ABS sulle moto: come è fatto e come va usato
L'ABS è obbligatorio anche sulle moto a partire dal 2016, la diffusione di questo sistema ha inciso sulla sicurezza delle due ruote più di quanto si possa pensare. Vi spieghiamo come funziona, come si è sviluppato nel tempo e come usarlo nel migliore dei modi
ABS sta per Anti-lock Braking System, letteralmente sistema antibloccaggio dei freni, un concetto di sicurezza che si è evoluto velocemente solo negli ultimi 20 anni ma che è stato inventato nella prima metà del secolo scorso. Nel 1929 il progettista francese Gabriel Voisin sviluppò un primitivo sistema che venne utilizzato sulle ruote degli aerei in fase di atterraggio, migliorando la frenata del 30% ed eliminando i bloccaggi che rovinavano le gomme.
La prima applicazione su mezzi stradali appartiene alle moto e fu studiata dalla Royal Enfield, che nel 1958 progettò un sistema di antibloccaggio per la sua Super Meteor, copiato nel 1960 da Ford che lo sperimentò sulla sua Zodiac. Nonostante gli ottimi risultati ottenuti, non entrò in produzione perché troppo costoso. Si rivide in America con Chrysler che nel 1971 lo propose per prima su un'autodi serie, non ci volle molto per vederlo applicato anche da altre marche: Lincoln, Cadillac e Oldsmobile. In Europa arrivò nel 1978 con la Mercedes Casse S, equipaggiata con il primo ABS elettronico Bosch. Proprio Bosch si affermò in fretta come leader nella produzione di questo sistema e cominciò la diffusione su tutti i tipi di auto, che ha infine portato all'obbligo di essere compreso nella dotazione di serie a partire dal 1° luglio 2004.
Sulle moto si fa sul serio dal 1988
Per quanto riguarda le moto, il primo vero ABS di serie fu proposto da BMW nel 1988 sulla K100, poi Honda lo installò sulla sua turistica ST1100, ma divenne un importante argomento sulla sicurezza solo dopo il 2005, quando i sistemi diventarono più efficienti e compatti. Dal 2016 (qui la news) è diventato obbligatorio anche per le moto sul territorio europeo.
Come funziona?
I recenti sistemi antibloccaggio dei freni sono controllati elettronicamente da una centralina che analizza la velocità delle ruote mediante dei sensori presenti su apposite ruote foniche. Se una ruota rischia di bloccarsi durante una frenata energica, l'ABS regola la pressione (sempre in funzione di velocità e energia della pinzata) dell'impianto stringendo e rilasciando le pinze ad un ritmo elevato, assicurando in tal modo una frenata ottimale. Evitare il bloccaggio nelle moto significa ridurre gli spazi di frenata e scongiurare una caduta, quindi i vantaggi in termini di sicurezza attiva sono senza dubbio tantissimi.
Evoluzione continua
Inizialmente l'ABS era una scatola ingombrante e pesante, che sulle auto poteva essere sistemata senza problemi ma che causava diverse difficoltà ai progettisti di moto, che hanno sempre poco spazio libero fra telaio, motore e ciclistica. Nell'ultimo periodo questi sistemi sono stati rimpiccioliti tanto da stare in un pugno, e il peso non supera quasi mai i 2 kg. L'elettronica, inoltre, sta facendo passi da gigante, implementando sempre più sistemi di analisi e controllo: questo dà la possibilità di tarare il proprio ABS a piacimento e adattarlo ad una guida sportiva o rilassata.
L'evoluzione più consistente è stata l'introduzione delle piattaforme inerziali che ha permesso di realizzare l'ABS cornering, cioè in grado di funzionare anche in curva mentre prima (e tuttora sui modleli non cornring) agisce solo con moto dritta.
Nel fuoristrada, a causa del terreno sempre irregolare e sdrucciolevole, l'ABS non riusciva ad essere efficace, allungando eccessivamente la frenata e per questo molti modelli avevano la possibilità di escluderlo. Negli ultimi anni però anche questo problema è stato risolto introducendo specifiche mappature del sistema per l'uso in off road.
Ma quanto migliora la sicurezza?
Recenti studi, svolti da Bosch e dall'Amministrazione Stradale Svedese per la Commissione di Sicurezza dei Trasporti Europea, hanno evidenziato come l'ABS sia in grado di ridurre sensibilmente il pericolo di caduta in moto, evitando il 38% degli infortuni e il 48% degli incidenti gravi e mortali. Praticamente si potrebbero dimezzare i morti sulle strade per incidente in moto! Un'altra indagine della commissione tedesca ha stabilito, più prudentemente, che con l'ABS di serie su tutti i nuovi mezzi si riuscirà a diminuire di un terzo il numero degli incidenti mortali.
Come usarlo in maniera efficiente
Per i motociclisti di vecchia data, che hanno imparato (magari sulla loro pelle) a dosare la frenata, non è facile vincere la paura di "strizzare" le due leve freno affidandosi completamente all'impianto, ma il modo corretto di utilizzare l'ABS è proprio questo: liberare la mente e lasciarsi comandare dall'istinto a stringere i freni con più forza possibile.
Con l'ABS in funzione le leve al manubrio e al pedale "pulsano" e vibrano, ciò significa che l'impianto sta pompando e rilasciando ripetutamente le pastiglie sulla pinza, evitando di fatto il bloccaggio. La prima sensazione di una leva che vibra sotto la mano (o sotto il piede) non è mai positiva, ma poi - quando ci si accorge di aver salvato la pelle - è ben chiaro quanto questa sensazione sia invece un bene.
Quello che vi consigliamo di fare è di non farvi trovare impreparati, perciò appena avete tempo fate dei test di "inchiodata" in un parcheggio o in un luogo chiuso al traffico, sia su asciutto sia su fondo bagnato. In breve tempo acquisterete la sicurezza di pinzare con decisione e lasciar fare il lavoro all'impianto.
Foto e immagini
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