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Promossi&Bocciati MotoGP: Bagnaia, il titolo è vicino, Martin tradito dalle gomme

Il campione del mondo ottiene un secondo posto alle spalle di un superlativo Fabio Di Giannantonio e va a +21 su Jorge. Lo spagnolo parte male e non riesce a recuperare, ma accusa gli pneumatici: "Un mondiale non può essere deciso così"

Pecco Bagnaia conquista un secondo posto - con brivido- nella gara lunga del gran premio del Qatar e incrementa a 21 i punti di vantaggio su Martin nella corsa mondiale. Domenica da incorniciare per l'Italia, grazie alla vittoria di Fabio Di Giannantonio davanti al campione iridato e a Luca Marini. Andiamo allora a rivedere Promossi&Bocciati di Losail insieme al nostro Guido Sassi.


Chi piange, chi ride
Se la ride Bagnaia, in griglia prima del via con 7 striminziti punti di margine su Martin, diventati 21 al traguardo, grazie a una quasi vittoria e alla contemporanea débacle di Martin, sprofondato al decimo posto per una gomma che sembrerebbe non avere funzionato. Pecco ha tre ottimi motivi per andare a letto felice: il primo sta nel non avere centrato Di Giannantonio in un tentativo di sorpasso quando si stavano giocando la vittoria. In fondo alla staccata di curva 1 Pecco è stato letteralmente risucchiato dalla scia del pilota di Gresini, e ha evitato il contato "per lo spazio di una monetina, forse neanche quella". La seconda ragione è nel margine di punti, che gli garantirà il titolo già dopo la Sprint di Valencia se riuscirà a guadagnare almeno 4 punti su Jorge. Anche non fosse così, ci sarà sempre la gara della domenica da giocarsi provando sostanzialmente solo ad arrivare a punti. Il terzo motivo per essere felici è che il Ricardo Tormo è una pista che a Pecco piace e Bagnaia da qualche gara sembra avere ritrovato il miglior feeling con la propria moto.
Giornata da ricordare sicuramente anche per Di Giannantonio, che vince la sua prima gara in MotoGP proprio quando sembra non avere più una moto per l'anno prossimo. Sembra, appunto, perché Tavano, il manger del romano, ha confermato che appena dopo la gara c'è stato un nuovo contatto con VR46. Sembrerebbe che Luca Boscoscuro non voglia lasciare andare Fermin Aldeguer, rimettendo così in gioco lo stesso Fabio. Così non fosse, dovrebbero aprirsi le porte del test team Aprilia.
Di umore nero invece Martin, che ha parlato di un mondiale deciso da una gomma difettosa, "una situazione inaccettabile". La gara dello spagnolo è stata disastrosa. In partenza Jorge ha visto la sua gomma pattinare e ha perso tre posizioni già alla prima curva, ma soprattutto non è mai stato in grado di recuperare, subendo anche da Vinales, Marquez, Quartararo. Il mondiale sembra compromesso, anche se una Sprint come quella del Qatar potrebbe anche rimetterlo in gioco per la gara di domenica prossima.


Oscar del sorpasso
Diggia l'ha progettato bene: ha atteso i 4 giri al termine prima di tentare l'attacco, portato all'ultima curva della pista di Losail. In quel punto ci si arriva in uscita da una curva a sinistra: Fabio si è infilato all'interno e lì il rischio di andare larghi è sempre elevato. Diggia è riuscito però a uscire comunque con una buona velocità. Sul rettilineo Bagnaia gli ha guadagnato diversi metri, tanto che è arrivato a staccare alla velocità di 353 km/h, rischiando poi un incidente che sarebbe stato catastrofico. "Succedeva un disastro", ha risposto a Pecco nel retro podio a Fabio, che gli aveva chiesto come sarebbe andata se non fosse riuscito a evitarlo. Bagnaia comunque non può darsi troppe colpe per l'accaduto, avendo anche provato a spostarsi dal cono d'aria.


Data check
Il "caso gomme" si sta facendo scottante. Sabato Bagnaia ha pescato uno pneumatico che non ha reso come doveva, e ha rimediato una quinta posizione che gli ha fatto "girare le palle".  A Martin sembrerebbe essere andata peggio, sia in termini di prestazione che di punti, anche se resta il dubbio che tra la brutta partenza e una gara di gruppo, con i relativi problemi di surriscaldamento, la situazione sia peggiorata più del normale. Jorge ha lamentato il fatto che Bagnaia riusciva comunque a girare "3 decimi più lento del normale, mentre io ero a un secondo". Insomma, più sfortunato del normale. Bagnaia effettivamente ha marcato costantemente tempi sul 53"5, Martin solo in 4 occasioni è sceso sotto il muro del 54". Di Giannantonio è andato sui tempi di Bagnaia, Alex Marquez e Luca Marini hanno fatto un po' peggio ma anche in virtù della bagarre che hanno avuto. E Zarco? Anche il compagno di squadra di Martin è andato sotto il 54" solamente 3 volte, eppure non ha parlato di gomma difettosa. L'impressione, molto dall'esterno, è che sicuramente la posteriore di Martin non abbia lavorato al meglio, ma potrebbe essere che una parte di quella mancanza di prestazione non sia imputabile allo pneumatico in sé, ma a una concomitanza di fattori.


Meditate gente
Diversi addetti ai lavori parlano di mancanza di professionalità su due argomenti correlati: la regola della pressione minima, e le gomme sostettate di essere difettose. La prima questione è da imputare a chi fa le norme (la federazione) in solido con il fornitore, la seconda sta al fornitore stesso. Sulla pressione, Michelin ritiene che andare sotto certi valori metta a rischio la tenuta degli pneumatici, e dal mio punto di vista non ha molto senso mettere in discussione una norma di sicurezza proposta da chi conosce il proprio prodotto. Inoltre, per fare funzionare le regole ci vogliono delle sanzioni, altrimenti nessuno le rispetterebbe, per cui credo che sia giusto avere provato a fare qualcosa. Forse però le penalità andrebbero riviste, infliggendole al gran premio successivo (come posizioni in griglia?) avendo così la certezza del risultato di una gara già alla bandiera a scacchi, senza possibili riconteggi.
Sugli pneumatici difettosi invece sarebbe meglio andarci cauti: è vero che i casi di gomme che non hanno reso sono stati diversi, ma non è una novità di questi tempi, e forse ci sono gare dove gli inconvenienti possono risultare più probabili. Per esempio, in Qatar nessuno aveva girato con l'asfalto nuovo, e in mancanza di test è impossibile reperire dati utili. Sarebbero serviti? Difficile da dire, ma è sicuro che gli pneumatici attuali hanno livelli di sofisticazione molto elevati, e tutti gli strumenti sofisticati presentano una complessità più elevata nella gestione. Siamo sicuri che non sarebbe meglio tornare a pneumatici meno performanti ma più stabili nel rendimento? E siamo sicuri che le Case sarebbero d'accordo nell'adottarli?

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