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Pagelle MotoGP: Suzuki, debacle totale dopo il ritiro che nessuno si aspettava

Il costruttore giapponese si è disimpegnato dal mondiale e a fine anno smetterà con la MotoGP. L'annuncio ha avuto riflessi immediati sui risultati: Mir e Rins non sono più andati a podio e una stagione che sembrava discreta si è trasformata in un calvario
Pagelle MotoGP che si esauriscono con la ripresa del campionato e l'ultima squadra presa in esame: non poteva che essere Suzuki, agli ultimi 9 gran premi prima del ritiro di fine stagione.

Suzuki, voto 5
Come un alunno dalle buone capacità che molla ai primi buoni risultati, il team di Hamamatsu ha conquistato un mondiale due anni fa ma ha gettato subito la spugna. Il 2021 si è chiuso senza nemmeno una vittoria, il 2022 sembrava essere partito con buone prospettive ma poi è arrivata la doccia fredda dell'annuncio che nessuno si aspettava. Suzuki a fine anno riporterà le GSX-RR in Giappone e non le farà correre più. L'effetto sui risultati è stato immediato: 6 ritiri su 10 partenze tra Joan Mir (voto 5,5) e Alex Rins (voto 6), nessuno dei due capace di andare al di là dei limiti di una moto che sembra avere già messo in campo tutto il proprio potenziale.

Smobilitazione totale
Al ritiro dalla MotoGP è seguito anche quello nel mondiale endurance, un campionato nel quale Suzuki ha sempre brillato e che era l'ultimo palcoscenico su cui la marca giapponese era impegnata, considerando che dalla superbike la casa di Hamamatsu manca ormai addirittura da dieci anni.
Insomma, la smobilitazione è totale ed è un vero peccato riguardando a quanto fatto da Suzuki in questi sette anni e mezzo di motomondiale: 5 vittorie non sono moltissimo in realtà, ma il titolo mondiale del 2020 vale parecchio, a prescindere che si sia trattato di un campionato anomalo a causa della pandemia di Covid. La speranza è che - come già avvenne nel 2011-, anche questo dietrofront sia breve, e che i giapponesi siano pronti a rientrare al prossimo cambio regolamentare, quando magari anche la congiuntura economica potrebbe essere tornata favorevole. Per ora il patto tra i costruttori prevede di andare avanti così fino al 2026 compreso. Tuttavia, non è detto che, dato il malumore di Honda e prestazioni esorbitanti - sempre più difficili da coniugare con la sicurezza in circuito- non si arrivi a una revisione anticipata delle norme in corso. Potrà bastare per fare ritornare sui propri passi Suzuki?
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