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Test Qatar: Ducati e Yamaha in cerca di riscatto, Honda già avanti

Mentre i rookie prendono confidenza con la categoria, Bagnaia, Miller e Pirro portano avanti lo sviluppo per guarire dal "mal di gomme". Per Iwata i guai arrivano dal davanti e si spera nel nuovo telaio, mentre Crutchlow testa un nuovo holeshot device. HRC non è stata ferma quest'inverno, Bradl continua le comparative su due diversi telai
Dopo lo shakedown di ieri, quando a Losail sono scesi in pista solo collaudatori, rookie e il team Aprilia, oggi iniziano i test veri e propri, che continueranno domani e riprenderanno la prossima settimana per altri tre giorni. Il programma è piuttosto intenso per tutti, anche perché è l'unica possibilità di provare prima dell'inizio del campionato.

C'è chi non si è fermato
Il più veloce al termine della prima giornata è stato Stefan Bradl, che al di là degli innegabili vantaggi di un inverno passato a provare, ha ripreso con profitto il programma di lavoro da dove lo aveva lasciato e ha messo a frutto le centinaia di chilometri percorso a Jerez de la Frontera con la nuova RC213V. Il suo miglior tempo è stato di 1'55”614, a due secondi abbondanti dal giro più veloce di sempre in Qatar, a firma Marc Marquez. Il primo giorno di prove a Losail è tradizionalmente lento, perché il tracciato è molto sporco dal momento che durante l'anno non ci gira quasi mai nessuno. Inoltre ieri tirava vento a 40 chilometri orari: al di là della sabbia, più abbondante del solito, le turbolenze hanno dato non poco fastidio a chi era impegnato.
Bradl ha sfoggiato un telaio con inserti di carbonio, probabilmente per provare una versione aggiornata con una diversa rigidità. Il nuovo frame è presente su una delle due moto, per effettuare prove comparative con quello già utilizzato in pista nel finale del 2020.

Tanto lavoro in Ducati
Per la casa italiana le moto in pista erano già quattro ieri: Borgo Panigale difatti ha schierato tre rookie più il collaudatore Michele Pirro. La moto laboratorio del pugliese presentava nuove prese d'aria, che vanno a lavorare nella parte inferiore della carena, sotto quelle tradizionali. Il più veloce sulla Ducati è stato Enea Bastianini, in 1'58” basso, mentre Luca Marini ha avuto problemi di elettronica su entrambe le moto, era senza due tecnici positivi al Covid e ha fatto fatica anche a trovare la posizione corretta in sella. Il fratello di Rossi è il più alto dei piloti che corrono con la Desmosedici e al momento l'ergonomia va rivista. Qualche problema anche per Jorge Martin, che è andato in terra alla curva 3.
Da oggi anche Bagnaia, Miller e Zarco saranno in sella alle loro GP21. La nuova moto deve migliorare il rapporto con la posteriore Michelin, il vero tallone d'Achille di Ducati nella scorsa stagione.

Yamaha c'è
Iwata ha fatto debuttare Cal Crutchlow, che ritorna alla M1 dopo 8 anni. Subito buoni i tempi dell'inglese, a poco più di un secondo da Bradl con il primo dei muletti. Yamaha dovrebbe avere un nuovo telaio, che dimentica l'esperienza 2020 per tornare verso una direzione più simile alla moto di Morbidelli, di un anno più vecchia. Spostare la distribuzione dei pesi potrebbe aiutare le Yamaha a limitare il problema di degrado della gomma anteriore. Per l'inglese anche prove di partenza, con un diverso dispositivo.

Aprilia nuova
La RS-GP ieri è andata in pista solo con Lorenzo Savadori, oggi toccherà anche ad Aleix Espargaro. La moto è tutta nuova, è scesa sotto il limite di peso dei 157 chilogrammi di regolamento, presenta uno scarico nuovo, forcellone in carbonio e anche dal punto di vista aerodinamico è stata affinata. Non è stata la prima uscita, perché la nuova creatura di Noale ha già testato a Jerez de la Frontera.

Suzuki si presenta
La nuova GSX-RR sarà svelata oggi alla stampa: sulla carena comparirà lo sponsor Monster Energy, mentre ieri in pista sono scesi Sylvain Guintoli e Takuya Tsuda, a fare lo shakedown delle moto in versione 2021.

KTM quattro più uno
In gran forze il costruttore austriaco, che ieri ha mandato sul tracciato Dani Pedrosa e oggi proseguirà con tutti i suoi quattro ufficiali. Mattighofen ha perso le concessioni nel corso del 2020, ma dopo Ducati presenta il contingente più numeroso di moto in pista. Secondo motogp.com le novità visibili al momento si concentrano nella coda della RC16.
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