Promossi&Bocciati MotoGP: è una domenica Bestiale per l'Italia
Il talento riminese vince la sua prima gara in MotoGP e corona un weekend da sogno per i nostri colori, vincenti anche in Moto2 e Moto3. Non poteva esserci miglior modo per iniziare il motomondiale nell'era del dopo Valentino
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MotoGP
La MotoGP riparte con il botto: al gran premio del Qatar gli italiani vincono in tutte e tre le classi. Andrea Migno in Moto3, Celestino Vietti in Moto2 ed Enea Bastianini in MotoGP portano a casa il successo con gare di grande carattere. Andiamo allora a rivedere il meglio della domenica in Promossi&Bocciati MotoGP insieme al nostro Guido Sassi.
Chi piange, chi ride
Che gioia vedere Bastianini vincere con la Ducati (vecchia) del team Gresini. Si tratta di un successo che certifica il talento della Bestia e che ricompensa la famiglia di Fausto per il grande coraggio mostrato nel portare avanti il suo lavoro. Possono essere contenti anche in KTM e Honda: non tanto per i podi di Brad Binder e Pol Espargaro, ma perché le nuove moto sembrano essere nate sotto una buona stella, tanto più che il Qatar non è mai stata pista davvero favorevole a entrambi i marchi.
C'è da mettersi le mani nei capelli invece per Pecco Bagnaia, che ha steso l'incolpevole Jorge Martin con una staccata troppo profonda, trasformatasi in una tremenda chiusa d'anteriore. Uno zero in classifica già alla prima gara non è il migliore degli inizi, ma è meglio non pensarci troppo e guardare avanti. Allarme rosso anche in casa Yamaha: Fabio Quartararo inizia con un nono posto sulla pista che l'anno scorso gli è valsa una vittoria. Decisamente troppo poco per un campione del mondo.
Oscar del sorpasso
Bastianini ha sorpassato Marc Marquez al settimo giro, liberandosi con una apparente discreta facilità dell'otto volte campione del mondo. La manovra tuttavia, nonostante l'ottimo motore della Desmosedici, non è stata proprio agevole, perché Enea ha dovuto frenare tardi e tenere la corda, cosa che comunque gli è riuscita benissimo. Marquez gli è rimasto poi a lungo con il fiato sul collo, eppure Enea non si è fatto per niente intimidire. Il pilota riminese ha mostrato una grande solidità, che ha ribadito anche nel prosieguo della rimonta, con i sorpassi su Binder ed Espargaro.
Data check
Il Bestia ha fatto segnare anche il giro veloce della gara, limando il best lap del 2021 a firma Pecco Bagnaia con una moto molto simile a quella utilizzata l'anno scorso dal pilota di Chivasso. Oggi invece Bagnaia ha girato 3 decimi più piano del riminese – anche se è vero che la sua gara è durata poco- e il pilota ufficiale Ducati ha faticato un po' lungo tutto il fine settimana. Pecco ha ricordato che in questa pre season ha dovuto lavorare molto per provare parti nuove, avendo poco tempo a disposizione per concentrarsi sulla guida. Non sembrano andare molto meglio gli altri piloti di Borgo Panigale dotati della GP22, anche se rimane la voglia di sapere come sarebbe potuto andare Martin nel finale del gran premio, se solo avesse potuto continuare.
La seconda moto più veloce in pista oggi – in termini di tempi registrati- è stata l'Aprilia: è una bella notizia, perché a Noale sembrano essere riusciti a recuperare diverso terreno sugli avversari, anche se avere solo due moto in griglia rende la conquista del risultato più difficile e la raccolta dati meno efficace.
La RS-GP comunque pare piuttosto gentile con le gomme e finalmente anche potente a sufficienza: Maverick Vinales e Aleix Espargaro hanno fatto segnare la terza e quarta velocità massima alla speed trap, ben 354 chilometri orari.
Meditate gente
Ducati e Yamaha hanno dominato la scorsa stagione, con 12 vittorie complessive, pari a due terzi del monte complessivo. L'aria che tira sul motomondiale non sembra però essere più la stessa: la M1 non riesce a brillare nemmeno in qualifica e in quanto alle nuove Desmosedici - alla ricerca ancora della quadratura perfetta- abbiamo detto sopra. Tuttavia, nel fare di conto non bisogna eccedere nella ricerca delle colpe e dimenticare gli avversari, che sembrano avere lavorato tanto e bene, recuperando buona parte o forse tutto il gap.
Se poi alla vigilia della settimana un po' tutti – noi compresi- eravamo a indicare Marquez, Bagnaia e Quartararo come i tre principali indiziati nella corsa al titolo, non è che oggi quel giudizio sia da cestinare, ma sicuramente per due di loro la partenza della stagione non è stata ottimale. E Marquez? Lo spagnolo ha disputato una gara intelligente, votata al risultato, senza prendere rischi eccessivi. Marc sta correndo per il campionato e sembra avere capito di non potere più fare il collezionista di vittorie. Ma il fenomeno di Cervera arriverà presto al successo, anche perché ci sono quelle due o tre piste dove è sostanzialmente impossibile batterlo (Austin, Sachsenring, Aragon, tanto per andare nel dettaglio). In questa, che potrebbe essere una stagione con molti vincitori diversi di gran premi, la costanza con qualche acuto potrebbe diventare l'arma migliore nelle mani di Marquez.
