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Promossi&Bocciati MotoGP: Espargarò scrive la storia, Bagnaia incanta con i sorpassi. Giapponesi sempre più giù

Lo spagnolo vince per la seconda volta in carriera e regala ad Aprilia la seconda affermazione in classe regina su una pista magica per Noale. Bagnaia raccoglie un secondo posto prezioso per il campionato e dispensa spettacolo nella lotta al vertice. Male Honda e Yamaha, agli ultimi 4 posti della classifica

Aleix Espargarò beffa Pecco Bagnaia all'ultimo giro del gran premio di Gran Bretagna e regala ad Aprilia la sua seconda vittoria nella storia della MotoGP. Andiamo a rivedere i protagonisti di Silverstone in Promossi&Bocciati, insieme al nostro Guido Sassi.

Chi piange, chi ride

Il muretto Aprilia esplode in un grido di gioia al taglio del traguardo della RS-GP numero 41: Espargarò vince il gp di Gran Bretagna, il suo secondo successo di sempre in classe regina, che coincide con la seconda affermazione di Noale. In una stagione partita con grandi premesse e un po' ridimensionata dallo strapotere Ducati, l'affermazione su suolo inglese sarà un bel boost al morale della truppa. Le moto a Noale le sanno fare, serviva solo che tutto si mettesse insieme nel weekend giusto. Non a caso ci sono tre Aprilia nei primi cinque posti al traguardo.

Chi piange oggi è Marco Bezzecchi, splendido al sabato con un secondo posto buono per il campionato, insufficiente in una domenica nella quale potrebbe bissare il risultato del giorno precedente. Invece si fa fregare da un anteriore ballerino in una curva difficile, risucchiato dalla scia di Bagnaia e mollato a terra dalla sua Desmosedici. Per carità, è un errore che ci può stare, ma se vuoi vincere il mondiale bisogna iniziare a limare anche certe imperfezioni.

Oscar del sorpasso

Se Espargarò ha messo insieme un sorpasso bello e proficuo, la doppia manovra di Pecco Bagnaia su Bezzecchi e Binder di inizio gara vale il prezzo del biglietto. Mancano 19 giri al termine, il campione del mondo ha appena subito una manovra da Simply the Bez, ma all'uscita della Woodcote gliela restituisce all'esterno, passando su quel che resta del cordolo, dove nessuno se lo aspetterebbe. Ma non è finita: si porta una gran velocità fin dentro la Copse e prima della Maggot's infila pure Binder per un doppio sorpasso davvero da applausi.

Data check

È vero, la pioggia ha rimescolato vagamente le carte, è vero, Quartararo è stato sfortunato e “scarenato” nel finale di gara, Marquez è andato a terra. Ma i guai capitano a tutti e le moto giapponesi nella domenica di Silverstone hanno evidenziato una inferiorità tecnica imbarazzante. Al traguardo ne sono arrivate 4 su 6, agli ultimi 4 posti. 1'28” secondi di distacco per Franco Morbidelli, 14esimo, e a seguire Quartararo, Nakagami e Lecuona.

Non si può nemmeno dire che Honda e Yamaha non stiano provando a ricucire il gap: entrambe le case hanno portato novità aerodinamiche in Gran Bretagna, uno dei pochi ambiti in cui si può lavorare durante l'anno secondo il regolamento attuale. Yamaha soffre per un motore da anni inferiore per cavalleria agli avversari, Honda non ha solo una moto che non offre feeling all'anteriore, ma paga anche un pesante deficit in accelerazione, nonostante l'elettronica sia stata per anni un fiore all'occhiello di HRC.

Ormai anche Dorna si sta muovendo, per rivedere il sistema delle concessioni e permettere ai due colossi del Sol Levante di tornare a sviluppare i propri prototipi più liberamente. Altrimenti lo scenario, nemmeno tanto remoto, è che questa MotoGP perda definitivamente di interesse per due costruttori che stanno affrontando la transizione ecologica e hanno un mercato sempre più orientato all'elettrico.

Meditate gente

Mentre Honda è alle prese con una crisi senza precedenti e apparentemente senza fine, KTM sta cercando di dare il colpo di grazia agli avversari, portandosi via Marc Marquez. L'operazione non è semplice, perché impone un nuovo team da mettere in piedi con il benestare di Dorna, che invece non ne vuole sapere di allargare la griglia. Stefan Pierer, ceo di Mattighofen, sta però facendo sentire il proprio peso; d'altronde KTM è l'unica casa presente in tutte le categorie, e il fornitore unico per la Red Bull Rookies Cup. Ducati ha 8 moto sullo schieramento, Yamaha 2, per cui già c'è una anomalia significativa rispetto alla regola che vorrebbe ogni costruttore con 4 prototipi. A oggi è difficile dire se KTM riuscirà nel proprio intento e Marquez riuscirà di nuovo a correre con una moto competitiva già nel 2024, ma la telenovela dell'estate è questa e non sembra che si concluderà presto.

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