Promossi&Bocciati MotoGP: a Valencia festa grande per Rossi, con Bagnaia che gli dedica una magnifica vittoria
Il ducatista ottiene il successo nell'ultimo gran premio stagionale, indossando un casco speciale e dedicando il successo a Valentino. Il nove volte campione del mondo vive una grande domenica, con un arrivo in top ten pienamente meritato
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MotoGP
L'ultimo gran premio del 2021 diventa una grande festa per Valentino Rossi, che saluta la MotoGP con un decimo posto nella giornata in cui Pecco Bagnaia vince per la quarta volta in stagione e le Ducati monopolizzano il podio. Andiamo quindi a vedere Promossi&Bocciati del gp della Comunità Valenciana insieme al nostro Guido Sassi.
Chi piange, chi ride
A Valencia la festa è incominciata già giovedì, con i tributi a Valentino Rossi, ed è proseguita oggi, con una vera e propria baldoria nel post gara, quando il fan club è prima sceso in pista per abbracciare il proprio campione; a quel punto anche i piloti si sono fermati a salutare Vale, con un capanno di moto che sembrava davvero la gita domenicale al passo. I festeggiamenti sono continuati poi nel box Petronas, letteralmente preso d'assalto da amici, parenti e ogni sorta di addetti ai lavori che in questi anni sono stati a fianco di Rossi. L'immagine di Migno e Bezzecchi impazziti, in piedi sulle strutture a battere il tempo ai cori da stadio che si levavano in mezzo ai brindisi rimarrà per sempre impressa nei ricordi, così come le riprese di Valentino portato letteralmente in trionfo, come una rockstar. E ancora, si è visto Pecco Bagnaia non solo indossare un fantastico casco replica recante la scritta “che spettacolo”, ma anche vincere con quel casco addosso, in una gara che le Ducati hanno davvero dominato.
Un po' tutti quindi nel paddock avevano un motivo per gioire a fine gara, anche se, sportivamente parlando, è soprattutto Gigi Dall'Igna che ha di che essere contento, mentre in Yamaha il livello di allarme dovrebbe ormai avere raggiunto il valore di massima allerta. Fabio Quartararo ha strappato un quinto posto con le unghie, ma quando il francese non riesce a partire davanti, il podio diventa un miraggio e al momento il francese è l'unica speranza che i giapponesi hanno per ottenere qualche buon risultato. Sarà meglio aiutarlo con qualche cavallo in più per la sua M1.
Oscar del sorpasso
La manovra di Bagnaia su Martin per guadagnare la prima posizione andrebbe incorniciata in una foto, o archiviata in un highlight di Valencia per gli amanti dei video. In precedenza il torinese aveva già provato il sorpasso sullo spagnolo alla curva 6 in un paio di occasioni, o alla 1, comunque senza successo. Il pilota del team Pramac si difendeva bene nello stretto e in staccata è sempre un cliente difficile, oltre al fatto che dispone della stessa Desmosedici di Pecco. Il quale si è inventato una manovra nell'unico altro punto rimanente, uno dei più difficili del circuito: Bagnaia ha attaccato alla 13, il velocissimo curvone che porta all'ultima piega a sinistra della pista. Di spazio per passare ce n'è di norma pochissimo, e nell'occasione Martin si è difeso davvero bene. A tutto ciò va aggiunto che per passare in quel punto bisogna anche tirare una staccata profonda, a moto piegata, nella successiva curva 14. Pecco è riuscito nell'impresa e si è meritato pienamente la vittoria.
Data check
Alla faccia di chi sosteneva che Rossi era un pilota ormai in disarmo, la gara che si è vista a Valencia ha mostrato un Valentino capace non solo di finire in top10, ma anche di girare su ottimi tempi. Vale ha segnato il proprio miglior giro in 1'31”701, a meno di 3 decimi da Quartararo e seconda miglior Yamaha delle quattro in pista. In 17 giri su 27 è rimasto sotto il muro dei 32”, per una domenica da protagonista. Rossi stesso si è detto contento della gara fatta: non potrebbe essere altrimenti, se si pensa a quello che è la MotoGP di oggi e che al Ricardo Tormo, davanti a lui, è caduto solo Alex Rins, per uno dei gran premi con meno ritiri della stagione. Ormai le qualifiche incidono largamente sul risultato di gara, e questo ha pesato assai nell'economia delle ultime due stagioni di Vale, soprattutto considerando che la M1 non è la moto migliore per effettuare rimonte.
Meditate gente
Rossi lascia la MotoGP più in là del limite temporale che chiunque si sarebbe mai potuto immaginare (forse persino lui) qualche anno fa. La sua carriera, che pure ha evidenziato una significativa parabola discendente nella seconda fase, ha dato però tempo ai “suoi” ragazzi di crescere. L'anno scorso Franco Morbidelli ha vinto tre gare e si è piazzato secondo nel mondiale, stesso risultato ottenuto quest'anno da Bagnaia, con anche un successo in più. Se Valentino si fosse ritirato – diciamo per ipotesi- a fine 2015, in un timing assolutamente plausibile per un pilota moderno, probabilmente non solo sarebbe calato molto l'interesse del pubblico nei confronti della MotoGP, ma i piloti dell'Academy avrebbero fatto ancora maggiore fatica a emergere. Oggi il ricambio sembra essersi finalmente concretizzato, e se di Valentino Rossi non ce ne sarà un altro, per lo meno il futuro sportivo sembra ora garantito.
