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Promossi&Bocciati MotoGP: La Bestia è tornata e Pecco ferma la rimonta di Martin

Bastianini scappa e vince con margine, il campione del mondo lo elogia e si prende un terzo posto d'oro: non batteva Martin dal gran premio d'Austria, se non si contano la caduta dell'Indonesia e la scriteriata scelta di gomme dell'Australia dello spagnolo. Caso pressione gomme: ora anche Bagnaia ha ricevuto il warning

Il gran premio della Malesia regala l'inaspettata vittoria di Enea Bastianini, tornato al successo dopo – ironia della sorte- 23 gare di digiuno, proprio come il numero che porta sul cupolino. Buon weekend per Pecco Bagnaia, che tiene Jorge Martin a 14 punti di distanza nella lotta per il campionato. Andiamo a rivedere Promossi&Bocciati di Sepang, insieme al nostro Guido Sassi.

 

Chi piange, chi ride

Bastianini ha passato un anno da incubo: steso da Marini alla prima Sprint della stagione, ha saltato diverse gare e quando è rientrato non era a posto fisicamente. Nel corso del campionato Enea si è sistemato con la spalla, ma ha iniziato a faticare tecnicamente per trovare il limite della propria Desmosedici. In Thailandia è partito ultimo, sette giorni dopo lo ritroviamo primo nella gara thailandese: una vera e propria trasformazione. “È esploso qualcosa dentro di me in questo weekend” ha detto al backdrop La Bestia, che ha riassunto così il cambio di passo e ora ha altre due gare per chiudere la stagione al top. È anche il modo migliore per rispedire al mittente le voci che vogliono uno scambio con Martin/Prima Pramac possibile in ottica mercato.

Bagnaia è stato il primo a congratularsi con Bastianini: il campione del mondo è stato aiutato ieri in gara da Enea, una cosa impensabile se ci ricordiamo gli attriti dell'anno scorso tra i due. Pecco ha corso una gara solida, ha fatto un bel sorpasso su Martin e se ne va dalla Malesia con un punto in più di vantaggio sul suo avversario per il mondiale. 

Scuote la testa invece proprio Martin, che non ha avuto feeling dall'anteriore e non è riuscito a stare con Bagnaia, a parte un paio di attacchi nei primi 4 giri. Dopo la Sprint, Jorge forse sperava di chiudere il gap in campionato già oggi; tutti però hanno avuto problemi di pressione all'anteriore nel seguire chi era davanti, e Martin non ha fatto eccezione.

 

Oscar del sorpasso

Giro 4, lotta tra Bagnaia e Martin: lo spagnolo aveva già sorpassato Pecco nel passaggio precedente, ma poi era andato lungo e Bagnaia era ripassato davanti. Il giro seguente Jorge tira un'altra staccata profonda e lo supera in fondo a curva 4. Bagnaia però non molla e si affianca all'esterno: nonostante la curva 5 sia una veloce a sinistra, Pecco riesce a tenere aperto e a chiudere davanti all'avversario prima della 6. Martin non riuscirà più a riprovarci e per Bagnaia quel bel sorpasso vorrà dire anche portarsi a casa il terzo posto.

 

Data check

Anche Bagnaia ha ricevuto un warning per avere superato il limite minimo di pressione degli pneumatici al termine del gran premio (come Marini, Bastianini, Bautista e Lecuona. Si tratta di una sorta di ammonizione: al prossimo sforamento della misura imposta, Pecco riceverà una penalità di 3 secondi da sommare al tempo finale della gara. Martin già stava correndo con la spada di Damocle del warning ricevuto al termine del gran premio di Thailandia e lo spagnolo ha ammesso di avere tenuto nella giornata di oggi una pressione leggermente superiore al normale, per evitare di incorrere in problemi.

Ora la situazione si riporta in una condizione di parità tra i due sfidanti: Bagnaia ha confidato che avrebbe preferito giocarsi il “jolly” dell'avvertimento nel prossimo gran premio, ma tant'è. Resta un certo imbarazzo generale per una norma che non sembra scritta benissimo: l'intento della regola è giusto, in quanto scendere sotto certe pressioni metterebbe a rischio la sicurezza degli pneumatici. Dal momento però che la verifica viene fatta nell'immediato dopo gara, il risultato di un gran premio, se non dell'intero campionato, potrebbe venire rovesciato dopo il podio, con tutto quello che ne consegue in termini di immagine.

Come ovviare al problema? Difficile a dirsi: ci sono piloti e team che in passato hanno giocato più di altri con la pressione, ma anche chi cerca di rigare dritto ha le sue difficoltà. Una gara di gruppo, o semplicemente una fase della corsa piuttosto concitata, un aumento di carico aerodinamico o una variazione della temperatura dell'asfalto possono influire in maniera importante sulla pressione stessa. In definitiva, le squadre sembrano avere un controllo solo parziale sul tyre pressure, con una quota importante di caso a determinare il risultato delle loro azioni. Si potrebbe obiettare che basterebbe alzare la pressione quel tanto che serve a porsi al riparo da qualsiasi imprevisto, ma non è così: aumentarla in eccesso diminuisce il grip dello stesso pneumatico, facendolo lavorare peggio e portando il pilota a rischiare una caduta.

 

Meditate gente

Luca Marini è in predicato di passare in Honda per il 2024. In buona sostanza andrebbe a prendere quella moto da cui Marc Marquez è fuggito a gambe levate, proprio per prendere una Desmosedici come la sua. Quali siano le ragioni di una – possibile- scelta del genere è difficile da dire. Vestire i colori HRC è pur sempre una tentazione per un pilota, ma farlo in questo momento e per un solo anno di contratto equivale a garantirsi una stagione sicuramente complicata. Vedremo se l'affare andrà in porto; in caso contrario Honda ha sondato anche Pol Espargarò, sotto contratto con KTM come tester per l'anno prossimo, ma che forse potrebbe liberarsi, se la contropartita fosse un ritorno al ruolo di pilota a tempo pieno.

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