Aumento prezzi carburanti: in 4 mesi la verde è salita del 9,6%

"Una stangata! Rincari ingiustificabili! In una sola settimana un pieno da 50 litri è aumentato di quasi 1 euro: 95 cent per la benzina e 90 cent per il gasolio”. Così il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona commentando l’aumento dei prezzi del carburante, su cui continuano a pesare in maniera incisiva tasse e accese. Solo nell’ultima settimana, il prezzo della verde è cresciuto da 1,5 a 1,519 al litro e quello del gasolio da 1,373 a 1,391. Mediamente, per fare un pieno da 50 litri serve 1 euro in più. Il rincaro è ancora più evidente se si guarda all’andamento degli ultimi 4 mesi: “Da metà novembre ad oggi - sottolinea Dona - c’è stata un'impennata dei prezzi del 9,6% per la benzina e del 10,8% per il gasolio. In valore assoluto si tratta di 13,31 cent al litro per la benzina e 13,56 cent al litro per il gasolio. Su un pieno di 50 litri l'aggravio è di 6 euro e 65 cent per la benzina e 6 euro e 78 cent per il gasolio. Su base annua è pari ad una batosta ad autovettura pari a 160 euro all'anno per la benzina e 163 euro per il gasolio”. Gli aumenti, dovuti al rincaro sui prezzi al barile già annunciati dai Paesi produttori di greggio, riguardano l’intera area Euro, ma ancora una volta e pagare il prezzo più alto è il nostro Paese, “vittima” delle accise. Dagli 0,000981 euro per il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936 agli 0,082 euro (0,113 sul diesel) voluti col decreto “Salva Italia”, ad oggi, in Italia, a pesare sono in particolare le tassazioni. In base ai numeri 2020, i diversi tipi di carburante godono di accise differenziate: in Italia la verde “paga” nel dettaglio 728,40 euro ogni 1000 litri, il gasolio 617,40 euro, il GPL 138,72(equivalenti a 520 kg/m3) e il gas naturale 4,4 euro ogni 1000 kg (0,74 kg/m3).