Secondo Lorenzo Marquez ha "minacciato" Ducati per avere al team ufficiale
Secondo il maiorchino Marc Marquez ha giocato al meglio le sue carte e ha conquistato così il posto nel team ufficiale Ducati
"Marquez ha giocato al meglio le sue carte"
Nonostante Jorge Martin abbia firmato con Aprilia, il tema del momento è l’ingaggio di Marc Marquez nel team ufficiale Ducati e nella trasmissione “Paddock Abierto” su Dazn, Jorge Lorenzo ha analizzato la situazione. “Sono sorpreso. Innanzitutto della notizia della firma di Martín con Aprilia. Era già chiaro che la Ducati puntava su Marc Márquez. Pensavo che Marc sarebbe andato bene correre nella Prima Pramac, con una GP25, ma è chiaro che il suo piano era molto più ambizioso. Lui stesso ha chiesto a Gigi Dall'Igna se avrebbe continuato nel 2025/26. Quello era il suo piano, ora lo abbiamo scoperto. Ha giocato al meglio le sue carte".
Il cinque volte campione del mondo conosce bene l’ambiente e ha spiegato come sono andate le cose secondo lui: “Il piano di Gigi e della Ducati era quello di mantenere i tre, mantenere Jorge nel team ufficiale e se possibile Marc nella Prima Pramac. Ma Marc non aveva quel piano, e ha giocato le sue carte dicendo che non sarebbe andato in Pramac, che voleva il rosso. A quel punto penso che la Ducati si sia spaventata e la sua unica opzione per mantenere Marc era metterlo in rosso, quella minaccia ha avuto effetto”.
La richiesta di Pecco tradotta da Lorenzo
Il Campione in carica Bagnaia aveva chiesto che nel box mantenessero lo stesso ambiente positivo e il maiorchino ha tradotto così questa sua richiesta: “Non voleva un pilota come Marc, non voleva un pilota veloce che potesse batterlo. Questo non vuol dire che Bastianini non possa farlo. Ma a livello di sensazioni, fa più paura, in questo momento, Marc Márquez”. L’anno prossimo saranno finalmente alla pari: “Adesso non ci sono scuse come dice lo stesso Marc. Molte volte ha negato cose ovvie come che la GP24 sia più veloce della GP23. Marc ha 32 anni e ha subito un grave infortunio. Lui è al suo massimo e l’unica cosa che può fare ora è mantenere le sue abilità. Mentre i suoi giovani rivali possono migliorare. Questo fa sì che le forze in campo si eguaglino un po’. Nel 2019 era evidente che Marc era di gran lunga migliore di Pecco. Adesso, con la stessa moto, non ho chiaro che Marc lo riesca a battere in tutte le gare”.