Intervista esclusiva Gigi Dall’Igna: “Mi aspetto di giocare per vincere, non mi tiro mai indietro”
Tra un viaggio per la Malesia e l’altro, il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna ha presenziato al lancio del team ufficiale di Borgo Panigale che difenderà i colori in Superbike. In questa occasione abbiamo potuto fare una chiacchierata con l’ingegnere veneto che ci ha parlato dei test SBK, di Chaz Davies, del nuovo arrivato Alvaro Bautista, ma anche dei due piloti ufficiali della MotoGP
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“Curioso dell’affiatamento tra Dovi e Petrucci”
Ormai manca poco all’inizio delle stagioni di Superbike e MotoGP e il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna guarda positivamente a entrambi i campionati. La nostra Serena Zunino ha potuto fare una lunga chiacchierata con lui in occasione della presentazione del team Aruba.it Racing- Ducati, al Global Cloud Data Center di Aruba, in provincia di Bergamo, ed ecco cosa le ha raccontato.
La stagione SBK sta per iniziare, avete appena fatto i test a Jerez e a Portimao. Come sono le sensazioni?
Le sensazioni sono buone, anche se sono figlie di tanti fattori un po’ strani. Soprattutto per il fatto che Chaz, colui che conosce meglio la pista e anche le gomme, purtroppo ha girato a mezzo servizio per un problema fisico. Devo dire che a parte questo, siamo positivi, ci sono anche dei problemi che dobbiamo risolvere, delle situazioni che in qualche misura limitano la prestazione della moto. Bisogna lavorare per cercare di trovare un miglioramento nella prestazione complessiva. Sono comunque fiducioso perché ci sono anche dei punti di forza che sono abbastanza chiari.
Con che obiettivo arrivate a Phillip Island?
Sono sempre ottimista e voglio partire ottimista. Mi aspetto di essere competitivo con entrambi i piloti. Mi aspetto di giocare per vincere, non mi tiro mai indietro.
Chaz arriverà al 100% della sua forma fisica?
Credo di sì. Il problema non dovrebbe essere così serio, anche se richiede molto tempo per essere risolto completamente. Non c’è nulla a livello osseo, è solo muscolare. È lungo lo stesso, ma mi aspetto che possa arrivare a Phillip Island nelle condizioni di giocare per vincere.
Come sarà secondo te l’adattamento di Bautista?
Non mi aspetto che faccia troppa fatica a imparare le gomme. Sulla pista sicuramente più complicata dal punto di vista dell’apprendimento, Portimao, ha già fatto un test. Tutte le altre nuove per lui (Argentin e Magny Cours, ndr) sono relativamente normali. Anche se c’è pochissimo tempo tra la prova e la gara, non mi aspetto che abbia tanta difficoltà a imparare le linee. Chiaramente però è qualcosa di nuovo.
Dal punto di vista tecnico cosa pensi che vi mancherà?
Secondo me ancora un po’ di messa a punto dal punto di vista della ciclistica. Per tanti motivi non siamo riusciti ad approfondire tutto quello che mi sarebbe piaciuto, in questi test. Proprio per il problema fisico di Chaz. A Portimao, per esempio, Alvaro doveva imparare la pista più che sviluppare la moto.
Su cosa vi concentrerete nei due giorni di test di Phillip Island che precedono il primo round?
Saranno sicuramente molto importanti, molto di più per noi che per tutti gli altri.
Quest’anno ci sarà un nuovo format con tre gare, cosa ne pensi?
Un tecnico queste cose qui le accetta sempre con una certa difficoltà. Giustamente però il mondo non è fatto solo di tecnici. Mi aspetto che il pubblico possa accettare positivamente queste cose qua e divertirsi di più. Chi andrà a vedere le gare in pista credo si divertirà di più, e questo per il campionato è sicuramente importante.
In questo 2019, quali sono i valori in pista?
Yamaha la vedo sicuramente in crescita, potrà giocare da protagonista in tante gare. Kawasaki è il punto di riferimento, partono da favoriti, sono quelli da battere.
Passiamo a parlare di MotoGP, sei appena tornato dalla Malesia e stasera riparti per i prossimi test, come li vedi questi?
Anche qui c’è un problema fisico da parte di Michele (Pirro, il collaudatore, ndr) che non è riuscito a esprimersi al meglio e soprattutto nelle fasi di staccata che in quella pista contano tanto. Lasciava parecchi decimi, ma questo conta relativamente. Conta di più che il dolore non gli ha impedito di essere lucido nei commenti che dava alle cose che abbiamo provato. Se i commenti poi saranno replicati anche dai due piloti ufficiali, io valuterò positivamente questi test.
Dovizioso e Petrucci si allenano molto insieme, come vedi questa cosa?
