Sicurezza stradale - Entro l’estate la legge sull’omicidio stradale
Il reato di omicidio stradale potrebbe essere introdotto a breve, lo ha confermato il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo D'Angelis, secondo il quale il Ministero sta verificando la praticabilità e l'efficacia, nei casi più gravi, dell'introduzione di questa fattispecie e del cosiddetto ergastolo della patente
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Politica e trasporti
Come se Siena sparisse
Il sottosegretario D’Angelis rispondendo all'interrogazione presentata dagli onorevoli del PD Luca Lotti e Alessia Rotta, in cui si chiedeva se "s’intendano assumere ulteriori iniziative volte a garantire una riduzione dell'incidentalità dovuta ad abuso di alcool o all'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope" ha affermato che l’obiettivo principale è ridurre e fermare le stragi sulle nostre strade, mettendo fine alla leggerezza delle sanzioni per chi guida sotto gli effetti di alcool e droghe provocando morti e feriti: “Prevediamo pene molto dure e severe per dare un segnale di svolta”. Con l’introduzione dell’omicidio stradale nel codice penale si passerebbe dai 3-10 anni di reclusione previsti ora per l’omicidio colposo a 8-18 anni: dunque triplicando la pene. L’interrogazione parlamentare è legata all'iter delle modifiche del Codice della strada, ìpartito a inizio novembre in Commissione Trasporti della Camera. I 230 articoli che compongono il codice attuale dovrebbero scendere a 70-80, un'operazione che dovrebbe rendere le norme più chiare e semplici da applicare in tutti i campi. Purtroppo la cattiva educazione stradale continua a mietere vittime: ogni giorno in Italia 10 persone perdono la vita in seguito a un incidente stradale, soprattutto di notte, nel weekend, e a causa di guidatori positivi agli alcol test e alle analisi sugli stupefacenti. Negli ultimi 12 anni per incidenti stradali in Italia sono morte 63.941 persone con 3.918.352 feriti e invalidi: è come se fossero spariti tutti gli abitanti di Siena e se fossero feriti o invalidi tutti quelli di Roma.
Il sottosegretario D’Angelis rispondendo all'interrogazione presentata dagli onorevoli del PD Luca Lotti e Alessia Rotta, in cui si chiedeva se "s’intendano assumere ulteriori iniziative volte a garantire una riduzione dell'incidentalità dovuta ad abuso di alcool o all'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope" ha affermato che l’obiettivo principale è ridurre e fermare le stragi sulle nostre strade, mettendo fine alla leggerezza delle sanzioni per chi guida sotto gli effetti di alcool e droghe provocando morti e feriti: “Prevediamo pene molto dure e severe per dare un segnale di svolta”. Con l’introduzione dell’omicidio stradale nel codice penale si passerebbe dai 3-10 anni di reclusione previsti ora per l’omicidio colposo a 8-18 anni: dunque triplicando la pene. L’interrogazione parlamentare è legata all'iter delle modifiche del Codice della strada, ìpartito a inizio novembre in Commissione Trasporti della Camera. I 230 articoli che compongono il codice attuale dovrebbero scendere a 70-80, un'operazione che dovrebbe rendere le norme più chiare e semplici da applicare in tutti i campi. Purtroppo la cattiva educazione stradale continua a mietere vittime: ogni giorno in Italia 10 persone perdono la vita in seguito a un incidente stradale, soprattutto di notte, nel weekend, e a causa di guidatori positivi agli alcol test e alle analisi sugli stupefacenti. Negli ultimi 12 anni per incidenti stradali in Italia sono morte 63.941 persone con 3.918.352 feriti e invalidi: è come se fossero spariti tutti gli abitanti di Siena e se fossero feriti o invalidi tutti quelli di Roma.
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