Promossi&Bocciati MotoGP: con un Bastianini così tutto il resto è noia
Il riminese regala spettacolo, fa innervosire Bagnaia, vince e sul mercato passa in vantaggio per la Ducati ufficiale. Quartararo però fa la formichina e prende tutto quello che riesce, mentre Honda è all'ultimo posto nel mondiale e punta sugli ex Suzuki
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MotoGP
Enea Bastianini ha regalato una grande vittoria a Ducati nel weekend del gran premio di Francia, una gara dominata dalle moto italiane, con Aleix Espargaro su Aprilia a completare il podio. Andiamo a rivedere Promossi&Bocciati di Le Mans insieme al nostro Guido Sassi.
Chi piange, chi ride
Difficile immaginare una domenica migliore per i nostri colori: sul podio francese ha suonato l'inno di Mameli per un sorridente Enea Bastianini, ma vicino a lui c'erano anche Jack Miller e Aleix Espargaro, a testimoniare che a Borgo Panigale hanno trovato la quadra sulla nuova Desmosedici e che Aprilia a sua volta ha livellato il proprio rendimento su standard molto alti. A Noale hanno centrato il terzo podio di fila, a cui va aggiunta una vittoria: c'è di che essere contenti.
Suzuki e Honda sono invece in una valle di lacrime: se Yamaha si consola con il brodino del quarto posto di Quartararo, Rins e Mir cadono nel primo weekend corso con la consapevolezza che non ci sarà un'altra stagione. Potrebbe essere un caso, ma difficile pensare che l'inquietudine della situazione non influisca. In Honda invece basta guardare la classifica: sono ultimi nel mondiale costruttori, Marc Marquez ha raccattato un sesto posto solo grazie alle cadute degli altri e non sta bene fisicamente.
Oscar del sorpasso
Bastianini è passato all'attacco a sette giri dal termine: alla prima variante è entrato su Pecco con una staccata profonda, ma allo stesso tempo è riuscito a cucire la moto al cordolo in uscita, con una facilità che l'ha fatta sembrare una Yamaha. A questo va poi aggiunto che la Bestia non si è impressionato quando Pecco lo ha risorpassato e ha aspettato il lungo di Bagnaia per tornare in testa. La manovra dell'ufficiale Ducati è stata incredibile ed è stato un vero peccato che non abbia avuto miglior fortuna il resto della sua gara: troppo lo sforzo per rimanere agganciato a Enea, pagato carissimo con una caduta all'ultima variante.
Data check
Fabio Quartararo nelle FP4 aveva girato in 1'31”444 come best lap, con diversi passaggi sul 31”6 e la sensazione – dichiarata peraltro alla stampa- di potere fare una gara di vertice. La vittoria invece non è mai stata alla porta del francese, risucchiato a centro gruppo in partenza e poi “costretto” a seguire Aleix Espargaro senza riuscire ad attaccarlo. La Yamaha non ha cavalli per superare in accelerazione, a stare dietro a una moto che la precede inoltre la pressione della gomma anteriore sale e il rischio di chiusura dell'anteriore cresce. In più le traiettorie diventano obbligate, non ottimali, e i tempi testimoniano questa difficoltà: 1'31”947 come miglior passaggio, ma tutti gli altri 26 giri sopra il 32”. Se non altro El Diablo da demoniaco è diventato maestro zen, e quando non può fare risultato sa accontentarsi: il mondiale l'anno scorso lo ha vinto anche così.
Meditate gente
Jack Miller viene dato in chiusura di accordo con KTM, uno tra Alex Rins e Joan Mir andrà in Honda. Il mercato piloti inizia a prendere una sua fisionomia, ma non tutte le moto migliori sono coperte: prendiamo Aprilia, che non ha ancora rinnovato con i suoi due piloti e non sembra avanti nelle trattative con possibili alternative. Noale non ha un budget per offrire accordi principeschi, ma al momento ha una moto davvero competitiva. Tuttavia, forse il successo della moto veneta è troppo recente per dare garanzie a medio termine ai top rider, che puntano a case più strutturate dal punto di vista economico. Se c'è un momento da sfruttare però è questo: una volta tanto non sono i piloti e i loro manager ad avere il coltello dalla parte del manico, ma il contrario.
