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Promossi&Bocciati MotoGP: Bagnaia, capolavoro di tempismo. Martin, perché rischiare?

Lo spagnolo ha tentato l'azzardo con la gomma posteriore, anche se era il più veloce di tutti. Il campione del mondo porta il suo vantaggio in classifica a 27 punti: non sono molti, ma fanno respirare. Complimenti a Zarco: la vittoria è arrivata dopo 120 gran premi, forse in una delle ultime occasioni buone

Pecco Bagnaia lascia l'Australia non solo da leader del mondiale, ma con un vantaggio su Jorge Martin che passa da 18 a 27 punti. In un sabato che ha visto l'impresa di Johann Zarco al termine di un gran premio clamoroso, le sorprese sono arrivate tutte all'ultimo. Andiamo allora a rivedere Promossi&Bocciati di Phillip Island insieme al nostro Guido Sassi.

 

Chi piange, chi ride

Bagnaia non potrebbe essere più contento: a tre giri dal termine era addirittura quinto, posizione che avrebbe portato Martin a -4 in campionato. A fine gara aveva invece raccolto quasi il massimo possibile, grazie al secondo posto, e in quinta piazza c'era proprio il rivale. Domenica non si è corso per le condizioni meteo, e così il campione del mondo parte per la Thailandia con il cuore leggero e la borsa piena di punti.

Grande gioia anche per Zarco: il francese ha ottenuto il suo primo successo in MotoGP al 120esimo gran premio disputato. “Meglio tardi che mai” ha detto con il sorriso sulle labbra ai microfoni di Sky Sport nel dopo gara. È la giusta ricompensa per un pilota che comunque ha all'attivo 20 podi e 8 pole position in top class (oltre a due mondiali in Moto2). Mancava solo la ciliegina sulla torta e meno male che è arrivata entro fine stagione. Dall'anno prossimo sarà in Honda LCR, e si preannunciano tempi duri.

Comprensibilmente mogio era invece Martin, che fino all'ultimo giro era in testa e che negli ultimi 4 chilometri ha perso tutto. Michelin aveva comunicato al pilota che la soft dietro era da evitare, Jorge l'ha rischiata comunque e l'azzardo non ha pagato. Succede, ma perché farlo quando sei il pilota più veloce in pista e a parità di condizioni sei superiore? In questi casi di solito il favorito copia le scelte degli avversari.

 

Oscar del sorpasso

La curva 4 non è un posto facile: è facile cadere ma è anche difficile difendersi da un attacco: se si sta interni e si tira la staccata si rischia di non riuscire a girare, ma se lasci uno spiraglio ci si infila chiunque. All'ultimo giro succede l'apocalisse: Martin imposta la curva come dovrebbe, Zarco arriva al triplo della velocità e si infila all'interno. Il francese effettua un perfetto block pass a centro curva per impedire a Jorge di sfruttare l'esterno per resistere, Bagnaia compie il vero capolavoro: dall'esterno si porta dentro in un pertugio, passando davanti a Diggia e prendendosi quei 20 centimetri quadrati di spazio libero che lo spagnolo deve lasciargli. Risultato: posizione 2 conquistata. Da quel punto al traguardo anche Di Giannantonio e Binder passano Martin, ma il vero tocco d'artista è stato il sorpasso di Bagnaia alla 4.

 

Data check

Il giro più veloce l'ha segnato Martin, in 1'28”823, al terzo giro. Lontano 7 decimi dal record della pista in gara, Jorge è stato comunque più veloce di tutti di un bel po': basti pensare che Zarco sui 28” non ci è mai andato, e che al terzo giro Bagnaia girava addirittura un secondo abbondante più lento. Jorge non ha voluto strafare: dopo i primi passaggi ha alzato il ritmo fino all'1'29”5, riuscendo comunque a portarsi oltre i 3 secondi di margine su Brad Binder. Lo spagnolo da metà gara ha tirato ulteriormente i remi in barca – se così si può dire- iniziando a girare sui 30”, ma nelle interviste post ha spiegato che a 6 giri dal termine “ho capito che era finita”. Al 20esimo passaggio per la prima volta è andato sopra i 31”, e da lì non è più riuscito a tornare sotto. “Forse mi è mancato qualcuno al box che mi dicesse di non montare la soft” ha detto a gara conclusa. Davvero? In Ducati è stato l'unico ad azzardare quella scelta e Michelin era stata chiara a definire la morbida non adatta a sostenere lo sforzo di un intero gran premio. Ora sul web girano ipotesi complottistiche di ogni sorta, tra le quali che a Borgo Panigale abbiano deliberatamente consigliato male Jorge. Assurdità che non hanno alcun riscontro, mentre è vero e dimostrabile che Martin ha girato tutto il venerdì con la soft anche nei long run, battezzandola fin da subito come la gomma prescelta.

 

Meditate gente

Mancano 8 gare, 4 weekend al termine del campionato, che con ogni probabilità si deciderà a Valencia, o al massimo in Qatar. Con 37 punti disponibili per fine settimana, a Martin basterà rimanere entro le 74 lunghezze di svantaggio per tenere aperta la partita fino alle ultime due tappe della stagione, una sicurezza che è già matematica. Il mondiale fortunatamente si deciderà in orari non notturni e attenzione a Bezzecchi, il cui ritardo da Pecco è di 73 punti. In Thailandia dovrà soffrire ancora per la clavicola, ma già dalla Malesia dovremmo rivederlo in condizioni più o meno ottimali. Lo svantaggio è importante, niente sarà facile, ma un weekend di pioggia potrebbe rivoltare di nuovo la classifica come un calzino...

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