Quanto fa la Suzuki GSX-S 1000 GX? Ecco i nostri rilevamenti
Abbiamo sottoposto la nuova crossover giapponese a un’intensa sessione di rilevamenti presso il nostro centro prove. Ecco i risultati
La Suzuki GSX-S 1000 GX è una crossover dal piglio sportivo che si colloca a metà strada tra le più cattive della categoria, come la BMW S 1000 XR e la Ducati Multistrada Pikes Peak, e la fascia più tranquilla della Yamaha Tracer 9 e della Kawasaki Versys 1000.
È una gran bella moto, azzeccata e a misura d’uomo, capace di dare emozioni ma non brividi. Noi l’abbiamo sottoposta a tutti i rilevamenti del nostro Centro Prove. Ecco com’è andata:
Potenza e Coppia
Il picco di potenza massima registrato* si attesta a
- 142,9 CV a 11.100 giri/min
Il picco di coppia massima registrata* si attesta a
- 101,1 Nm a 9300 giri/min
Accelerazione e velocità massima
- Velocità massima 213,3 Km/h
- Accelerazione 0-100 km/h in 3,16 secondi
- Accelerazione 0-400 metri in 10,64 secondi
- Accelerazione 0-1000 metri in 20,96 secondi
- Chilometro in sesta marcia da 50 Km/h in 22,00 secondi
Consumi
- Autostrada 17,52 Km/L
- Extraurbano 22,49 Km/L
- A 90 Km/h 19,33 Km/L
- A 120 Km/h 18,17 Km/L
- Al massimo 9,83 Km/L
Peso 213,0 kg
Come è fatta
Ora che avete sottomano tutti i numeri, possiamo anche ripassare tutti i dettagli tecnici di questo modello. La GX monta lo stesso motore quattro cilindri in linea di 999 cm³ della naked GSX-S 1000 e della sport tourer GSX-S 1000 GT ma si distingue da tutto il resto della gamma Suzuki, perché è la prima equipaggiata con il sistema di sospensioni elettroniche SAES. In base al riding mode scelto tra i tre disponibili, la GX cambia faccia: la taratura interviene sul carattere del motore, sulla risposta delle sospensioni e sulla modalità di intervento degli aiuti alla guida. Con la “A” il quattro cilindri tira fuori un bel caratterino rabbioso che parte da un eccellente tiro in basso e dà il meglio fra i 4000 e i 7000 giri, con una risposta tra le più vigorose e della categoria. Se siete in cerca di adrenalina va benissimo, per una tortuosa strada di montagna è molto più godibile la mappatura “B”: stessa elasticità, stesso tiro in basso ma la risposta all’acceleratore è più amichevole e più facile da gestire. Per andare a spasso e godersi il fresco delle colline c’è la mappatura “C” che fa sentire in pace col mondo.
Il piede in due scarpe
Tra le curve la GSX-S 1000 GX mantiene l’anima del “giusto mezzo”, maneggevole e sul veloce precisa, mai esasperata. Per i turisti la protezione aerodinamica assicurata dal parabrezza è più che soddisfacente e le sospensioni nel mood tranquillo sono comode come una poltrona. Tenere i piedi in due staffe però ha portato ad alcune scelte poco chiare: cambio, motore e posizione di guida sono da promuovere senza riserve, gli pneumatici invece non sono il top se si va in cerca della prestazione. L’impianto frenante è efficace ma bisogna tirare la leva senza troppi complimenti e la risposta è un po’ spugnosa. Viceversa, se il riferimento sono i mototuristi sarebbe preferibile un cupolino che non richieda l’uso di attrezzi per la regolazione, così come sarebbero apprezzabili una posizione di guida più rilassata, un migliore isolamento dalle vibrazioni e volendo esagerare anche le cornering lights.