Mancata RC, multe e controlli
Tra auto e moto, i veicoli circolanti senza regolare copertura assicurativa sfiorano in Italia i 3 milioni. Il problema è serio e, da anni, si certa la miglior soluzione. Autovelox e Tutor non si sono dimostrati all’altezza e le possibilità si riducono a due: specifici strumenti di rilevazione automatica ma azionati dall’agente o il caro vecchio posto di blocco
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Politica e trasporti
Verifica copertura RC
Circa la possibilità di verificare la reale copertura assicurativa tramite strumenti di rilevazione automatica come tutor o autovelox se n’è parlato a lungo. Oltre al discorso privacy, il problema principale riguardava però l’inaffidabilità dei database on-line, incapaci di dialogare tra loro perché facenti capo a differenti agenzie assicurative e, per di più, non sempre correttamente aggiornati. Lo spiegava lo stesso IVASS con una circolare in cui si ammetteva la fallibilità dell’intero sistema.
Tuttavia, il processo di “digitalizzazione delle assicurazioni” continua e, con esso, la ricerca di strumenti utili a controlli più rapidi ed efficaci. In concomitanza all’entrata in vigore del decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2019, Ania e Polstrada hanno siglato un protocollo di collaborazione per il controllo, la prevenzione e il contrasto del fenomeno, calcolato ad oggi in circa 2,8 milioni di veicoli tra auto e moto, cioè il 6,3% del totale degli immatricolati, che viaggiano senza copertura assicurativa. Il protocollo prevede la consegna alle forze dell’ordine di dispositivi in grado di effettuare controlli direttamente sulle targhe dei mezzi: un piano di intervento triennale da effettuarsi sull'intero territorio italiano fino a raggiungere tutte le 29 province con il più altro tasso d’incidenti. Anche in questo caso, tuttavia, rimangono interrogativi circa l’affidabilità dei registri on-line e, quindi, circa la legittimità della stessa sanzione. Per il momento, rimane comunque valido il “metodo tradizionale”, cioè paletta e documenti.
La multa, in questo caso, è certa. E salta: il decreto approvato lo scorso dicembre ha infatti inasprito - anzi, raddoppiato - le sanzioni per i “furbetti dell’RC”, portandole da un minimo di 1.800 euro ad un massimo di 6.800 euro (prima del 13 dicembre 2018 la multa era compresa tra gli 848 e i 3.393 euro), con, in più, la sospensione della patente di guida per un periodo da uno a tre mesi in caso di recidiva nel biennio e il fermo amministrativo del veicolo per 45 giorni, anche in caso di pagamento della sanzione in misura ridotta.
A onor di cronaca, va infine aggiunto che, tra gli irregolari di cui sopra, alcuni lo sono a loro insaputa, visto che parallelamente al problema della mancata copertura è cresciuto anche quello relativo alle truffe assicurative. Pur con tutti i vantaggi del caso, stipulando una polizza on-line si corre infatti il rischio d’incappare in qualche “trappola” preparata da compagnie fasulle che, di fatto, non assicurano in alcun modo il vicolo, con serie ripercussioni per l’ignaro guidatore. A tal proposito, l’IVASS consiglia In caso di dubbi o sospetti di rivolgersi al contact center dell’ISVAP - Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo - telefonando al numero 800.48.66.61.
Tuttavia, il processo di “digitalizzazione delle assicurazioni” continua e, con esso, la ricerca di strumenti utili a controlli più rapidi ed efficaci. In concomitanza all’entrata in vigore del decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2019, Ania e Polstrada hanno siglato un protocollo di collaborazione per il controllo, la prevenzione e il contrasto del fenomeno, calcolato ad oggi in circa 2,8 milioni di veicoli tra auto e moto, cioè il 6,3% del totale degli immatricolati, che viaggiano senza copertura assicurativa. Il protocollo prevede la consegna alle forze dell’ordine di dispositivi in grado di effettuare controlli direttamente sulle targhe dei mezzi: un piano di intervento triennale da effettuarsi sull'intero territorio italiano fino a raggiungere tutte le 29 province con il più altro tasso d’incidenti. Anche in questo caso, tuttavia, rimangono interrogativi circa l’affidabilità dei registri on-line e, quindi, circa la legittimità della stessa sanzione. Per il momento, rimane comunque valido il “metodo tradizionale”, cioè paletta e documenti.
La multa, in questo caso, è certa. E salta: il decreto approvato lo scorso dicembre ha infatti inasprito - anzi, raddoppiato - le sanzioni per i “furbetti dell’RC”, portandole da un minimo di 1.800 euro ad un massimo di 6.800 euro (prima del 13 dicembre 2018 la multa era compresa tra gli 848 e i 3.393 euro), con, in più, la sospensione della patente di guida per un periodo da uno a tre mesi in caso di recidiva nel biennio e il fermo amministrativo del veicolo per 45 giorni, anche in caso di pagamento della sanzione in misura ridotta.
A onor di cronaca, va infine aggiunto che, tra gli irregolari di cui sopra, alcuni lo sono a loro insaputa, visto che parallelamente al problema della mancata copertura è cresciuto anche quello relativo alle truffe assicurative. Pur con tutti i vantaggi del caso, stipulando una polizza on-line si corre infatti il rischio d’incappare in qualche “trappola” preparata da compagnie fasulle che, di fatto, non assicurano in alcun modo il vicolo, con serie ripercussioni per l’ignaro guidatore. A tal proposito, l’IVASS consiglia In caso di dubbi o sospetti di rivolgersi al contact center dell’ISVAP - Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo - telefonando al numero 800.48.66.61.
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