Bloomberg, le moto sono una passione "per vecchi"
L’agenzia di stampa internazionale ha diffuso un report basato sui dati del mercato americano secondo il quale sembra che l’industria delle due ruote sia destinata a morire: i millennials, infatti, non sarebbero sufficientemente attratti dalle due ruote a motore, a causa di altre "distrazioni" e del traffico oggi più pericoloso. Sarà davvero così?
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Industria e finanza
Largo ai giovani?
Ha creato un certo scalpore negli Stati Uniti e nel Regno Unito il rapporto pubblicato ad agosto dall'agenzia statunitense Bloomberg che aveva per titolo: "Can millennials save the Motorcycle Industry?" Tradotto: possono i millennials (i nati dopo il 2000) salvare l'industria motociclistica? Ebbene la risposta di Bloomberg è che il settore sia destinato a scomparire. Il report analizza il mercato americano: arrivato al punto più alto di vendite nel 2006, nel 2009 ha subito un tracollo (come quello europeo) con un calo del 41% delle vendite, seguito da un altro -14% nel 2010; oggi, nonostante sia in atto una timida ripresa, il mercato americano delle due ruote vende la metà rispetto a 10 anni fa. Quali sono i motivi di questa mancato ripresa, che invece il mondo dell’auto ha cavalcato molto di più? Secondo Bloomberg manca un ricambio generazionale: in altre parole, i motociclisti stanno invecchiando sempre di più. Infatti, se nel 1990 solo il 10% dei motociclisti statunitensi era over 50, nel 2003 erano già il 25% e nel 2014 quasi il 50%. Di contro gli under 30 erano più del 40% a inizio anni 90, ma alla fine del 2014 non arrivavano al 20% del totale. Tradotto in vendite: la maggior parte dei motociclisti oggi circolanti comprerà al massimo una sola altra moto. I giovani, dunque, sarebbero meno attratti dalle moto, attratti sempre di più da telefonini, console di gioco, e le più sicure (e connesse) auto. Bloomberg indica infatti anche altre cause del calo di vendite: le normative antinquinamento sempre più stringenti e il traffico sempre più caotico con conseguente maggior pericolosità delle strade, specie per chi va su due ruote. Ecco perché le Case motociclistiche hanno da tempo avviato una campagna di attrazione verso i Millennials con molti modelli di piccola cilindrata: BMW, Ducati, Harley-Davidson, KTM e Triumph hanno allargato il loro listino con moto adatte a chi inizia (leggi patente A2). Nonostante la ripresa oggi in atto anche negli Usa e le strategie delle Case, però, Bloomberg alla fine resta pessimista sul futuro delle moto: al momento perciò, conclude il report, non è possibile prevedere un futuro stabile per il settore, che non sarebbe interessante per investimenti a lungo termine.
Ha creato un certo scalpore negli Stati Uniti e nel Regno Unito il rapporto pubblicato ad agosto dall'agenzia statunitense Bloomberg che aveva per titolo: "Can millennials save the Motorcycle Industry?" Tradotto: possono i millennials (i nati dopo il 2000) salvare l'industria motociclistica? Ebbene la risposta di Bloomberg è che il settore sia destinato a scomparire. Il report analizza il mercato americano: arrivato al punto più alto di vendite nel 2006, nel 2009 ha subito un tracollo (come quello europeo) con un calo del 41% delle vendite, seguito da un altro -14% nel 2010; oggi, nonostante sia in atto una timida ripresa, il mercato americano delle due ruote vende la metà rispetto a 10 anni fa. Quali sono i motivi di questa mancato ripresa, che invece il mondo dell’auto ha cavalcato molto di più? Secondo Bloomberg manca un ricambio generazionale: in altre parole, i motociclisti stanno invecchiando sempre di più. Infatti, se nel 1990 solo il 10% dei motociclisti statunitensi era over 50, nel 2003 erano già il 25% e nel 2014 quasi il 50%. Di contro gli under 30 erano più del 40% a inizio anni 90, ma alla fine del 2014 non arrivavano al 20% del totale. Tradotto in vendite: la maggior parte dei motociclisti oggi circolanti comprerà al massimo una sola altra moto. I giovani, dunque, sarebbero meno attratti dalle moto, attratti sempre di più da telefonini, console di gioco, e le più sicure (e connesse) auto. Bloomberg indica infatti anche altre cause del calo di vendite: le normative antinquinamento sempre più stringenti e il traffico sempre più caotico con conseguente maggior pericolosità delle strade, specie per chi va su due ruote. Ecco perché le Case motociclistiche hanno da tempo avviato una campagna di attrazione verso i Millennials con molti modelli di piccola cilindrata: BMW, Ducati, Harley-Davidson, KTM e Triumph hanno allargato il loro listino con moto adatte a chi inizia (leggi patente A2). Nonostante la ripresa oggi in atto anche negli Usa e le strategie delle Case, però, Bloomberg alla fine resta pessimista sul futuro delle moto: al momento perciò, conclude il report, non è possibile prevedere un futuro stabile per il settore, che non sarebbe interessante per investimenti a lungo termine.
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