Non solo, Petrucci è andato a vivere vicino a Dovi, vanno dallo stesso preparatore, si allenano a 360 gradi insieme. C’è un affiatamento che io non ho mai visto, in tutta la mia carriera di gestore di squadre. Sono curioso anche io di capire le potenzialità che questo sistema nuovo può avere. Per ora posso dire che sono positivamente impressionato da quello che sto vedendo.
Ormai manca poco all’inizio delle stagioni di Superbike e MotoGP e il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna guarda positivamente a entrambi i campionati. La nostra Serena Zunino ha potuto fare una lunga chiacchierata con lui in occasione della presentazione del team Aruba.it Racing- Ducati, al Global Cloud Data Center di Aruba, in provincia di Bergamo, ed ecco cosa le ha raccontato.
La stagione SBK sta per iniziare, avete appena fatto i test a Jerez e a Portimao. Come sono le sensazioni?
Le sensazioni sono buone, anche se sono figlie di tanti fattori un po’ strani. Soprattutto per il fatto che Chaz, colui che conosce meglio la pista e anche le gomme, purtroppo ha girato a mezzo servizio per un problema fisico. Devo dire che a parte questo, siamo positivi, ci sono anche dei problemi che dobbiamo risolvere, delle situazioni che in qualche misura limitano la prestazione della moto. Bisogna lavorare per cercare di trovare un miglioramento nella prestazione complessiva. Sono comunque fiducioso perché ci sono anche dei punti di forza che sono abbastanza chiari.
Con che obiettivo arrivate a Phillip Island?
Sono sempre ottimista e voglio partire ottimista. Mi aspetto di essere competitivo con entrambi i piloti. Mi aspetto di giocare per vincere, non mi tiro mai indietro.
Chaz arriverà al 100% della sua forma fisica?
Credo di sì. Il problema non dovrebbe essere così serio, anche se richiede molto tempo per essere risolto completamente. Non c’è nulla a livello osseo, è solo muscolare. È lungo lo stesso, ma mi aspetto che possa arrivare a Phillip Island nelle condizioni di giocare per vincere.
Come sarà secondo te l’adattamento di Bautista?
Non mi aspetto che faccia troppa fatica a imparare le gomme. Sulla pista sicuramente più complicata dal punto di vista dell’apprendimento, Portimao, ha già fatto un test. Tutte le altre nuove per lui (Argentin e Magny Cours, ndr) sono relativamente normali. Anche se c’è pochissimo tempo tra la prova e la gara, non mi aspetto che abbia tanta difficoltà a imparare le linee. Chiaramente però è qualcosa di nuovo.
Dal punto di vista tecnico cosa pensi che vi mancherà?
Secondo me ancora un po’ di messa a punto dal punto di vista della ciclistica. Per tanti motivi non siamo riusciti ad approfondire tutto quello che mi sarebbe piaciuto, in questi test. Proprio per il problema fisico di Chaz. A Portimao, per esempio, Alvaro doveva imparare la pista più che sviluppare la moto.
Su cosa vi concentrerete nei due giorni di test di Phillip Island che precedono il primo round?
Saranno sicuramente molto importanti, molto di più per noi che per tutti gli altri.
Quest’anno ci sarà un nuovo format con tre gare, cosa ne pensi?
Un tecnico queste cose qui le accetta sempre con una certa difficoltà. Giustamente però il mondo non è fatto solo di tecnici. Mi aspetto che il pubblico possa accettare positivamente queste cose qua e divertirsi di più. Chi andrà a vedere le gare in pista credo si divertirà di più, e questo per il campionato è sicuramente importante.
In questo 2019, quali sono i valori in pista?
Yamaha la vedo sicuramente in crescita, potrà giocare da protagonista in tante gare. Kawasaki è il punto di riferimento, partono da favoriti, sono quelli da battere.
Passiamo a parlare di MotoGP, sei appena tornato dalla Malesia e stasera riparti per i prossimi test, come li vedi questi?
Anche qui c’è un problema fisico da parte di Michele (Pirro, il collaudatore, ndr) che non è riuscito a esprimersi al meglio e soprattutto nelle fasi di staccata che in quella pista contano tanto. Lasciava parecchi decimi, ma questo conta relativamente. Conta di più che il dolore non gli ha impedito di essere lucido nei commenti che dava alle cose che abbiamo provato. Se i commenti poi saranno replicati anche dai due piloti ufficiali, io valuterò positivamente questi test.
Dovizioso e Petrucci si allenano molto insieme, come vedi questa cosa?
Non solo, Petrucci è andato a vivere vicino a Dovi, vanno dallo stesso preparatore, si allenano a 360 gradi insieme. C’è un affiatamento che io non ho mai visto, in tutta la mia carriera di gestore di squadre. Sono curioso anche io di capire le potenzialità che questo sistema nuovo può avere. Per ora posso dire che sono positivamente impressionato da quello che sto vedendo.
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