Valentino e la Formula 1: "Anche mia madre voleva che corressi con la Ferrari"
Rossi parla del suo mancato trasferimento nel circus a fine 2006: "Ero abbastanza veloce, ma avevo voglia di correre con le moto e credo che uno debba prendere le decisioni con la propria testa"
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Della bella intervista che Graham Bensinger ha avuto con Valentino Rossi, ci sono diversi passaggi che meritano di essere ascoltati. Un paio di questi sono relativi alla relazione di Vale con le automobili, che sono tra l'altro il suo nuovo “mestiere”. Da quest'anno il Dottore correrà nel campionato GT World Challenge Europe, decisione presa dopo i test dello scorso mese di dicembre. Rossi darà inizio così alla sua nuova vita post-MotoGP che lo ha visto iridato per ben nove volte. Lo farà a bordo di un'Audi R8 LMS del team WRT, ma se la scelta di quest'inverno è stata tutto sommato facile, non così si può dire per il passato.
Tentazioni a quattro ruote
Bensinger ha invitato Valentino a ripercorrere gli episodi che lo hanno portato a sfiorare la Formula 1. "Il primo test fu a Fiorano, mi chiamò Stefano Domenicali. Ma tutto doveva rimanere segreto e così arrivai la sera prima. Per non fare trapelare nulla io e Uccio rimanemmo nell'ufficio di Enzo Ferrari, tutto per noi. Una cosa incredibile". Tutti poi sanno che il momento più importante per Rossi arrivò a fine 2006, dopo avere perso a Valencia il mondiale contro Nicky Hayden. Era la prima grossa sconfitta dopo cinque titoli consecutivi, non fu semplice rimanere fedele alle due ruote. "Feci questo test a Valencia e non andai male. Ero piuttosto veloce, ma Ferrari mi aveva proposto un percorso che inizialmente mi avrebbe indirizzato verso il junior team (al tempo Toro Rosso, ndr). Sull'aereo di ritorno a casa ci pensai parecchio, ma alla fine io volevo correre con le moto".
La capacità di decidere
Graham ha chiesto a Vale se la scelta fu influenzata da terzi. "Assolutamente. Avevo molta pressione da parte di tutti, perché la Formula 1 è qualcosa di più grande e c'era molto interesse a riguardo. Tutti spingevano in quella direzione, persino mia madre era di quell'avviso. Ma sono convinto che uno deve fare quello che vuole e che sente, non quello che dicono gli altri".
Tentazioni a quattro ruote
Bensinger ha invitato Valentino a ripercorrere gli episodi che lo hanno portato a sfiorare la Formula 1. "Il primo test fu a Fiorano, mi chiamò Stefano Domenicali. Ma tutto doveva rimanere segreto e così arrivai la sera prima. Per non fare trapelare nulla io e Uccio rimanemmo nell'ufficio di Enzo Ferrari, tutto per noi. Una cosa incredibile". Tutti poi sanno che il momento più importante per Rossi arrivò a fine 2006, dopo avere perso a Valencia il mondiale contro Nicky Hayden. Era la prima grossa sconfitta dopo cinque titoli consecutivi, non fu semplice rimanere fedele alle due ruote. "Feci questo test a Valencia e non andai male. Ero piuttosto veloce, ma Ferrari mi aveva proposto un percorso che inizialmente mi avrebbe indirizzato verso il junior team (al tempo Toro Rosso, ndr). Sull'aereo di ritorno a casa ci pensai parecchio, ma alla fine io volevo correre con le moto".
La capacità di decidere
Graham ha chiesto a Vale se la scelta fu influenzata da terzi. "Assolutamente. Avevo molta pressione da parte di tutti, perché la Formula 1 è qualcosa di più grande e c'era molto interesse a riguardo. Tutti spingevano in quella direzione, persino mia madre era di quell'avviso. Ma sono convinto che uno deve fare quello che vuole e che sente, non quello che dicono gli altri".
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