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MotoGP Starting Grid: Ducati, Suzuki e Yamaha cercano il riscatto a Sepang

Dopo 5 vittorie in fila Marc Marquez è pronto a conquistare da solo anche il titolo team. Ducati punta alla riscossa, ma Dovizioso in Malesia ha vinto solo sul bagnato. Vinales e Rins si giocano la terza posizione in campionato, Rossi in pista tra ricordi bellissimi e atroci
La stagione di MotoGP si avvia alla conclusione ma ci sono ancora l'ultima tappa del trittico e il gran finale di Valencia da vivere. Guido Sassi ci porta sul MotoGP Starting Grid di Sepang per le ultime dal gran premio della Malesia.

La novità
Johann Zarco ha conquistato tre punti d'oro a Phillip Island: non abbastanza per quanto si aspettava, ma sufficienti a dimostrare che la Honda si può guidare. Il francese punta senza mezzi termini alla moto di Lorenzo per il 2020, ma il maiorchino nonostante il terzo arrivo consecutivo fuori dai punti e un distacco di un minuto abbondante da Marquez afferma di non volere mollare. Ai test di Valencia ci sarà la nuova Rc213V e Jorge spera che la nuova Honda assomigli il più possibile alla 2018: una moto che lo spagnolo già aveva provato a Jerez l'anno scorso e che ora sta guidando Zarco. Se il prototipo 2020 darà speranza a Lorenzo, il 99 troverà forse le motivazioni giuste per una stagione che già da ora si mostra tutta in salita...
In Ktm intanto hanno ingaggiato per la prossima stagione Iker Lecuona: due podi in carriera in Moto2, lo spagnolo classe 2000 non è certo la scelta che può cambiare le sorti del costruttore austriaco. La casa di Mattighofen spera di ripetere in parte l'operazione Quartararo, ma il francese aveva pur vinto due titoli del Cev da ragazzino e una gara in Moto2 con la Speed Up. Riesce difficile comprendere perché un marchio che ha grande bisogno di fare esperienza in classe regina non preferisca lasciare la quarta moto a un pilota capace di dare indicazioni sullo sviluppo, ma a quanto pare non sono troppi i rider desiderosi di mettere le mani sulla Rc16.

Che numeri
L'ultima missione di Marquez potrebbe anche andare a compimento: Marc vuole vincere pure il titolo riservato alle squadre, per dimostrare che un pilota forte come lui alla Honda basta e avanza. Dopo l'Australia il team Repsol ha un solo punto in meno di Squadra Corse Ducati: 408 punti contro i 409 di Dovizioso e Petrucci e l'inerzia del momento tutta dalla parte di Marc. La Malesia è una pista di accelerazioni e frenate, il terreno ideale per la Honda di oggi. Le due vittorie di Dovizioso nel 2016 e 2017 sono state ottenute sul bagnato e l'anno scorso Andrea ha portato al traguardo la Desmosedici in sesta posizione con Bautista settimo, Miller e Petrucci ottavo e nono. Marquez è inoltre vicino a segnare il maggior numero di punti di sempre in MotoGP: ha già battuto sia sé stesso in versione 2014 che la stagione 2009 di Rossi e il 2010 di Lorenzo è solo a 8 punti di distanza. Lo score dell'otto volte campione del mondo registra 375 punti, con quota 400 ampiamente a portata.

La sfida
Cosa è successo ad Alex Rins? Dopo la vittoria in Gran Bretagna la Suzuki dello spagnolo è arrivata solo un'altra volta in top5 e non è mai nemmeno andata vicina al podio. 34 punti in 5 gare sono un ruolino di marcia da media classifica, decisamente sotto tono rispetto a quanto il 42 aveva fatto sperare per la seconda parte della stagione e peggio di Mir che ne ha fatti 36. In Australia il compagno di squadra infatti gli è arrivato davanti di due posizioni, dimostrando che la mini crisi è più del pilota che della moto. L'anno scorso a Sepang Rins però portò a casa un bel secondo posto, complice la caduta di Valentino, e c'è da aspettarsi un buon weekend dal pilota di Brivio. Alex al momento è ancora terzo in classifica dietro a Marquez e Dovizioso e davanti a tutte le Yamaha. La sfida di domenica sarà ancora una volta contro Vinales, Quartararo, Rossi e Morbidelli, più che contro un Marquez che sembra anche in questa occasione superiore alla concorrenza.

Questa è storia
Sepang 2015 rimarrà sempre nella storia per il famoso contatto tra Rossi e Marquez e a quattro anni di distanza quella giornata ha assunto ormai i contorni di un momento che ha cambiato per sempre la storia del motociclismo sportivo. Prima di allora Marquez aveva sì vinto due titoli di MotoGP e quattro mondiali, ma era ancora un ragazzo di 22 anni che aveva parecchio da dimostrare. Quattro anni dopo i campionati in bacheca sono raddoppiati, la sua supremazia è indiscutibile e Valentino è nel mezzo di una crisi tecnica i cui confini sono ancora da definire. Anche alla vigilia del gran premio d'Australia Rossi ha ribadito che il mondiale 2015 glielo fecero perdere Lorenzo e Marquez, segno che quella ferita si è ormai cicatrizzata nel rimpianto di un mondiale svanito per sempre. Sepang è anche la pista che a Valentino ha portato via un caro amico come Marco Simoncelli nel 2011, ma andando indietro nel tempo il Dottore si è tolto anche grandi soddisfazioni: l'anno precedente conquistò la vittoria numero 46 con la Yamaha rimontando dalla undicesima posizione, nel 2010 celebrò il nono e ultimo titolo con una maglietta che già allora recitava "gallina vecchia fa buon brodo".

Hot spot
La curva 15 è l'ultima, un tornante che divide i due lunghi rettilinei di Sepang: la pista malese è la seconda più lunga del mondiale e tra i due dritti che insieme sommano più di un chilometro e mezzo c'è questa curva sotto le grandi tribune. Nel 2017 Lorenzo "liderò" la gara bagnata fino alla rimonta di Dovizioso, che completò la missione approfittando di un lungo di Jorge, per poi andare a vincere. In Malesia le Ducati hanno buone carte da giocare, solo in caso di pioggia però. I rettilinei aiutano la Desmosedici, ma la sezione di misto che precede il tratto finale le mette invece in difficoltà. I sorpassi comunque non mancheranno: le curve 1, 4, 9 e la già citata 15 sono appunto gli spot da veri staccatori. Un bell'invito per Dovi e Petrucci.
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