ABS, l'UE chiede l'obbligo anche per 125 e 50
Il sistema di frenata con ABS è già obbligatorio dal 2016 per i nuovi modelli sopra ai 125 cm3 ma, presto, potrebbe diventarlo anche per le cilindrate più piccole. La proposta arriva direttamente dal Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti, che a governi e costruttori chiede di rendere le strade un posto più sicuro
ABS obbligatorio?
Obbligatorio su tutti i nuovi motocicli, scooter compresi, di cilindrata superiore ai 125 cm3, il sistema ABS potrebbe presto diventarlo anche per tutti i mezzi a due ruote di cilindrata pari o inferiore ai 125 cm3.
La proposta arriva direttamente dal Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (ETSC), secondo cui l’ABS sarebbe anche sui modelli 125 e sui “cinquantini”, un valido sistema per aumentare la sicurezza stradale di tutti gli utenti. Per il momento, è doveroso evidenziarlo, non esiste alcun obbligo, ma non è per nulla da escludere (anzi) che la proposta del Consiglio EU si trasformi molto presto in un’inderogabile prescrizione. Vi terremo aggiornati.
Qualche numero sui cinquantini
In netto calo rispetto ai “bei tempi andati”, quando in Italia si vendevano centinaia di migliaia di modelli, i cinquantini sono diventati negli ultimi anni piuttosto “impopolari”. I quattordicenni di oggi preferiscono lo smartphone, o comunque attendere almeno i sedici anni per le 125. Una flessione nella domanda che s’è riflessa in pochi anni anche in una flessione dell’offerta. I numeri parlano chiaro: durante il primo semestre 2022, tanto per fare un esempio, il mercato dei ciclomotori è tornato a crescere dopo anni di discesa (benché intervallata da sprazzi positivi) con un + 10% rispetto al primo semestre 2021 corrispondente a 11.756 nuovi cinquantini targati. Un dato sicuramente significativo se si considera che due anni prima, cioè nel 2019, il numero di ciclomotori venduti in Italia sfondava il muro dei 20mila esemplari con 20.357 nuove immatricolazioni. Andando più indietro nel tempo, il calo appare ancor più evidente: nel 2010, sempre in Italia, erano stati venduti 85.956 ciclomotori e, facendo un balzo ancora più in là, nel 1980, si contavano la bellezza di 815.000 cinquantini venduti in un solo anno. Torneremo mai a quei livelli? Difficile crederlo, anche se il crescente numero di modelli a batterie potrebbe in qualche modo colmare il gap venutosi a creare in questi ultimi vent’anni.