SBK 2015 test Phillip Island, Lowes ancora il più veloce
A chiudere davanti a tutti le giornate australiane di test è la Suzuki di Lowes, che precede a Rea e un ottimo Torres. Bene anche Ducati e Aprilia, pericolose per Kawasaki. Fanno ben sperare anche la MV di Camier e la EBR di Canepa. Tante cadute, soprattutto nella sessione pomeridiana, Giuliano è KO
Image
SuperBike
Da venerdì si fa sul serio
Anche nel secondo giorno di test a Philip Island, il più veloce è stato Alex Lowes: il pilota Suzuki, migliorando di quasi mezzo secondo il tempo di ieri, ha preceduto Johnny Rea. Ottimo risultato anche per Jordi Torres: terzo sul podio e migliore tra i piloti Aprilia, nonostante una scivolata alla curva 11, fortunatamente senza conseguenze. Dietro di lui Tom Sykes e il compagno di squadra Leon Haslam, arrivati, rispettivamente, quarto e quinto. Seguono la Ducati di Davies e la Kawasaki di David Salom, portata dallo spagnolo davanti a quella del connazionale Nico Terol, quest'ultimo sempre più vicino al gruppetto di testa.
In nona piazza Mark che ha preceduto Davide Giuliano, l'italiano della Ducati purtroppo dovrà saltare la gara, perché è caduto anche oggi con conseguenze più gravi del previsto: piccole fratture alle vertebre L1 e L2 che gli impediranno di partecipare al primo round del campionato. Confortante la prova di Niccolò Canepa, che porta la bicilindrica americana EBR in undicesima posizione.
Si fanno ancora sentire i postumi della caduta a Jerez per Guintoli, che, non forzando il ritmo, non supera la undicesima posizione. La nuova MV 1000 F4”, grazie anche all’ inglese Camier, ha ottenuto una incoraggiante tredicesima posizione che fa ben sperare per questa stagione.
Recuperano qualcosa anche la Panigale di Mercado e la BMW di Barrier: entrambi al debutto sul circuito australiano, nonostante le cadute (una per il ducatista e due per il francese, che fatica con l’elettronica della S 1000 RR), riescono a spuntare una quattordicesima e quindicesima piazza. De Puniet, anche lui caduto alla curva 11, resta ai box, ma tiene dietro la Ducati di Baiocco, che conclude in diciassettesima posizione.
Oltre a chiudere i test invernali, la due giornate australiane, classifiche alla mano, sembrerebbero dunque confermare quanto già intuito a Jarez di fine gennaio: le favorite potrebbero essere Ducati ed Aprilia, di poco, precedute dalle Kawasaki. Rispetto a quanto visto lo scorso anno, tra Aprilia e Kawasaki potrebbe infatti inserirsi anche Ducati, “zoppa" (vedi infortunio di Giuliano), ma agguerrita e tenace. Si vedrà invece il comportamento di Honda e Suzuki, forse non “favorite”, ma certamente da non sottovalutare.
Classifica:
Anche nel secondo giorno di test a Philip Island, il più veloce è stato Alex Lowes: il pilota Suzuki, migliorando di quasi mezzo secondo il tempo di ieri, ha preceduto Johnny Rea. Ottimo risultato anche per Jordi Torres: terzo sul podio e migliore tra i piloti Aprilia, nonostante una scivolata alla curva 11, fortunatamente senza conseguenze. Dietro di lui Tom Sykes e il compagno di squadra Leon Haslam, arrivati, rispettivamente, quarto e quinto. Seguono la Ducati di Davies e la Kawasaki di David Salom, portata dallo spagnolo davanti a quella del connazionale Nico Terol, quest'ultimo sempre più vicino al gruppetto di testa.
In nona piazza Mark che ha preceduto Davide Giuliano, l'italiano della Ducati purtroppo dovrà saltare la gara, perché è caduto anche oggi con conseguenze più gravi del previsto: piccole fratture alle vertebre L1 e L2 che gli impediranno di partecipare al primo round del campionato. Confortante la prova di Niccolò Canepa, che porta la bicilindrica americana EBR in undicesima posizione.
Si fanno ancora sentire i postumi della caduta a Jerez per Guintoli, che, non forzando il ritmo, non supera la undicesima posizione. La nuova MV 1000 F4”, grazie anche all’ inglese Camier, ha ottenuto una incoraggiante tredicesima posizione che fa ben sperare per questa stagione.
Recuperano qualcosa anche la Panigale di Mercado e la BMW di Barrier: entrambi al debutto sul circuito australiano, nonostante le cadute (una per il ducatista e due per il francese, che fatica con l’elettronica della S 1000 RR), riescono a spuntare una quattordicesima e quindicesima piazza. De Puniet, anche lui caduto alla curva 11, resta ai box, ma tiene dietro la Ducati di Baiocco, che conclude in diciassettesima posizione.
Oltre a chiudere i test invernali, la due giornate australiane, classifiche alla mano, sembrerebbero dunque confermare quanto già intuito a Jarez di fine gennaio: le favorite potrebbero essere Ducati ed Aprilia, di poco, precedute dalle Kawasaki. Rispetto a quanto visto lo scorso anno, tra Aprilia e Kawasaki potrebbe infatti inserirsi anche Ducati, “zoppa" (vedi infortunio di Giuliano), ma agguerrita e tenace. Si vedrà invece il comportamento di Honda e Suzuki, forse non “favorite”, ma certamente da non sottovalutare.
Classifica:
1 Lowes (Suzuki) 1’30”859; 2 Rea (Kawasaki) 1’30”580; 3 Torres (Aprilia) 1’30”971; 4 Sykes (Kawasaki) 1’31”075; 5 Haslam (Aprilia) 1’31”102; 6 Davies (Ducati) 1’31”296; 7 Salom (Kawasaki) 1’31”510; 8 Terol (Ducati) 1’31”593; 9 VD Mark (Honda) 1’31”854; 10 Giugliano (Ducati) 1’31”948; 11 Canepa (EBR) 1’32”002; 12 Guintoli (Honda) 1’32”220; 13 Camier (MV) 1’32”238; 14 Mercado (Ducati) 1’32”239; 15 Barrier (BMW) 1’32”268; 16 De Puniet (Suzuki) 1’32”402; 17 Baiocco (Ducati) 1’32”430; 18 Ramos (Kawasaki) 1’33”349; 19 Walters (Kawasaki) 1’33”354; 20 Metcher (Kawasaki) 1’33”570; 21 Barragan (Kawasaki) 1’34”104; 22 Pegram (EBR) 1’34”274; 23 Ponsson (Kawasaki) 1’34”966; 24 Rizmayer (BMW) 1’35”351; 25 Toth (BMW) 1’36”112;
Aggiungi un commento