Zona arancione per Lombardia e Piemonte? Apertura negozi e ristoranti con il dpcm di Natale, le novità
Lombardia e Piemonte premono per la promozione in zona arancione, ma la prima data utile non potrebbe che essere quella del 27 novembre. Si procede con cautela in vista del Natale: sul tavolo un nuovo Dpcm delle festività che potrebbe allentare alcune misure nelle zone gialle e arancioni
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Politica e trasporti
Confinate nella zona rossa dal Dpcm dal 6 novembre, Piemonte, Lombardia, Calabria e Valle D’Aosta (la Provincia di Bolzano vi è spontaneamente entrata soltanto l’11 novembre e l’Abruzzo il 18) termineranno domani, venerdì 20 novembre, i 14 giorni di permanenza obbligatoria nella fascia di rischio più elevato. La curva dei contagi sembra essersi appiattita e così il fantomatico indice RT, cosa che dà a Lombardia e Piemonte - dove la situazione sembra migliorata - la speranza di poter finalmente “retrocedere” in zona arancione.
Se ne parla a fine mese o a dicembre Tuttavia, va ricordato, il 14 giorni di cui sopra andrebbero intesi non a partire dall’entrata in una fascia di rischio, bensì dal momento in cui i parametri sanitari sono risultati in linea con quelli richiesti per la retrocessione. Nel caso di Piemonte Lombardia - in linea con i parametri arancioni soltanto dal 13 novembre - il passaggio non potrebbe pertanto che avvenire il 27 del mese. Troppo in là, secondo Cirio e Fontana, che da giorni stanno pressando il Governo al fine di “ammorbidire” questo meccanismo.
L'ingresso in zona arancione comporterebbe la possibilità di spostarsi senza limiti all'interno dei comuni di residenza, e l'apertura di un maggior numero di attività commerciali. Resteranno chiusi gli esercizi commerciali all'interno dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi.
Cliccate qui per le faq sulle zone arancioni.
Sono “rosse” Lombardia, Piemonte, Campania, Calabria, Toscana, Valle d’Aosta, provincia di Bolzano e Abruzzo
Sono “arancioni” Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Sicilia, Basilicata, Umbria e Puglia
Sono “gialle” Lazio, Molise, Sardegna, Veneto e provincia di Trento
Lombardia e Piemonte premono per uscire dalla zona rossa
“Il nostro Rt è sceso in maniera sostanziale, tanto che in base ai numeri noi rientreremmo oggi in una zona arancione“, ha dichiarato a Mattino 5 il governatore della Lombardia Fontana. “Diciamo che siamo arrivati in cima al plateau, a questa sorta di montagna, adesso siamo in una fase in cui camminiamo in pianura e presto inizierà la discesa”.
Più cauto il presidente del Piemonte Cirio, che a SkyTg24 ha detto: “Da venerdì scorso il Piemonte è potenzialmente in zona arancione. Se al 30 di novembre avremo mantenuto questi dati potremo uscire dalla zona rossa“.
Entrambi rimangono comunque convinti della necessità di mantenere alta l’attenzione (e con essa le restrizioni) specialmente in vista del Natale e delle relative festività.
Un nuovo Dpcm per Natale
Nel frattempo Conte sarebbe al lavoro su un nuovo Decreto “studiato” a tavolino in vista del Natale: da quanto si apprende, dal 3 dicembre potrebbero infatti arrivare allentamenti delle regole, ma solo per le zone gialle e arancioni. Non è invece chiaro cosa potrebbe accadere nelle zone rosse che, in quanto a rischio molto elevato, potrebbero mantenere attive le rigidissime prescrizioni di adesso. Vediamo quali potrebbero essere le novità di Natale.
Zone rosse provinciali Un’altra soluzione - tutta da discutere e verificare - potrebbe essere quella di istituire “zone rosse provinciali”, utili a “liberare” i territori più sicuri ma che ancora dovessero trovarsi all’interno di una regione rossa.
Feste, cenoni e spostamenti Con lo spettro degli assembramenti, pare ovvio il divieto di feste e cenoni (ammesso che nelle zone gialle si possano mantenere aperti i ristoranti la sera) con persone di nuclei familiari diversi, anche se per tutto ciò che avviene all’interno delle case private non si potrà andare oltre le raccomandazioni. Stesso discorso per gli spostamenti in altre regioni, magari per raggiungere i parenti con cui festeggiare il Natale: cosa che rende tutt’altro che scontata la riapertura dei confini che alcuni governatori stanno già invocando.
Negozi e attività commerciali Sempre nell’ottica delle festività natalizie, il Governo potrebbe valutare dal 3 dicembre un allentamentodella regole, con la riapertura di alcuni esercizi commerciali e magari dei centri commerciali nel fine settimana e non è escluso che si decida di prorogare l’orario dei negozi al dettaglio proprio per favorire lo scaglionamento agli ingressi.