Chi piange, chi ride
Che gioia vedere Bastianini vincere con la Ducati (vecchia) del team Gresini. Si tratta di un successo che certifica il talento della Bestia e che ricompensa la famiglia di Fausto per il grande coraggio mostrato nel portare avanti il suo lavoro. Possono essere contenti anche in KTM e Honda: non tanto per i podi di Brad Binder e Pol Espargaro, ma perché le nuove moto sembrano essere nate sotto una buona stella, tanto più che il Qatar non è mai stata pista davvero favorevole a entrambi i marchi.
C'è da mettersi le mani nei capelli invece per Pecco Bagnaia, che ha steso l'incolpevole Jorge Martin con una staccata troppo profonda, trasformatasi in una tremenda chiusa d'anteriore. Uno zero in classifica già alla prima gara non è il migliore degli inizi, ma è meglio non pensarci troppo e guardare avanti. Allarme rosso anche in casa Yamaha: Fabio Quartararo inizia con un nono posto sulla pista che l'anno scorso gli è valsa una vittoria. Decisamente troppo poco per un campione del mondo.
Oscar del sorpasso
Bastianini ha sorpassato Marc Marquez al settimo giro, liberandosi con una apparente discreta facilità dell'otto volte campione del mondo. La manovra tuttavia, nonostante l'ottimo motore della Desmosedici, non è stata proprio agevole, perché Enea ha dovuto frenare tardi e tenere la corda, cosa che comunque gli è riuscita benissimo. Marquez gli è rimasto poi a lungo con il fiato sul collo, eppure Enea non si è fatto per niente intimidire. Il pilota riminese ha mostrato una grande solidità, che ha ribadito anche nel prosieguo della rimonta, con i sorpassi su Binder ed Espargaro.
Data check
Il Bestia ha fatto segnare anche il giro veloce della gara, limando il best lap del 2021 a firma Pecco Bagnaia con una moto molto simile a quella utilizzata l'anno scorso dal pilota di Chivasso. Oggi invece Bagnaia ha girato 3 decimi più piano del riminese – anche se è vero che la sua gara è durata poco- e il pilota ufficiale Ducati ha faticato un po' lungo tutto il fine settimana. Pecco ha ricordato che in questa pre season ha dovuto lavorare molto per provare parti nuove, avendo poco tempo a disposizione per concentrarsi sulla guida. Non sembrano andare molto meglio gli altri piloti di Borgo Panigale dotati della GP22, anche se rimane la voglia di sapere come sarebbe potuto andare Martin nel finale del gran premio, se solo avesse potuto continuare.
La seconda moto più veloce in pista oggi – in termini di tempi registrati- è stata l'Aprilia: è una bella notizia, perché a Noale sembrano essere riusciti a recuperare diverso terreno sugli avversari, anche se avere solo due moto in griglia rende la conquista del risultato più difficile e la raccolta dati meno efficace.
La RS-GP comunque pare piuttosto gentile con le gomme e finalmente anche potente a sufficienza: Maverick Vinales e Aleix Espargaro hanno fatto segnare la terza e quarta velocità massima alla speed trap, ben 354 chilometri orari.
Meditate gente
Ducati e Yamaha hanno dominato la scorsa stagione, con 12 vittorie complessive, pari a due terzi del monte complessivo. L'aria che tira sul motomondiale non sembra però essere più la stessa: la M1 non riesce a brillare nemmeno in qualifica e in quanto alle nuove Desmosedici - alla ricerca ancora della quadratura perfetta- abbiamo detto sopra. Tuttavia, nel fare di conto non bisogna eccedere nella ricerca delle colpe e dimenticare gli avversari, che sembrano avere lavorato tanto e bene, recuperando buona parte o forse tutto il gap.
Se poi alla vigilia della settimana un po' tutti – noi compresi- eravamo a indicare Marquez, Bagnaia e Quartararo come i tre principali indiziati nella corsa al titolo, non è che oggi quel giudizio sia da cestinare, ma sicuramente per due di loro la partenza della stagione non è stata ottimale. E Marquez? Lo spagnolo ha disputato una gara intelligente, votata al risultato, senza prendere rischi eccessivi. Marc sta correndo per il campionato e sembra avere capito di non potere più fare il collezionista di vittorie. Ma il fenomeno di Cervera arriverà presto al successo, anche perché ci sono quelle due o tre piste dove è sostanzialmente impossibile batterlo (Austin, Sachsenring, Aragon, tanto per andare nel dettaglio). In questa, che potrebbe essere una stagione con molti vincitori diversi di gran premi, la costanza con qualche acuto potrebbe diventare l'arma migliore nelle mani di Marquez.
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