancora tanta voglia e vede che arriva nei primi 5 o 6 non molla. Non è Agostini che ha smesso perché arrivava terzo o quarto e non ci stava. Valentino si diverte, è il suo mondo. Non credo smetterà nel 2022, poi chi lo sa.
Cosa ci possiamo aspettare dal campionato 2020?
Non è mai successo che nella storia delle moto i piloti restassero fermi da febbraio a luglio, è un lungo periodo. Il problema è di concentrazione mentale. Sarà un mondiale che si deciderà nei primi tre Gran Premi. Chi cade non recupera più. Potrebbe essere un campionato dove si rischia poco, dove non va via nessuno, quindi molto più interessante con battaglie fino all’ultimo. Anche Marquez dovrà stare attento. Ci potrebbero essere delle sorprese.
Secondo te cosa farà Honda con Alex Marquez? Lo rinnoverà?
Credo che Alex fosse nel pacchetto del fratello, e per me è stato fatto un errore. Credo che lo terranno ancora, perché Marc avrà molto peso in questa decisione. Sono dell’idea che all’inizio doveva essere messo nel team di Cecchinello per fare lì un anno di “apprendistato”. Probabilmente questa voglia di Marc di fare tutto quello che ha fatto Valentino, cioè italianizzare la Yamaha, l’ha portato a spagnolizzare la Honda. Sono tutti spagnoli. Quando c’era Valentino erano tutti italiani.
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