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Giro E, con Polini si sale fino in “Paradiso”

La seconda settimana di gara riservata alle eRoad ha portato i ciclisti “elettrici” sui luoghi storici della Corsa Rosa e ad affrontare le prime vere asperità alpine. Una serie di tappe difficili con salite impegnative che hanno messo a dura prova le energie dei bikers e delle batterie delle e-bike. A uscire indenni dalle difficoltà gli uomini del team BFD in sella alle Olmo con il Polini E-P3
Arriva la settimana più dura
Con la seconda settimana sono arrivate le attese salite del Giro E, il Giro d’Italia riservato alle bici a pedalata assistita. E con le ascese sono aumentati il pubblico festante lungo le strade e le fatiche dei ciclisti, alleviate soltanto dalla bellezza scenografica del percorso passato dalla Valle d’Aosta ai laghi lombardi, dalla Bassa ai muri dei colli romagnoli. Lo sforzo ha iniziato a farsi intenso dalla tappa 10 partita da Saluzzo e arrivata 112 km dopo a Pinerolo dopo avere affrontato, tra gli altri, il Montoso e strappi con pendenze del 20%. Neanche il tempo di prendere il fiato ed è arrivata la Avigliana-Ceresole Reale, nel Parco Nazionale Gran Paradiso. Poco più di 70 km, con un tracciato che prevedeva le ascese di Colle del Lys, 15 km con dislivello di 957 metri e pendenze fino al 12%, e del Lago Serrù, 20 km di fatiche per superare i 1.196 metri di dislivello con tratti al 14%. E per il finale 5 km con pendenza media del 9,2% che ha messo a dura prova pure i campioni. Ancora più tosta la tappa 12, da Aosta a Courmayeur, prima tappa alpina vera con il Verrogne, il Truc D’Arbe e il Colle San Carlo, salite di prima categoria, le più dure. In tutto quasi 3.000 metri di dislivello positivo, quanto basta per esaurire le energie umane e delle batterie. A chiudere la seconda settimana una tappa storica percorsa sulle strade del Giro di Lombardia, una delle classiche più famose al mondo per i suoi scorci sul Lario e per le salite mito, dal Ghisallo con la Madonna protettrice dei ciclisti e il Museo della Bicicletta, alla Colma di Sormano e al Civiglio, ascesa breve ma intensa che ha entusiasmato il pubblico nella gara dei professionisti con la fuga di Vincenzo Nibali. Una serie di difficoltà dal quale sono usciti senza patemi i bikers del “nostro” team di riferimento, il Bike For Dream (BFD) in sella alle Olmo motorizzate da Polini. Un kit rilevatosi efficace nel fornire l’adeguata potenza per affrontare senza troppa ansia le pendenze sempre più intense e per consentire ai componenti dell’intera squadra di arrivare al traguardo senza l’esigenza del cambio batterie, risultato necessario per altri contendenti. Il merito è di un sistema versatile che offre il 400% di supporto elettrico con la modalità di assistenza più alta da sfruttare sugli strappi più impegnativi, ma pure di preservare i 500 Wh delle batterie utilizzando il livello minimo (30% di supporto) per i tratti più facili. Doti che potrebbero rilevarsi utili per affrontare la terza settimana della Corsa Rosa, quella più dura con alcune salite leggendarie, su tutte il Mortirolo, ma pure il Passo Rolle a quota 1980 metri e il Croce d’Aune-Monte Avena, arrivo dell’ultima tappa del Giro E che si correrà l'1 giugno.
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