Mercato due ruote, il Coronavirus stoppa le vendite: a marzo - 66%
Com’era purtroppo assai facile da immaginare, il mercato delle due ruote nel mese di marzo ha fatto segnare numeri disastrosi. Il calo ha superato, rispetto allo stesso mese del 2019, il 65%. Dati difficili da commentare: la speranza è quella di tornare presto in sella
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Marcato di marzo
Dal punto di vita del mercato delle due ruote, il mese di marzo non poteva chiudersi nel modo peggiore. Nulla di cui sorprendersi data la crisi mondiale derivata dall’emergenza sanitaria. A soffrirne sono sia le moto che gli scooter, ciclomotori compresi. Nel dettaglio, rispetto allo stesso mese del 2019, il calo registrato raggiunge il - 66%. Fino al Dcpm dell’11 marzo 2020, il totale dei veicoli a due ruote immatricolati era di 8.512, di cui 4.701 scooter e 3.807 moto. Dall’11 marzo in poi, cioè dall’entrata in vigore delle misure restrittive, il calo è stato netto: fino al giorno precedente la serrata delle concessionarie il mercato delle moto era in positivo del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con gli scooter che addirittura registravano una crescita del 30%, ha spiegato Presidente di Confindustria Ancma Paolo Magri. Poi la precipitosa caduta. “Commentare i dati di immatricolazione di questo mese, come siamo soliti, sembra un paradosso in questo momento, ma è necessario farlo perché eravamo in una fase di mercato in crescita e non c’erano segnali negativi all’orizzonte. Tutta la filiera del mondo delle due ruote a motore, a pedale, elettrico, i quadricicli, gli accessori e i caschi sta soffrendo - prosegue Paolo Magri - e i paragoni con i mesi e i periodi dello scorso anno non sono realistici, ma semplicemente inquadrano un momento storico mondiale unico e senza precedenti. Detto ciò Confindustria ANCMA non ha mai smesso di lavorare ed essere presente su ogni tavolo per rappresentare e difendere il settore a tutti i livelli istituzionali italiani e comunitari. Siamo in continuo contatto con le istituzioni per programmare l’attuale ma anche pensare al futuro che dovrà essere di ripartenza con fiducia e forza mai vista prima. Ora i freddi numeri che, ripeto, rappresentano il momento contingente, ma non quello che sarà il futuro del settore delle due ruote”.
Fortunatamente però, a mitigare, almeno in parte, i disastrosi risultati di questo mesi, ci pensano i numeri positivi segnati a gennaio e febbraio. Nel primo trimestre 2020, le immatricolazioni totali hanno raggiunto le 41.298 unità, segnando un calo complessivo del 24%. Gli scooter immatricolati nel trimestre sono stati nel dettaglio 21.783 - cioè meno 21,9%, le moto soltanto 19.476 vale a dire -27,6%.
La speranza, è chiaro, è che la voglia di tornare in sella possa, quando le misure restrittive saranno revocate, aiutare il bilancio totale a ristabilirsi su cifre positive.
Dal punto di vita del mercato delle due ruote, il mese di marzo non poteva chiudersi nel modo peggiore. Nulla di cui sorprendersi data la crisi mondiale derivata dall’emergenza sanitaria. A soffrirne sono sia le moto che gli scooter, ciclomotori compresi. Nel dettaglio, rispetto allo stesso mese del 2019, il calo registrato raggiunge il - 66%. Fino al Dcpm dell’11 marzo 2020, il totale dei veicoli a due ruote immatricolati era di 8.512, di cui 4.701 scooter e 3.807 moto. Dall’11 marzo in poi, cioè dall’entrata in vigore delle misure restrittive, il calo è stato netto: fino al giorno precedente la serrata delle concessionarie il mercato delle moto era in positivo del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con gli scooter che addirittura registravano una crescita del 30%, ha spiegato Presidente di Confindustria Ancma Paolo Magri. Poi la precipitosa caduta. “Commentare i dati di immatricolazione di questo mese, come siamo soliti, sembra un paradosso in questo momento, ma è necessario farlo perché eravamo in una fase di mercato in crescita e non c’erano segnali negativi all’orizzonte. Tutta la filiera del mondo delle due ruote a motore, a pedale, elettrico, i quadricicli, gli accessori e i caschi sta soffrendo - prosegue Paolo Magri - e i paragoni con i mesi e i periodi dello scorso anno non sono realistici, ma semplicemente inquadrano un momento storico mondiale unico e senza precedenti. Detto ciò Confindustria ANCMA non ha mai smesso di lavorare ed essere presente su ogni tavolo per rappresentare e difendere il settore a tutti i livelli istituzionali italiani e comunitari. Siamo in continuo contatto con le istituzioni per programmare l’attuale ma anche pensare al futuro che dovrà essere di ripartenza con fiducia e forza mai vista prima. Ora i freddi numeri che, ripeto, rappresentano il momento contingente, ma non quello che sarà il futuro del settore delle due ruote”.
Fortunatamente però, a mitigare, almeno in parte, i disastrosi risultati di questo mesi, ci pensano i numeri positivi segnati a gennaio e febbraio. Nel primo trimestre 2020, le immatricolazioni totali hanno raggiunto le 41.298 unità, segnando un calo complessivo del 24%. Gli scooter immatricolati nel trimestre sono stati nel dettaglio 21.783 - cioè meno 21,9%, le moto soltanto 19.476 vale a dire -27,6%.
La speranza, è chiaro, è che la voglia di tornare in sella possa, quando le misure restrittive saranno revocate, aiutare il bilancio totale a ristabilirsi su cifre positive.
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