Bar e ristoranti Da sciogliere anche il nodo della ristorazione: nelle zone gialle e arancioni si potrebbe decidere per la riapertura - totale nel primo caso e parziale, cioè fino alle 18.00 nel secondo - di bar e ristoranti. Potrebbe rimanere il limite dei quattro posti a tavola, oppure essere aumentato a portato a sei.
Clicca qui per conoscere le regole sugli spostamenti in vigore nelle zone arancioni e rosse
Cliccate qui per scaricare l'autocertificazione e capire le regole di utilizzo
Se ne parla a fine mese o a dicembre Tuttavia, va ricordato, il 14 giorni di cui sopra andrebbero intesi non a partire dall’entrata in una fascia di rischio, bensì dal momento in cui i parametri sanitari sono risultati in linea con quelli richiesti per la retrocessione. Nel caso di Piemonte Lombardia - in linea con i parametri arancioni soltanto dal 13 novembre - il passaggio non potrebbe pertanto che avvenire il 27 del mese. Troppo in là, secondo Cirio e Fontana, che da giorni stanno pressando il Governo al fine di “ammorbidire” questo meccanismo.
L'ingresso in zona arancione comporterebbe la possibilità di spostarsi senza limiti all'interno dei comuni di residenza, e l'apertura di un maggior numero di attività commerciali. Resteranno chiusi gli esercizi commerciali all'interno dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi.
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Sono “rosse” Lombardia, Piemonte, Campania, Calabria, Toscana, Valle d’Aosta, provincia di Bolzano e Abruzzo
Sono “arancioni” Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Sicilia, Basilicata, Umbria e Puglia
Sono “gialle” Lazio, Molise, Sardegna, Veneto e provincia di Trento
Lombardia e Piemonte premono per uscire dalla zona rossa
“Il nostro Rt è sceso in maniera sostanziale, tanto che in base ai numeri noi rientreremmo oggi in una zona arancione“, ha dichiarato a Mattino 5 il governatore della Lombardia Fontana. “Diciamo che siamo arrivati in cima al plateau, a questa sorta di montagna, adesso siamo in una fase in cui camminiamo in pianura e presto inizierà la discesa”.
Più cauto il presidente del Piemonte Cirio, che a SkyTg24 ha detto: “Da venerdì scorso il Piemonte è potenzialmente in zona arancione. Se al 30 di novembre avremo mantenuto questi dati potremo uscire dalla zona rossa“.
Entrambi rimangono comunque convinti della necessità di mantenere alta l’attenzione (e con essa le restrizioni) specialmente in vista del Natale e delle relative festività.
Un nuovo Dpcm per Natale
Nel frattempo Conte sarebbe al lavoro su un nuovo Decreto “studiato” a tavolino in vista del Natale: da quanto si apprende, dal 3 dicembre potrebbero infatti arrivare allentamenti delle regole, ma solo per le zone gialle e arancioni. Non è invece chiaro cosa potrebbe accadere nelle zone rosse che, in quanto a rischio molto elevato, potrebbero mantenere attive le rigidissime prescrizioni di adesso. Vediamo quali potrebbero essere le novità di Natale.
Zone rosse provinciali Un’altra soluzione - tutta da discutere e verificare - potrebbe essere quella di istituire “zone rosse provinciali”, utili a “liberare” i territori più sicuri ma che ancora dovessero trovarsi all’interno di una regione rossa.
Feste, cenoni e spostamenti Con lo spettro degli assembramenti, pare ovvio il divieto di feste e cenoni (ammesso che nelle zone gialle si possano mantenere aperti i ristoranti la sera) con persone di nuclei familiari diversi, anche se per tutto ciò che avviene all’interno delle case private non si potrà andare oltre le raccomandazioni. Stesso discorso per gli spostamenti in altre regioni, magari per raggiungere i parenti con cui festeggiare il Natale: cosa che rende tutt’altro che scontata la riapertura dei confini che alcuni governatori stanno già invocando.
Negozi e attività commerciali Sempre nell’ottica delle festività natalizie, il Governo potrebbe valutare dal 3 dicembre un allentamentodella regole, con la riapertura di alcuni esercizi commerciali e magari dei centri commerciali nel fine settimana e non è escluso che si decida di prorogare l’orario dei negozi al dettaglio proprio per favorire lo scaglionamento agli ingressi.
Bar e ristoranti Da sciogliere anche il nodo della ristorazione: nelle zone gialle e arancioni si potrebbe decidere per la riapertura - totale nel primo caso e parziale, cioè fino alle 18.00 nel secondo - di bar e ristoranti. Potrebbe rimanere il limite dei quattro posti a tavola, oppure essere aumentato a portato a sei.
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