Salta al contenuto principale

Pedrosa, nuovo ritorno in vista a Misano come wild card KTM

Lo spagnolo porterà in gara alcune novità del costruttore austriaco, che sfrutta i gran premi per fare sviluppo. Con i test limitati, un po' tutte le case puntano a una soluzione di questo tipo. Al gp romagnolo in gara anche Pirro e Bradl per Ducati e Honda, mentre Dovizioso vuole una Yamaha
I collaudatori stanno diventando ormai talmente determinanti che anche a livello mediatico l'attenzione sulle loro mosse è altissima. I test di Andrea Dovizioso con l'Aprilia lo hanno dimostrato, e d'altronde quando i nomi in gioco sono quelli del forlivese o di Maverick Vinales, è normale che sia così. Non dimentichiamoci poi di Dani Pedrosa, che tornerà in pista a Misano a metà settembre per la seconda wild card della stagione.

Gare o test?
Con le sessioni di prove private limitate a poche giornate nel corso dell'anno per i team che non hanno concessioni, le gare diventano sempre più un'opportunità per provare il materiale nuovo, e il secondo ritorno del Piccolo Samurai in gara va letta proprio in questa ottica. Lo spagnolo aveva già spiegato dopo il gp di Stiria che una sua nuova apparizione ai gran premi sarebbe stata legata a un programma di sviluppo in gara, piuttosto che all'esigenza di misurarsi con i colleghi. E siccome KTM spinge moltissimo sul piano dello sviluppo, le condizioni si sono già verificate nell'arco di un mese o poco più.

Misano affollatissima
Nel weekend romagnolo la griglia sarà piuttosto affollata: oltre a Pedrosa (e forse Vinales), ci saranno sicuramente anche Michele Pirro per Ducati e Stefan Bradl per Honda. Vedremo quindi un minimo di 25 moto garantite, uno spettacolo nello spettacolo che non manca di intrigare. E cosa ne sarà di Dovizioso? Difficile vederlo all'opera sulla RS-GP d'ora in poi, per lo meno in gara. Aprilia è logicamente interessata a provare il più possibile con Maverick, mentre Andrea continua a sondare la situazione in Yamaha. La speranza di una M1 spinge il suo manager alle trattative con Lin Jarvis, anche se la quadra non sarà facile da trovare: ci vogliono una moto factory e il giusto ingaggio, a meno che Dovizioso non decida di calarsi definitivamente nel ruolo di tester, posizione che però al momento è già coperta da Cal Crutchlow.
Aggiungi un commento