Mercato due ruote, miracolo tedesco: a maggio + 23%
Il mercato moto in Germania ha chiuso con numeri incredibilmente positivi. Il + 23% registrato a maggio è un’enormità, soprattutto se confrontato con il nostro - 10%. Vero, il mercato tedesco è più forte ed assai diverso da quello italiano, ma le scelte del governo, forse, hanno contribuito a fare la differenza
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Mercato moto
Che la Germania sarebbe stata la prima tra i paesi europei a riprendersi una bella fetta del mercato due ruote non c’erano dubbi. Era anche stato il paese, per lo meno tra i big 4 dell’EU, ad accusare di meno il colpo da lockdown, ma in pochi si sarebbero aspettati una ripresa tanto rapida e “consistente”. Vero, la chiusura è stata in Germania più breve e certamente anche più “morbida” se confrontata a quella imposta in Italia e a maggio è stato a tutti gli effetti il mese delle riaperture, assai diverso rispetto al nerissimo aprile. Seguendo il percorso positivo degli ultimi anni l'industria motociclistica tedesca ha iniziato il 2020 con un forte aumento a gennaio (+ 42% contro il +7,7% registrato in Italia) buoni risultati a febbraio (+3,7%) e una perdita a marzo contenuta al -19,8% (mentre in da noi s’è sfiorato il - 66%).
Ma il dato, in ogni caso, rimane: nel mese di maggio, le vendite di moto in Germania hanno visto una forte accelerazione, segnando addirittura un +23%. Numero che appare ancora più rilevante se si considera che nello stesso mese le immatricolazioni auto sono invece calate del 49%.
Chi diceva che in Germania - almeno dal punto di vista del mercato moto - la ripresa sarebbe stata più rapida ci aveva visto giusto, anche se numeri del genere era difficile immaginarseli. In Italia, giusto per fare un confronto, il mese di maggio è stato sì testimone di una leggera ripresa rispetto al baratro in cui s’era scivolati in aprile, ma con numeri comunque nettamente negativi e pari ad un -10,35%. Un “timido e marginale miglioramento” dovuto, come evidenziato dalla ANCMA, alle “generose politiche commerciali messe in campo dalle case costruttrici” e certo non alle inesistenti manovre lanciate dal governo. Altra differenza che ci separa dalla Germania che, al contrario, ha stanziato fondi a sostegno delle imprese decisamente più sostanziosi. Com dire: si raccoglie ciò che si semina…
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