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Promossi&Bocciati: a Le Mans Bezzecchi è imprendibile, a terra Bagnaia, Vinales, Marini e Marquez

Ecatombe di piloti sul circuito Bugatti, ma il talento della VR46 è stato il più forte, a prescindere dalle cadute altrui. Ha girato più veloce di tutti, ha sorpassato, ha recuperato da una penalità e non ha mai commesso errori. Il mondiale è apertissimo, ma oltre alle Ducati vanno tenute in considerazione le KTM

Marco Bezzecchi vince la prima gara asciutta in MotoGP della sua carriera, dominando il gran premio di Francia, amarissimo invece per Pecco Bagnaia. Il leader del mondiale si ritira per un incidente con Maverick Vinales e non finisce il GP nemmeno Marc Marquez, in lotta per un posto sul podio al rientro nelle competizioni. Andiamo allora a vedere i Promossi&Bocciati di Le Mans insieme al nostro Guido Sassi.

 

Chi piange, chi ride

Simply the Bez non vince, stravince con 4.2 secondi di vantaggio sugli inseguitori, nonostante il drop one position su Marquez che è stato un ostacolo in più da superare per Marco. Ma il pilota di Valentino non ha fatto una grinza, e supportato da una Ducati perfetta si è liberato tanto di Marc quanto di Jorge Martin, poi ha salutato la compagnia.

C'è molta allegria anche nel box Pramac, che completa il podio e si trova con i suoi due piloti al quarto e quinto posto nel mondiale: da inizio stagione i ragazzi di Paolo Campinoti hanno portato a casa già 6 coppe. Manca giusto la vittoria nella gara lunga, ma considerando tutte le cadute dei big, va bene anche così.

Male invece Bagnaia, caduto per un contatto con Vinales che poteva essere evitato con un po' più di lucidità, ma le gare sono così. Il problema è che il leader del mondiale ha fatto zero punti in 3 gp su 5 nelle gare lunghe e bisogna trovare un modo per rimanere fuori dai guai.

E Marquez? Male o bene? Il Cabroncito ha regalato spettacolo come sempre, ma si è steso quando mancavano due giri alla bandiera a scacchi, in un eccesso di foga, rincorrendo Martin. MM93 si promuove, perché dice che “è meglio cadere dopo una gara così che fare decimo, e tanto per il campionato non siamo in corsa con questa moto”. Insomma, provarci sempre: per chi guarda non ci potrebbe essere di meglio.

 

Oscar del sorpasso

Martin e Marquez hanno regalato un duello davvero emozionante, e se c'è un sorpasso che più degli altri è da incorniciare è quello che il fenomeno di Cervera ha portato in risposta a Jorge a 3 giri dalla fine. Martin esce dalla scia del connazionale sul rettilineo di partenza, all'imbocco del curvone e gli nega l'incrocio di traiettoria. Con la chicane ormai a pochi metri, quasi chiunque si sarebbe accodato, e in quel quasi c'è tutto l'estro agonistico di Marc. Il pilota Honda rallenta quanto serve, molla i freni e li riprende già con la moto piegata in ingresso di curva. Come riesca poi a fare girare la moto e ribaltarla dall'altra parte senza andare lungo è un mistero, ma Marquez è capace di questo e altro.

 

Data check

Nonostante i sorpassi nella prima fase di gara e un cedere la posizione, Bezzecchi è andato sopra il 32”5 solo in 4 occasioni nel corso del gran premio, tra le quali una è stata in concomitanza con l'ultimo giro. Il riminese ha anche confezionato il best lap della gara in 1'31”875, che se non vale il record assoluto ci si avvicina molto. Il dominio di Marco è stato netto, e resta il rammarico di non sapere cosa sarebbe potuto accadere con Bagnaia in bagarre. La sensazione è che sarebbe potuto venire fuori un bel duello. D'altronde anche quando aveva Marquez all'inseguimento, il pilota di Vale non si è lasciato prendere dal nervosismo, e anzi ha infilato 4 giri sotto il muro del 32”, giusto per mostrare a tutti che aveva la moto in mano. Veloce e maturo, Bezzecchi ha fatto vedere capacità di attaccare, di forzare quando era solo in testa, di gestire. Meglio di così proprio non poteva fare.

 

Meditate gente

Sul podio di Le Mans c'erano tre Ducati, e in classifica mondiale le moto bolognesi occupano 5 dei primi 6 posti in classifica. Bagnaia e Bezzecchi sono divisi da un solo punto nella generale, a -14 bisogna contare Jorge Martin. In questo ammasso di Desmosedici, non bisogna però dimenticarsi di KTM, che con Brad Binder (-13 su Bagnaia) sta mostrando un passo davvero regolare. Il sudafricano non si è mai ritirato (anche in Argentina ha comunque portato la moto al traguardo), ha vinto due Sprint e al sabato ha guadagnato un secondo posto anche ieri. Il problema sono ancora le gare lunghe: paradossalmente, pur partendo spesso dietro la RC16 si comporta meglio sulla distanza corta. Merito di un ottimo sistema di partenza e di un buon accoppiamento motore/telaio, ma sul consumo della gomma c'è ancora da lavorare. Attenzione: risolto questo difetto, Mattighofen potrebbe diventare un cliente molto scomodo nella corsa al titolo.

 

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