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Bradl, pilota o collaudatore? Dopo KTM anche Yamaha chiede regole nuove

Il tedesco prova com un tester, ma corre come un pilota. I suoi colleghi per regolamento devono stare fermi, mentre Stefan ha già svolto più prove che in una normale pre-season. Ora anche Petronas solleva la questione: "Ne parleremo in Qatar"
Nella MotoGP che si avvia all'inizio del campionato c'è una polemica che è rimasta parzialmente sotto traccia, ma che lievita mano a mano che diminuiscono i giorni al via delle ostilità: Stefan Bradl da quasi un anno svolge nei fatti il ruolo del pilota titolare, ma per regolamento è il sostituto di Marquez e per questo motivo può continuare a partecipare ai test per HRC. La questione ha fatto storcere il naso inizialmente a KTM e ora anche Yamaha si dice contrariata, per voce di Johan Stigefelt, manager del Petronas Racing Team.

I numeri della vicenda
Stefan Bradl l'anno scorso ha disputato 11 gare su 14, ma ha anche portato in pista la RC213V a Misano e Portimao. I vantaggi dei test si sono visti soprattutto all'ultimo appuntamento in calendario, quando Stefan ha raggiunto un buon settimo posto anche in virtù del lavoro che aveva potuto svolgere a differenza dei suoi colleghi. Il vero e proprio tour de force è ripreso a fine 2020, quando Bradl ha ripreso lo sviluppo della Honda in versione 2021. Al suo team si sono uniti tecnici che provenivano dalla squadra di Marquez e il tedesco è già sceso in pista a Jerez de la Frontera, inanellando centinaia di giri in una settimana di test, sebbene le giornate si siano svolte non tutte insieme e spesso interrotte dal maltempo.

Cosa succederà in Qatar?
La prima giornata di test che andrà in scena nel fine settimana a Losail sarebbe dedicata a collaudatori e rookie, ma Bradl avrà la possibilità di provare, visto lo status attuale. La questione però sembra essere ormai matura per essere discussa in MSMA, l'associazione costruttori. “Così facendo la Honda può provare come se fosse un team con concessioni – ha puntualizzato il boss di KTM Pit Beirer” “Honda ha un vantaggio e di questa cosa dovremo discuterne” gli ha fatto eco Johan Stigefelt, di Petronas.

Torna Marquez?
Il rischio è che si chiuda la stalla quando i buoi sono ormai scappati. L'obiettivo comune sembra quello di impedire ai tester di disputare più di tre o quattro gare, ma per come procede il recupero di Marquez, non è da escludere che lo spagnolo torni in sella già dopo i primi due gran premi, se non prima. Risultato? Marc troverà una moto ben più evoluta rispetto a quella che ha lasciato, in termini di elettronica, telaio, ciclistica ed aerodinamica, con molte componenti che avranno percorso diversi chilometri. Dello stesso servizio godranno indirettamente anche Nakagami, Espargaro e Alex Marquez, visto che per quest'anno tutte le RC213V saranno identiche. Honda insomma sarà l'unica casa ad avere avuto una pre-season più o meno tradizionale.
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