Tutor autostrade: riattivati tutti grazie a sentenza della Cassazione
A stretto giro il sistema Tutor sarà riattivato sulla rete autostradale italiana: la Cassazione ha ribaltato la sentenza d’Appello che aveva accertato la violazione del brevetto della Craft da parte di Autostrade per l’Italia. Le squadre stanno già operando in modo da rimettere in funzione il sistema
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Tornano i Tutor
Il sistema di controllo della velocità media, cosiddetto Tutor, installato per oltre 2500 km di autostrade, coprendo le tratte a maggior rischio di eccesso di velocità, unitamente ad altri interventi, aveva permesso di ridurre sensibilmente l’incidentalità sulla rete. Ma oltre un anno fa (esattamente nell’aprile 2018) la Corte di Appello ne aveva ordinato la rimozione, ritenendo che violasse le norme relative alla proprietà intellettuale della società Craft.
Con un comunicato del 16 agosto, pubblicato sul proprio portale, Aspi ha reso noto che la Corte di Cassazione “ha cancellato la sentenza di appello che imputava ad Autostrade per l’Italia la violazione del brevetto di Craft” e, per l’effetto, di aver “in queste ore già riattivato le squadre per la reinstallazione del sistema”.
Nella stessa nota viene precisato che la sentenza di appello ha fatto seguito “a ben 4 sentenze a favore di Autostrade per l’Italia e che il sistema Tutor era stato sviluppato e finanziato per decine di milioni di euro dalla società e affidato in comodato gratuito alla Polizia Stradale”.
La riattivazione consente pertanto “la messa a disposizione” del sistema “in tempi brevi alla Polizia Stradale al fine di potenziare i controlli già in essere sulla rete tramite l’attuale sistema SICVe-PM”.
In coordinamento con la Polstrada, Autostrade auspica di “poter attivare controlli della velocità media su circa 1000 km di tratte entro i giorni del controesodo”. Attualmente infatti il nuovo sistema messo a punto da Autosrade è operativo solo su tratte limitate.
La compagnia ha evidenziato che la sentenza della Cassazione “dimostra la correttezza del comportamento di Autostrade per l’Italia e la non brevettabilità di sistemi matematici noti, facendo giustizia delle accuse rivolte alla società e riprese anche da alcune popolari trasmissioni televisive”.
Nella stessa nota si legge che la pronuncia “dimostra inoltre la determinazione di Aspi ad operare nel rispetto delle regole e a tutela della sicurezza stradale. Autostrade per l’Italia ricorda infine che la sua rete è l’unica al mondo con un sistema di controllo della velocità media diffuso e sviluppato dal gestore stesso”.
Il sistema di controllo della velocità media, cosiddetto Tutor, installato per oltre 2500 km di autostrade, coprendo le tratte a maggior rischio di eccesso di velocità, unitamente ad altri interventi, aveva permesso di ridurre sensibilmente l’incidentalità sulla rete. Ma oltre un anno fa (esattamente nell’aprile 2018) la Corte di Appello ne aveva ordinato la rimozione, ritenendo che violasse le norme relative alla proprietà intellettuale della società Craft.
Con un comunicato del 16 agosto, pubblicato sul proprio portale, Aspi ha reso noto che la Corte di Cassazione “ha cancellato la sentenza di appello che imputava ad Autostrade per l’Italia la violazione del brevetto di Craft” e, per l’effetto, di aver “in queste ore già riattivato le squadre per la reinstallazione del sistema”.
Nella stessa nota viene precisato che la sentenza di appello ha fatto seguito “a ben 4 sentenze a favore di Autostrade per l’Italia e che il sistema Tutor era stato sviluppato e finanziato per decine di milioni di euro dalla società e affidato in comodato gratuito alla Polizia Stradale”.
La riattivazione consente pertanto “la messa a disposizione” del sistema “in tempi brevi alla Polizia Stradale al fine di potenziare i controlli già in essere sulla rete tramite l’attuale sistema SICVe-PM”.
In coordinamento con la Polstrada, Autostrade auspica di “poter attivare controlli della velocità media su circa 1000 km di tratte entro i giorni del controesodo”. Attualmente infatti il nuovo sistema messo a punto da Autosrade è operativo solo su tratte limitate.
La compagnia ha evidenziato che la sentenza della Cassazione “dimostra la correttezza del comportamento di Autostrade per l’Italia e la non brevettabilità di sistemi matematici noti, facendo giustizia delle accuse rivolte alla società e riprese anche da alcune popolari trasmissioni televisive”.
Nella stessa nota si legge che la pronuncia “dimostra inoltre la determinazione di Aspi ad operare nel rispetto delle regole e a tutela della sicurezza stradale. Autostrade per l’Italia ricorda infine che la sua rete è l’unica al mondo con un sistema di controllo della velocità media diffuso e sviluppato dal gestore stesso”.
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