Chi piange, chi ride
Difficile immaginare una domenica migliore per i nostri colori: sul podio francese ha suonato l'inno di Mameli per un sorridente Enea Bastianini, ma vicino a lui c'erano anche Jack Miller e Aleix Espargaro, a testimoniare che a Borgo Panigale hanno trovato la quadra sulla nuova Desmosedici e che Aprilia a sua volta ha livellato il proprio rendimento su standard molto alti. A Noale hanno centrato il terzo podio di fila, a cui va aggiunta una vittoria: c'è di che essere contenti.
Suzuki e Honda sono invece in una valle di lacrime: se Yamaha si consola con il brodino del quarto posto di Quartararo, Rins e Mir cadono nel primo weekend corso con la consapevolezza che non ci sarà un'altra stagione. Potrebbe essere un caso, ma difficile pensare che l'inquietudine della situazione non influisca. In Honda invece basta guardare la classifica: sono ultimi nel mondiale costruttori, Marc Marquez ha raccattato un sesto posto solo grazie alle cadute degli altri e non sta bene fisicamente.
Oscar del sorpasso
Bastianini è passato all'attacco a sette giri dal termine: alla prima variante è entrato su Pecco con una staccata profonda, ma allo stesso tempo è riuscito a cucire la moto al cordolo in uscita, con una facilità che l'ha fatta sembrare una Yamaha. A questo va poi aggiunto che la Bestia non si è impressionato quando Pecco lo ha risorpassato e ha aspettato il lungo di Bagnaia per tornare in testa. La manovra dell'ufficiale Ducati è stata incredibile ed è stato un vero peccato che non abbia avuto miglior fortuna il resto della sua gara: troppo lo sforzo per rimanere agganciato a Enea, pagato carissimo con una caduta all'ultima variante.
Data check
Fabio Quartararo nelle FP4 aveva girato in 1'31”444 come best lap, con diversi passaggi sul 31”6 e la sensazione – dichiarata peraltro alla stampa- di potere fare una gara di vertice. La vittoria invece non è mai stata alla porta del francese, risucchiato a centro gruppo in partenza e poi “costretto” a seguire Aleix Espargaro senza riuscire ad attaccarlo. La Yamaha non ha cavalli per superare in accelerazione, a stare dietro a una moto che la precede inoltre la pressione della gomma anteriore sale e il rischio di chiusura dell'anteriore cresce. In più le traiettorie diventano obbligate, non ottimali, e i tempi testimoniano questa difficoltà: 1'31”947 come miglior passaggio, ma tutti gli altri 26 giri sopra il 32”. Se non altro El Diablo da demoniaco è diventato maestro zen, e quando non può fare risultato sa accontentarsi: il mondiale l'anno scorso lo ha vinto anche così.
Meditate gente
Jack Miller viene dato in chiusura di accordo con KTM, uno tra Alex Rins e Joan Mir andrà in Honda. Il mercato piloti inizia a prendere una sua fisionomia, ma non tutte le moto migliori sono coperte: prendiamo Aprilia, che non ha ancora rinnovato con i suoi due piloti e non sembra avanti nelle trattative con possibili alternative. Noale non ha un budget per offrire accordi principeschi, ma al momento ha una moto davvero competitiva. Tuttavia, forse il successo della moto veneta è troppo recente per dare garanzie a medio termine ai top rider, che puntano a case più strutturate dal punto di vista economico. Se c'è un momento da sfruttare però è questo: una volta tanto non sono i piloti e i loro manager ad avere il coltello dalla parte del manico, ma il contrario.
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