Eugene Laverty porta la Aprilia RSV4 a Goodwood
Sul tracciato collinare di Goodwood, teatro di corse in salita sin dal 1936, il nordirlandese farà "suonare" la Aprilia RSV4 Superbike, per la gioia di 150.000 appassionati. Il Festival della Velocità, arrivato al ventesimo compleanno, è la rievocazione di un circuito che ha scritto pagine di storia. Eccone alcune
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Il Festival della Velocità
Il Festival of Speed di Goodwood, in programma tra l'11 e il 14 luglio nell'omonima località posta nel West Sussex (Inghilterra) è una kermesse unica: il tema è la velocità, a prescindere dal periodo storico o dal numero di ruote necessarie per ottenerla. È una parata di 100 anni di storia dell'automobilismo e del motociclismo sportivo, che si tiene dal 1993 nella tenuta di Lord March, un omaggio al Circuito di Goodwood, posto nelle immediate vicinanze, teatro di epiche sfide a due e a quattro ruote a partire dal 1948 e che è teatro anche del celebre Goodwood Revival che si tiene sempre a settembre, quest'anno dal 13 al 15.
La RSV4 girerà su strada
Al Festival of Speed quest'anno ci sarà anche Aprilia, col pilota di casa Eugene Laverty, attualmente terzo nella classifica piloti del mondiale Superbike con la moto di Noale. La RSV4 sarà impegnata sul percorso in salita della collina di Goodwood, che Laverty percorrerà due volte ogni giorno: una strada lunga poco più di un miglio, teatro di corse in salita sin dal 1936, che nasce per fare cantare i motori ed emozionare la folla (quest'anno sono attesi non meno di 150.000 spettatori). Per Aprilia è un gradito ritorno: la Casa di Noale ha portato a Goodwood nel 2009 Max Biaggi e l'anno successivo Leon Camier e sarà in buona compagnia: a Goodwood ci saranno anche Kevin Schwantz (Suzuki RGV500, anno 1993), Freddie Spencer (Honda NSR500, 1985) e Giacomo Agostini (MV), oltre a Randy Mamola, John McGuinness, Leon Camier e Chaz Davies. Non male, no?
Goodwood, circuito-aeroporto
Impossibile non accennare alla storia del Circuito di Goodwood, lungo 2,4 miglia, è stato costruito nel 1948. Inizialmente era il tracciato perimetrale del campo d'aviazione Westhampnett, che durante la Seconda Guerra Mondiale ospitava i mezzi della Royal Air Force. Finito il conflitto, come tanti altri aeroporti militari (il più famoso quello di Silverstone), è stato riconvertito a pista di velocità . Nel 1948 il battesimo di Goodwood vide la vittoria in una gara di contorno di un certo Stirling Moss. Vinse nella classe 500, ma le due ruote non c'entrano: quella classe sarebbe poi stata chiamata Formula 3 e il mezzo era una Cooper. Moss, anzi, Sir Stirling Moss è stato probabilmente il pilota inglese probabilmente più veloce, in carriera ha vinto 212 delle 529 corse cui ha preso parte, 16 in Formula 1 senza mai avere conquistato un campionato, in quegli anni in cui bastava un Gran Premio a stagione (e tre in carriera) per fregiarsi del titolo: è il caso, nel 1958, di Mike Hawthorn (Ferrari), che sopravanzò di un punto proprio Moss.
Un battesimo pericoloso
Molti piloti hanno corso per la prima volta a Goodwood: oltre al già citato Hawthorn, Graham Hill, due volte iridato in Formula 1 (1962 e 1968), nonché padre di Damon, a sua volta Campione del Mondo di Formula 1 nel 1996. E che - non stona ricordarlo - prima di vincere l'iride aveva iniziato a correre con le due ruote, in gare di club. Qui Donald Campbell presentò, nel giugno 1962, la Bluebird CN7 con cui avrebbe corso a 648,73 km/h sul Lago Eyre, battendo il record di velocità per un mezzo a quattro ruote. Qui, nel 1962, proprio Stirling Moss rischiò di perdere la vita schiantandosi alla St.Mary's Corner. E qui, purtroppo, andò peggio a Bruce McLaren nel 1970, sul Lavant Straight. La velocità è una dea spesso clemente, ma che a volte non perdona. Rievocarla in nome delle due e delle quattro ruote, per contro, è un sabba da 150.000 entusiasti che prende il cuore.
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