Chi piange, chi ride
A Valencia la festa è incominciata già giovedì, con i tributi a Valentino Rossi, ed è proseguita oggi, con una vera e propria baldoria nel post gara, quando il fan club è prima sceso in pista per abbracciare il proprio campione; a quel punto anche i piloti si sono fermati a salutare Vale, con un capanno di moto che sembrava davvero la gita domenicale al passo. I festeggiamenti sono continuati poi nel box Petronas, letteralmente preso d'assalto da amici, parenti e ogni sorta di addetti ai lavori che in questi anni sono stati a fianco di Rossi. L'immagine di Migno e Bezzecchi impazziti, in piedi sulle strutture a battere il tempo ai cori da stadio che si levavano in mezzo ai brindisi rimarrà per sempre impressa nei ricordi, così come le riprese di Valentino portato letteralmente in trionfo, come una rockstar. E ancora, si è visto Pecco Bagnaia non solo indossare un fantastico casco replica recante la scritta “che spettacolo”, ma anche vincere con quel casco addosso, in una gara che le Ducati hanno davvero dominato.
Un po' tutti quindi nel paddock avevano un motivo per gioire a fine gara, anche se, sportivamente parlando, è soprattutto Gigi Dall'Igna che ha di che essere contento, mentre in Yamaha il livello di allarme dovrebbe ormai avere raggiunto il valore di massima allerta. Fabio Quartararo ha strappato un quinto posto con le unghie, ma quando il francese non riesce a partire davanti, il podio diventa un miraggio e al momento il francese è l'unica speranza che i giapponesi hanno per ottenere qualche buon risultato. Sarà meglio aiutarlo con qualche cavallo in più per la sua M1.
Oscar del sorpasso
La manovra di Bagnaia su Martin per guadagnare la prima posizione andrebbe incorniciata in una foto, o archiviata in un highlight di Valencia per gli amanti dei video. In precedenza il torinese aveva già provato il sorpasso sullo spagnolo alla curva 6 in un paio di occasioni, o alla 1, comunque senza successo. Il pilota del team Pramac si difendeva bene nello stretto e in staccata è sempre un cliente difficile, oltre al fatto che dispone della stessa Desmosedici di Pecco. Il quale si è inventato una manovra nell'unico altro punto rimanente, uno dei più difficili del circuito: Bagnaia ha attaccato alla 13, il velocissimo curvone che porta all'ultima piega a sinistra della pista. Di spazio per passare ce n'è di norma pochissimo, e nell'occasione Martin si è difeso davvero bene. A tutto ciò va aggiunto che per passare in quel punto bisogna anche tirare una staccata profonda, a moto piegata, nella successiva curva 14. Pecco è riuscito nell'impresa e si è meritato pienamente la vittoria.
Data check
Alla faccia di chi sosteneva che Rossi era un pilota ormai in disarmo, la gara che si è vista a Valencia ha mostrato un Valentino capace non solo di finire in top10, ma anche di girare su ottimi tempi. Vale ha segnato il proprio miglior giro in 1'31”701, a meno di 3 decimi da Quartararo e seconda miglior Yamaha delle quattro in pista. In 17 giri su 27 è rimasto sotto il muro dei 32”, per una domenica da protagonista. Rossi stesso si è detto contento della gara fatta: non potrebbe essere altrimenti, se si pensa a quello che è la MotoGP di oggi e che al Ricardo Tormo, davanti a lui, è caduto solo Alex Rins, per uno dei gran premi con meno ritiri della stagione. Ormai le qualifiche incidono largamente sul risultato di gara, e questo ha pesato assai nell'economia delle ultime due stagioni di Vale, soprattutto considerando che la M1 non è la moto migliore per effettuare rimonte.
Meditate gente
Rossi lascia la MotoGP più in là del limite temporale che chiunque si sarebbe mai potuto immaginare (forse persino lui) qualche anno fa. La sua carriera, che pure ha evidenziato una significativa parabola discendente nella seconda fase, ha dato però tempo ai “suoi” ragazzi di crescere. L'anno scorso Franco Morbidelli ha vinto tre gare e si è piazzato secondo nel mondiale, stesso risultato ottenuto quest'anno da Bagnaia, con anche un successo in più. Se Valentino si fosse ritirato – diciamo per ipotesi- a fine 2015, in un timing assolutamente plausibile per un pilota moderno, probabilmente non solo sarebbe calato molto l'interesse del pubblico nei confronti della MotoGP, ma i piloti dell'Academy avrebbero fatto ancora maggiore fatica a emergere. Oggi il ricambio sembra essersi finalmente concretizzato, e se di Valentino Rossi non ce ne sarà un altro, per lo meno il futuro sportivo sembra ora garantito.
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