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Promossi & Bocciati: la doppia penalità spinge Quartararo fuori dalla top5, KTM e Ducati festeggiano

Oliveira vince al termine di una gara caparbia, Ducati a metà tra l'amarezza per il successo mancato e la soddisfazione per punti pesanti guadagnati in campionato. Ora tutti dovranno fare i conti con le moto austriache, mentre Marquez e la Honda continuano a soffrire
Miguel Oliveira è il vincitore a sorpresa del gp di Catalunya, una gara tiratissima e ricca di colpi di scena, che andiamo a rivedere con i Promossi&Bocciati del nostro Guido Sassi.

Chi piange, chi ride
Forse il più contento, a fine gara, era Daniel Pedrosa. Il super test rider di KTM ha lavorato molto da inizio stagione per migliorare la RC16 e i frutti si vedono: il nuovo telaio aiuta la moto austriaca “a conservare meglio la gomma posteriore sulla distanza gara” come ha spiegato un bravissimo Miguel Oliveira a fine gara, capace di vincere contrattaccando su Fabio Quartararo.
Uomini di Mattighofen a parte, non sono in molti a gioire a Barcellona, con i dovuti distinguo. Sicuramente il più “attapirato” è proprio El Diablo, che si stava giocando la vittoria prima di avere il problema alla tuta che lo ha condannato a perdere il podio. Inizialmente il francese ha perso il paracostole, poi non è riuscito a riallacciare la tuta ed è andato lungo alla curva 1. I commissari gli hanno perciò inflitto a fine gp una penalità di 3 secondi che lo ha fatto passare da terzo a quarto, poi la direzione gara ha aggiunto altri 3 secondi perché il francese ha guidato senza l'abbigliamento adatto. Così Fabio è finito al sesto posto. Ducati invece porta a casa un doppio podio, ma non c'è troppa allegria né da parte di Gigi Dall'Igna, né all'interno del team Pramac. Le Desmosedici hanno faticato abbastanza per l'intero fine settimana con il grip e alla luce dei problemi il risultato è stato sicuramente buono, ma Yamaha e ora anche KTM sono avversari scomodi in ottica campionato. Il morale però deve rimanere alto, perché Johann Zarco ha ridotto a 14 punti lo svantaggio su Quartararo e anche Miller è sempre lì, con sole 25 lungheeze di distacco. Malino invece Bagnaia, che non ha trovato la gomma giusta per la gara e si è dovuto accontentare del settimo posto.

Oscar del sorpasso
13 giri dalla fine: Quartararo infila Oliveira alla curva 5 con un ingresso perfetto, e dopo mezza gara corsa davanti a tutti, per Miguel ci sarebbe di che rassegnarsi al secondo posto. Invece il portoghese gli rimane incollato – cosa non facile quando Fabio può disegnare le proprie traiettorie- e due tornate più tardi lo infila con una gran staccata alla curva 1. Non è stato un sorpasso semplice, nonostante la potenza del motore KTM: Quartararo ha resistito il più possibile e ha fatto comunque bene la curva, ma Oliveira è stato perfetto in un cambio di direzione tiratissimo.

Data check
Cosa è successo alle Yamaha? Non è semplice da stabilire con certezza, ma è sicuro che la M1 è una moto che gira bene da sola, quando i suoi piloti possono disegnare le traiettorie ideali che la quattro in linea di Iwata richiede. Quartararo (media anteriore, dura posteriore) ha segnato il suo miglior giro in 1'40”108 al sesto passaggio, per il resto ha oscillato tra 40 basso e 40 alto. Vinales, con doppia media, ha avuto il drop qualche giro prima rispetto al francese ma sostanzialmente ha girato sugli stessi tempi. Giornata di sofferenza invece per Franco Morbidelli: nonostante le stesse gomme di Quartararo, ha navigato spesso sul 41, e dopo una partenza non ottimale, è rimasto invischiato nelle retrovie. Infine Rossi: caduto al 16esimo giro, ha segnato come miglior crono 1'40”841, ma sostanzialmente ha segnato i tempi di Franco, con le stesse gomme e una moto identica a Fabio. Insomma in pista si sono visti tre diversi pacchetti al lavoro, ma rimane il fatto che la M1 non è una moto da mischia.

Meditate gente
Il calendario, prima della pausa estiva, propone Sachsenring e Assen. Non sono due piste molto favorevoli a Ducati e piacciono invece abbastanza a Yamaha. Ma sono anche due tracciati dove spesso piove, e dove Marc Marquez in passato ha fatto – scusate il gioco di parole- il bello e il cattivo tempo. Ora, a Barcellona l'otto volte campione del mondo ha messo insieme il terzo zero consecutivo della stagione, anche se qualche sprazzo di velocità e costanza sembra averlo raggiunto. Il fenomeno di Cervera potrebbe essere la variabile impazzita del prossimo periodo, mentre KTM rischia di diventare un avversario concreto per tutto il mondiale. In definitiva, la sensazione è che se fino al Mugello avevano giocato per la posta grossa solo Yamaha e Ducati, da questo momento in poi vedremo gare aperte a un maggior numero di protagonisti.
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