Milano mappa le sue piste ciclabili
L'amministrazione meneghina ha realizzato due mappe delle piste ciclabili cittadine, una con tutti i percorsi presenti sul territorio comunale e una con i dettagli degli itinerari che dal centro portano all'area Expo. Presenti informazioni utili come stazioni di bike sharing e officine di riparazione
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Green Planet
Disponibili anche in forma digitale
Milano non è Copenaghen, eletta di recente Capitale europea della bicicletta grazie a più di 350 km di piste ciclabili, alle “autostrade” e ai viadotti riservati ai ciclisti, alla facilità di trasporto delle bici sui mezzi pubblici e all'ampia disponibilità di parcheggi sicuri, ciclo officine e punti di ricarica per e-bike. Se la città danese è un'eccellenza raggiunta dopo una programmazione trentennale a favore del due ruote a pedali, a Milano va il merito di provare a ridurre il gap che la separa con le realtà del Nord Europa. Dopo avere investito molto sul bike sharing tradizionale ed elettrico, l'Expo ha fornito la scusa per cercare di potenziare e rendere omogenea la rete ciclabile cittadina. Uno sforzo riuscito in modo parziale per le ancora troppe lacune delle ciclovie, quali mancati raccordi, punti pericolosi e segnaletica scarsa. La direzione, però, è quella giusta e ha visto crescere i chilometri per pedalare in sicurezza (oggi la “rete” è di 182 km, il triplo di 10 anni fa), in particolare con l'inaugurazione delle due tratte che dal centro portano ai padiglioni dell'Esposizione Universale. Itinerario che è oggetto dell'ultima iniziativa a favore dei pedali dell'amministrazione meneghina, la pubblicazione di due mappe della rete ciclabile della città realizzate in collaborazione con Nexive. Una riguarda, appunto, i percorsi per raggiungere l'Expo partendo da via Dante. Si tratta di una mappa tascabile pubblicata in 200.000 copie (la versione digitale è disponibile qui) che evidenziano il tragitto “veloce”, ricavato nella sede stradale automobilistica di corso Sempione, viale Certosa e via Gallarate, e la Greenroute che sfrutta piste ciclabili e ciclopedonali attraversando alcune aree verdi fino ad arrivare al Gate di Cascina Merlata, dove sono disponibili 84 stalli per bici private e 7 per il bike sharing. La seconda mappa, “Milano in Bicicletta”, è disponibile in 30.000 copie o in digitale e riporta le piste ciclabili cittadine differenziandole in monodirezionali, a doppio senso e in mezzo al parchi. Presenti pure le stazioni del bike sharing, le regole di comportamento per la sicurezza stradale e i negozi e gli artigiani specializzati nella vendita e riparazione dei cicli. Nella mappa sono proposti anche degli itinerari turistici, per la verità poco evidenti. Entrambe le mappe sono reperibili presso gli infopoint del Comune di Milano e di Expo, i musei comunali, le sedi di Confcommercio e Assolombarda, i consigli di zona e le principali ciclofficine, rivendite di bici e associazioni di ciclisti.
Milano non è Copenaghen, eletta di recente Capitale europea della bicicletta grazie a più di 350 km di piste ciclabili, alle “autostrade” e ai viadotti riservati ai ciclisti, alla facilità di trasporto delle bici sui mezzi pubblici e all'ampia disponibilità di parcheggi sicuri, ciclo officine e punti di ricarica per e-bike. Se la città danese è un'eccellenza raggiunta dopo una programmazione trentennale a favore del due ruote a pedali, a Milano va il merito di provare a ridurre il gap che la separa con le realtà del Nord Europa. Dopo avere investito molto sul bike sharing tradizionale ed elettrico, l'Expo ha fornito la scusa per cercare di potenziare e rendere omogenea la rete ciclabile cittadina. Uno sforzo riuscito in modo parziale per le ancora troppe lacune delle ciclovie, quali mancati raccordi, punti pericolosi e segnaletica scarsa. La direzione, però, è quella giusta e ha visto crescere i chilometri per pedalare in sicurezza (oggi la “rete” è di 182 km, il triplo di 10 anni fa), in particolare con l'inaugurazione delle due tratte che dal centro portano ai padiglioni dell'Esposizione Universale. Itinerario che è oggetto dell'ultima iniziativa a favore dei pedali dell'amministrazione meneghina, la pubblicazione di due mappe della rete ciclabile della città realizzate in collaborazione con Nexive. Una riguarda, appunto, i percorsi per raggiungere l'Expo partendo da via Dante. Si tratta di una mappa tascabile pubblicata in 200.000 copie (la versione digitale è disponibile qui) che evidenziano il tragitto “veloce”, ricavato nella sede stradale automobilistica di corso Sempione, viale Certosa e via Gallarate, e la Greenroute che sfrutta piste ciclabili e ciclopedonali attraversando alcune aree verdi fino ad arrivare al Gate di Cascina Merlata, dove sono disponibili 84 stalli per bici private e 7 per il bike sharing. La seconda mappa, “Milano in Bicicletta”, è disponibile in 30.000 copie o in digitale e riporta le piste ciclabili cittadine differenziandole in monodirezionali, a doppio senso e in mezzo al parchi. Presenti pure le stazioni del bike sharing, le regole di comportamento per la sicurezza stradale e i negozi e gli artigiani specializzati nella vendita e riparazione dei cicli. Nella mappa sono proposti anche degli itinerari turistici, per la verità poco evidenti. Entrambe le mappe sono reperibili presso gli infopoint del Comune di Milano e di Expo, i musei comunali, le sedi di Confcommercio e Assolombarda, i consigli di zona e le principali ciclofficine, rivendite di bici e associazioni di ciclisti.
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